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Serie B, il grande ritorno del Pescara tra novità societarie e mosse di calciomercato

Le mosse di calciomercato, la manovre societarie e il valore della rosa del club Biancazzurro

Pubblicato:

Giovanni Cardarello

Giovanni Cardarello

Giornalista

Giornalista pubblicista, romano ma umbro d'adozione. Scrive di calcio e di basket dai primi Anni Ottanta, raccontando lo sport in ogni suo aspetto: storico, tecnico, tattico ed economico.

Serie B, il grande ritorno del Pescara tra novità societarie e mosse di calciomercato

All’Inferno e Ritorno. Si può descrivere così, ricorrendo allo storico film di Jesse Hibbs, la parabola della stagione 2024-2025 del Delfino Pescara. Una parabola che, in verità, è perfettamente sovrapponibile anche alle quattro stagioni precedenti.

Quattro stagioni, dalla retrocessione del 2021, dove si sono susseguiti tre sfortunati assalti ai play-off nazionali dando corpo ad una sorta di “maledizione infernale”, per rimanere in tema, spezzata da guantoni di Alessandro Plizzari, dalla sagacia tecnica, tattica e di gestione del gruppo di Silvio Baldini.

Per non tacere di una gestione societaria che, nonostante una situazione complicata è stata in grado di programmare gli acquisti giusti uniti ad una capacità di comunicazione, soprattutto sui social, di livello internazionale. Ma vediamo insieme le tappe di questo exploit, le prospettive di mercato e cosa accade a livello societario.

Un playoff da incorniciare

Partiamo dalla fine, dalla sera, anzi dalla notte del 7 giugno quando in uno Stadio Adriatico-Giovanni Cornacchia gonfio di amore, di passiono e di 20.000 bandiere Biancazzurre la squadra di Baldini vince il playoff con la Ternana e torna in Serie B. Un playoff iniziato da lontanissimo, un mese prima il 7 maggio, con la sfida, molto complicata, con la Pianese ma risolta nei primi 16′ minuti di gioco.

Proseguita con la durissima sfida con il favorito Catania, vittoria al Cibali 0-1, sconfitta in casa 1-2 e passaggio al turno successivo per la migliore posizione in Regular Season. È approdata nella semifinale contro l’Audace Cerignola (la seconda del Girone C) regolata a domicilio per 1-4 ed eliminata con l’ininfluente 1-1 dell’Adriatico.

La finale playoff

La finale per la promozione merita un paragrafo a parte perché è la summa della stagione pescarese. Una stagione dove un tecnico esperto come Silvio Baldini è “andato in missione” per riscattare le ultime due pessime esperienze in panchina. Quella al Perugia in Serie B nel 2022 con 3 sconfitte su 3 match e quella al Crotone, in Serie C con 1 vittoria e 4 sconfitte. Baldini, da subito, ha preso in mano un gruppo costruito con difficoltà, plasmato a livello di tattico e di preparazione e tenuto sulla corda fino al 7 giugno. Dicevamo la finale.

Il Pescara, per sorteggio, può giocare la sfida decisiva in casa ma è a Libero Liberati di Terni che costruisce l’impresa. Gestione tatticamente perfetta, il vantaggio di giocare 80 minuti in superiorità numerica e quel pizzico di buona sorte che non guasta mai con il tiro di Letizia deviato in rete dalla schiena di Aloi. Il ritorno è bloccatissimo fino all’espulsione di Dagasso seguita quasi subito dal gol del rossoverde De Boer. La Ternana in superiorità numerica sfiora più volte il raddoppio ma Plizzari dice no più volte fino alla lotteria dei calci di rigore (in finale non vale la regola del piazzamento in Regular Season dei turni precedenti) e regala al Pescara il ritorno dall’Inferno. Per la stagione 2025-2026 gli abruzzesi sono di nuovo in Serie B.

I protagonisti della promozione e il valore della rosa

E proprio da Plizzari partiamo per il paragrafo successivo, i protagonisti della promozione e il valore effettivo della rosa. Plizzari che arriva a Pescara in prestito secco, che per la stagione 25-26 difenderà i pali della porta del Venezia (titolare del cartellino) e che nella stagione appena terminata si è rivalutato del 20%. Un fattore di cui però non beneficerà il Pescara.

Pescara che invece vede aumentare complessivamente il valore della rosa del 4,8% passando da un valore di 5,18 milioni di euro a settembre 2024 a 5,43 milioni a giugno 2025. Merito dal salto in avanti di Merola passato da 150 a 500 mila euro di valore, di Ferraris preso a zero e ora stimato in 250.000 euro, di Valzania passato da 250 a 300mila euro di valore più il salto in avanti di Dagasso, Moruzzi, Pellacani e Squizzato. Tutti protagonisti assoluti di una stagione durata ben 46 partite.

Un calciomercato da protagonisti

Ma la stagione 2024-2025 ormai è storia, l’attualità riguarda cosa farà il Pescara nella prossima Serie B. Punterà ad una salvezza tranquilla o ad una stagione da trascorrere nel lato sinistro della classifica. La sensazione, conoscendo Baldini (confermatissimo) e i dirigenti del club, è che si punti alla seconda. Basti pensare che il primo obiettivo di calciomercato è l’arrivo di Leonardo Mancuso dal Mantova, valore di mercato 450.000 euro.

Mancuso sarebbe un, grande, cavallo di ritorno dopo le due stagioni in Biancazzurro tra il 2017 e il 2019 in Serie B dove nell’ultimo anno mette a segno diciannove reti. Ma non solo. Baldini chiede di avere in rosa altri fedelissimi disposti a sacrificarsi e per alcuni versi pronti ad immolarsi al suo credo. Primo fra tutti il terzino destro Alessio Buttaro del Palermo. Valore stimato di mercato 400.000 euro. Un investimento importante

I nuovi assetti societari

Ma davvero il Pescara è pronto ad investire almeno un milione di euro per la prossima Serie B? Al netto della situazione di bilancio e dei potenziali introiti derivanti dalla Legge Melandri e dai diritti TV stimati in almeno 7 milioni di euro. Il Catanzaro nel 2023-2024 ha contabilizzato 8 milioni di euro. La risposta è ni, nel senso che da luglio 2024, il proprietario di maggioranza del Pescara Calcio è Rosettano Navarra, che ha acquisito il 51% del club. L’accordo di acquisizione prevedeva un’opzione per rilevare l’intero pacchetto entro giugno 2025.

Ma le recenti voci parlano di un investimento del Campione d’Europa Marco Verratti per acquisire il 50% del pacchetto azionario. Una scelta che, secondo le informazioni in nostro possesso, aprirebbe le porte al clamoroso ritorono del colosso dell’industria alimentare De Cecco. Se son rose fioriranno.

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