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Santiago Gimenez, inevitabile destino dell'ex per Feyenoord-Milan. Retroscena clou sull'operazione e prova decisiva

Il giocatore messicano contro l'ex squadra che l'ha lanciato definitivamente in Europa a pochi giorni dall'operazione più clamorosa del mercato di gennaio

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Il ritorno al passato di Santiago Gimenez, uno dei giocatori che hanno cambiato il senso dell’attacco del Milan, ad appena una manciata di giorni dall’ufficialità del suo trasferimento dal Feyenoord stimola alcune riflessioni sulla mini rivoluzione che il reparto offensivo rossonero ha registrato. Ritmo, fantasia, dinamismo: quel che esalta di certo i tifosi e chi osserva il gioco milanista. E poi l’ambizione, quella spinta a concentrarsi verso un obiettivo sportivo ed economico centrale, che porta il nome di Champions League.

Stasera l’undici di Sergio Conceicao sarà schierato per dimostrare che se il Milan è lì è perché lo merita e che, con gli innesti giusti, può competere a livello europeo. Grazie all’uomo nuovo di questa squadra, Gimenez.

La trattativa Milan-Gimenez viene da lontano

La stima e l’interesse del Milan, e di Zlatan Ibrahimovic, nei confronti dell’attaccante messicano arriva da lontano; mesi addietro quando sembrava ancora prematuro si era palesata l’opportunità di inserirlo in rosa pur nella consapevolezza che ciò avrebbe avuto il suo prezzo.

Nell’estate del 2022, appena ventenne, Santiago era arrivato dal club messicano del Cruz Azul: una scommessa che in tre anni di attività nel Feyenoord è stata un crescendo, anche sul versante del valore del cartellino.

L’incontro da ex per Gimenez in Champions

Tre stagioni record della storia del club di Rotterdam che ha incassato un capitale importante, dalla cessione dell’attaccante che si è affiancato a Joao Felix, Walker e agli altri top rossoneri come Leao e Theo. Il Milan ha investito oltre 35 milioni (con i bonus) per convincere il club di Rotterdam a venderlo a gennaio a metà del campionato e della corsa Champions.

E proprio stasera lo scontro sarà eloquente, diretto e impietoso: comprenderemo se e quanto Gimenez, uomo di calcio sui generis e di Dio, sarà in grado di infierire con freddezza e cinismo contro i suoi ex compagni.

Il ruolo chiave di Pimenta

La chiusura anticipata dell’operazione tra Milan e Feyenoord, che questa sera avrà poi anche la sua nemesi se vogliamo osservare la questione anche da questa prospettiva, è stata accelerata dal lavoro costante e minuzioso di Rafaela Pimenta, avvocata che è subentrata al compianto Mino Raiola, la quale da settembre in avanti ha seguito con costanza i negoziati tra le parti.

Subentrata nella gestione della procura del giocatore, ha individuato, complice i buoni rapporti con Ibra (storico giocatore del portafogli di Raiola) nella società di Gerry Cardinale l’interlocutore possibile per consentire a Santi di fare il salto di qualità a tre anni dal suo arrivo in Europa.

La cessione di Morata per chiudere

Le divergenze interne allo spogliatoio, la decisione di cedere Alvaro Morata al Galatasaray, operazione cardine della sessione di gennaio del mercato rossonero, ha consentito i tempi giusti per visite e contratto e depositare l’accordo in tempo utile per fare tutto.

Campionato e Champions hanno già cambiato il loro corso. Non sempre, d’accordo. Ora serve la costanza, la continuità che lo stesso Conceiao deve dimostrare di poter garantire, con questo undici brand-new.

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