Tanti dalmata a bordo pista, ma stavolta Crudelia De Mon non c’entra: erano lì tutti per Mikaela Shiffrin, che a Sun Valley (seppur di sole se ne veda poco) centra la vittoria numero 101 in carriera. Un’ultima perla per chiudere in maniera trionfale una stagione tribolatissima, che somiglia tanto a una grossa rivincita, ripensando alla caduta di Killington del 30 novembre scorso che di fatto ne ha condizionato l’intera annata. Shiffrin dominante nell’ultimo slalom della stagione, ma fa festa anche Zrinka Ljutic, che a 20 anni si porta a casa la prima coppetta di specialità: la Croazia, a quasi 20 anni dai trionfi di Janica Kostelic, ha trovato una nuova musa.
- Mikaela fa il vuoto: malissimo Ljutic e Rast (e l'Italia sorride)
- Italia, è qui la festa: la Coppa delle Nazioni è tricolore!
- Haugan vince la gara maschile, Kristoffersen si prende la coppetta
Mikaela fa il vuoto: malissimo Ljutic e Rast (e l’Italia sorride)
Shiffrin ha dimostrato di aver ritrovato una condizione invidiabile in quest’ultimo scorcio di stagione, tanto da aver fatto letteralmente il vuoto dietro di sé: la tedesca Lena Duerr e la ritrovata slovena Andreja Slokar hanno chiuso con 1”13 e 1”14 di ritardo dalla fuoriclasse di Vail, che ha letteralmente fatto gara a sé già nella prima manche, bissando comunque il tutto in una seconda run nella quale ha spinto a tutta, trascinata anche dal calore del pubblico statunitense. Appena fuori dal podio ha trovato posto Wendy Holdener, con Katharina Liensberger che ha chiuso quinta, ma a quasi due secondi.
E un po’ clamorosamente in difficoltà sono andate sia Zrinka Ljutic (decima con 2”68 di ritardo) che Camille Rast (14esima a 2”91): le due si giocavano la coppa di specialità e alla fine a spuntarla è stata la croata, che invero ha dovuto soffrire fino all’ultimo perché Liensberger s’è riavvicinata considerevolmente (era a -51, ha chiuso a -32).
Italia, è qui la festa: la Coppa delle Nazioni è tricolore!
Shiffrin, conquistando la vittoria numero 101 in carriera, ha dato una bella mano all’Italia, che dopo 5 anni riconquista la Coppa delle Nazioni in ambito femminile: la Svizzera per sottrarre il trofeo alla nazionale italiana dovrebbe piazzare tutte e tre le proprie atlete sul podio e sperare che Martina Peterlini e Lara Della Mea non portino a casa punti.
In realtà nessuna delle elvetica è riuscita a chiudere nelle prime tre posizioni: Holdener, terza dopo la prima manche, ha chiuso quarta, Melania Meillard è scesa in settima posizione, mentre Rast non ha azzeccato proprio la giornata. Poco importa allora se Peterlini ha inforcato nella prima e se Della Mea è finita fuori dalla zona punti, 18esima a 3”42 dalla Shiffrin (nelle finali di Coppa del Mondo prendono punti soltanto le prime 15). L’Italia con 4.256 punti totali chiude davanti alla Svizzera, distanziata di 128 punti a quota 4.128.
Haugan vince la gara maschile, Kristoffersen si prende la coppetta
In campo maschile un po’ a sorpresa Loic Meillard ha tirato il freno: il fratello di Melania, vincitore delle ultime tre prove tecniche tra gigante e slalom, paga un ritardo pesante di 1”68 nella prima manche da Timon Haugan e lascia spazio alla festa di Henrik Kristoffersen, che con una seconda manche attenta chiude davanti di 23 centesimi, chiudendo il discorso per la coppetta di specialità che se ne torna di nuovo in Norvegia (è la quarta per il fuoriclasse scandinavo, l’ultima era del 2022).
A differenza della gara femminile, distacchi assai contenuti e più incertezza: Clement Noel con una bella seconda run mette pressione proprio a Timon Haugan che pure la spunta per soli 3 centesimi. Sul podio finisce anche Fabio Gstrein, mentre Pinheiro Braathen deve rimandare alla prossima stagione il proposito di centrare la prima vittoria brasiliana in Coppa del Mondo. Male Vinatzer, 17esimo e fuori dalla zona punti.