Neanche 24 ore da capolista, che i nodi si ripresentano per questa versione della Juventus senza Danilo e Alex Sandro e privata, dopo l’esito degli esami diagnostici di lunedì mattina, anche dell’attaccante figlio d’arte e di calcio, Timothy Weah. Non bastava la pubblica ammissione e la scelta di rendere nota la sua ludopatia, da parte di Nicolò Fagioli, a segnare un avvio di stagione che ridurre a complicato è riduttivo della reale portata – mediatica e sportiva – delle conseguenze in queste ultime settimane. E neanche la squalifica – inevitabile – per Paul Pogba.
Per Massimiliano Allegri, allenatore contestato dagli ortodossi di una certa estetica e al centro costantemente delle polemiche (e non solo per le sue scelte di stile), si aggiunge anche un’esigenza importante, una questione alquanto delicata e che verte sull’ennesimo infortunio che i giocatori accusano, a rotazione, in questo principio di stagione. L’alternanza con le seconde linee e l’inventiva, qui, non sono altro che l’esigenza di trovare l’undici possibile, ma pure efficace.
- Juve, l'infortunio di Weah
- La premessa verso San Siro e la vittoria contro il Milan
- Juve e Allegri anche senza Weah
Juve, l’infortunio di Weah
L’uscita di scena contro il Verona del giovane Weah era stata dettata da un problema fisico che aveva destato immediata preoccupazione, nonostante non potesse essere ipotizzabile la reale entità dell’infortunio riportato, a cambio in corso.
Nel primo pomeriggio di lunedì, concluse le indagini presso il J Medical della Continassa, la società ha deciso di pubblicare in forma ufficiale il risultato di questi esami che tolgono dalla lista dei disponibili l’attaccante complicando l’operato del tecnico livornese, che rimarrà senza Weah per un bel po’.
“In seguito al problema muscolare riportato durante la gara con l’Hellas Verona di sabato sera, Timothy Weah è stato sottoposto nella tarda mattinata di oggi ad esami strumentali presso il J|Medical che hanno evidenziato una lesione di basso grado del semitendinoso della coscia destra. Il calciatore ha già iniziato l’iter riabilitativo volto alla ripresa dell’attività agonistica”, si legge sul sito ufficiale della Juventus.
Qualunque sia il punto di osservazione da cui guardare allo stato di salute della squadra, la situazione che dovrà maneggiare mister Allegri non implica affatto leggerezza. Non è la prima volta, sia chiaro. Già alla vigilia della sfida contro il Milan, con l’esplosione dei casi Pogba e la ludopatia di Fagioli già nota, era evidente che il numero di infortunati avrebbe imposto un piano B.
La premessa verso San Siro e la vittoria contro il Milan
A San Siro gli infortuni – ben 5 – e i provvedimenti avevano messo sulla lista di Allegri un -7 inteso come il numero degli indisponibili tra stop e infortuni. De Sciglio, Alex Sandro, Federico Chiesa (rientrato), Vlahovic (tornato disponibile) e Danilo più – per ragioni diverse – il francese e il giovane 22enne finito nel giro delle scommesse. Una partita già epica, finita con un insospettabile 1-0 per gli ospiti che hanno chiuso il match grazie a un gol di Locatelli, tornato in formissima e decisivo nel centrocampo bianconero e nell’economia della partita.
Un esito imprevedibile che ha messo in discussione Pioli che anche contro il Napoli, con le sue scelte, ha sollevato la tifoseria.
Juve e Allegri anche senza Weah
Ora, rientrati Chiesa e Vlahovic, questo nuovo stop di Weah pone nuove necessità anche per una Juventus di insospettabile concretezza. E capace di aggiudicarsi un secondo posto in classifica che, con simili presupposti, era poco preventivabile quando la stagione – nel calore agostano – ha ripreso con la pienezza del calendario.