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Squalifica Mourinho, ecco perché non c’è stato lo sconto: le motivazioni della Corte d’Appello

Pubblicata l’argomentazione con cui la Caf ha respinto il ricorso della Roma rispetto alla sanzione inferta al tecnico portoghese in Cremonese-Roma, prima sospesa e poi ripristinata

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

José Mourinho aveva protestato con una foto in cui ripeteva il celebre gesto delle manette contro la decisione della Corte Federale d’Appello di respingere il ricorso della Roma contro le 2 giornate di squalifica comminate al tecnico portoghese per l’espulsione durante la partita persa dai giallorossi a Cremona. Ora la Caf ha pubblicato le motivazioni della sua sentenza, spiegando perché sono state confermati i 2 turni di stop.

La conferma della squalifica di Mourinho

La Corte Federale d’Appello aveva respinto il ricorso della Roma circa le due giornate di squalifica inferte dal giudice sportivo a José Mourinho per l’espulsione rimediata in casa della Cremonese, un episodio su cui la Procura Federale continuerà a indagare per il comportamente del quarto uomo Marco Serra: il quarto uomo è stato deferito per il battibecco avuto con il tecnico giallorosso e l’ormai celebre labiale nei suoi confronti (“Ti prendono tutti per il c… vai a casa, vai a casa”).

Dopo il deferimento di Serra, la Roma si aspettava uno sconto o addirittura la cancellazione della squalifica, invece non si sono verificati. Nelle motivazioni pubblicate oggi, la Caf ha spiegato perché ha confermato i 2 turni di squalifica di Mourinho e 10mila euro di ammenda.

Respinto il ricorso della Roma dalla Caf

In sintesi, anche nell’ipotesi in cui Serra si fosse comportato in maniera non consona al suo ruolo di quarto uomo, questo non rappresenterebbe un elemento in grado di giustificare il comportamento di Mourinho. Quanto raccolto dalla Corte, infatti, “non offre evidenze certe per ribaltare […] la decisione del giudice di prime cure – si legge nelle motivazioni – non può in alcun modo revocarsi in dubbio che l’atteggiamento dell’allenatore della compagine capitolina, per quanto di competenza di questa Corte, sia da stigmatizzare, non soltanto con riferimento a quanto avvenuto sul terreno di gioco, ma anche e soprattutto in merito al comportamento da questi tenuto al termine dell’incontro, ben quarantacinque minuti dopo l’espulsione, argomenti questi che non lasciano alcun margine neanche per ridurre la sanzione irrogata, posta, altresì, la recidiva del reclamante”.

Il comportamento di Mourinho in Cremonese-Roma

Nel ricostruire il comportamento di Mourinho in Cremonese-Roma, la Corte Federale d’Appello ribadisce che il provvedimento di espulsione “è stato deciso esclusivamente dal sig. Piccinini, arbitro appunto dell’incontro, per il comportamento provocatorio serbato e reiterato dal sig. Mourinho nei confronti del IV ufficiale”. Nelle motivazioni viene poi descritto il comportamento di Mou riportato nel referto arbitrale: “il sig. Piccinini ha evidenziato come il sig. Mourinho, allontanatosi dall’area tecnica, avesse oltremodo indugiato nella sua insistita azione di protesta, giungendo quasi a contatto con il IV ufficiale di gara e puntandogli il dito contro”.

Mourinho si sarebbe poi scatenato negli spogliatoi. “A fronte della semplice negazione da parte del sig. Serra delle accuse a lui rivolte, (Mourinho) indugiava in espressioni offensive (“sei un bugiardo”, “non sei un uomo”) ovvero gravemente allusive sulla presunta parzialità del suddetto ufficiale di gara (“mi hai fatto buttare fuori perché sei di Torino e domenica c’è Roma-Juventus”)”.

Mourinho da punire nonostante Serra

Per la Caf, un comportamento da sanzionare a prescindere dalle eventuali colpe di Serra. “È, infatti, di tutta evidenza come rispetto a tale ulteriore segmento della condotta in addebito assuma, comunque, valenza neutra il preteso atteggiamento irriguardoso che il sig. Serra, nella ricostruzione privilegiata dalle parti reclamanti, avrebbe tenuto al 2° minuto di gioco del secondo tempo”.

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