Avviso ai naviganti: la miglior versione di Matteo Berrettini da un po’ di mesi a questa parte può schiantare senza troppe difficoltà una un po’ crepuscolare di Novak Djokovic. Che a Doha paga pegno per la prima volta in carriera contro il tennista romano, che al debutto nel torneo mediorientale rifila al serbo un 7-6 6-3 che in realtà è molto più solido e sostanzioso di quanto non dica la forma. Perché Matteo vince con autorità, facendo il bello e il cattivo tempo e volgendo a proprio favore tutti i punti più importanti del match. E così facendo, finalmente cancella quella che era diventata la sua nemesi, sotto 4-0 nei precedenti.
La partita perfetta: Matteo non offre il fianco a Nole
Berrettini ha giocato una signora partita, e il campo l’ha premiato. Ma s’è fatto volere bene da solo: se le percentuali con la prima di servizio non fanno notizia (85%), quella che indirizza il match sui binari desiderati è piuttosto la capacità di essere tremendamente efficace in risposta, se è vero che con la seconda il “povero” Djokovic arriva a conquistare appena il 30% dei punti.
Se però Matteo cercava risposte, a Doha le ha trovate tutte in una volta. Ha saputo soffrire quando il serbo ha provato ad alzare il ritmo, con le tre palle break annullate tutte nel sesto gioco del primo set, dopo che nel gioco precedente era stato Nole a risalire da 0-40. Ma tolto quel passaggio a vuoto, comunque rimediato con due ace e una prima più dritto senza dar scampo alcuno all’ex numero uno del mondo, tutto è filato via liscio senza grossi problemi.
Col tiebreak del primo set nel quale subito Berrettini ha preso un minibreak di vantaggio, bravo a riportarsi avanti nell’ottavo scambio dopo aver concesso a sua volta una palla per riequilibrare le cose (un passante ficcante e ben calibrato e torna il sereno). Quando può servire per andare a chiudere i conti, il braccio non trema, anche se il set point arriva sulla seconda.
Berrettini è uno spettacolo: Djokovic senza difese
Il segnale che arriva dal campo è piuttosto chiaro: Djokovic si ritrova a rincorrere e Berrettini è soltanto all’inizio del lavoro. E un modo per scappare via e mettere un’ipoteca sulla vittoria di giornata lo trova nel corso del secondo gioco: Nole è avanti 40-15 ma basta un lieve rilassamento per farsi infilare 4 volte di fila, tre col dritto (arma letale nella serata di Doha), una col rovescio.
A quel punto il romano deve solo amministrare la dote che s’è guadagnato: fatica soltanto nel settimo game, quando deve risalire da 0-30 e si guadagna la pagnotta ai vantaggi, senza però concedere palle break. Nel gioco successivo Matteo manda a referto il punto (forse) più bello della partita, con un passante schiena alla rete che chiude uno scambio di classe assoluta (Djokovic era sceso a rete per la volee). E così si guadagna due palle match: la prima il serbo l’annulla con una buona prima, sulla seconda il dritto è fuori misura: un’ora e 33’ e Berrettini vola agli ottavi.
Nardi si “regala” Alcaraz: bella vittoria su Zhang
Agli ottavi, dove Matteo ritroverà quel Griekspoor che l’aveva estromesso all’esordio a Rotterdam un paio di settimane fa, l’Italia ha portato anche Luca Nardi: il pesarese, dopo essere arrivato nel main draw direttamente dalle qualificazioni, ha avuto ragione in due set di Zhang Zhizhen (6-4 6-3), riuscendo a capitalizzare meglio le opportunità avute a disposizione in corso d’opera. E soprattutto a trovare continuità dopo un primo set vissuto un po’ sull’altalena, con un break a testa prima dell’allungo che è valso il primo punto di giornata.
Nel secondo il cinese è andato progressivamente calando e alla fine a Nardi è bastato un break per portarsi a casa la partita e un suggestivo confronto con il coetaneo Carlos Alcaraz. Insomma, toccherà al 21enne pesarese dare “una mano” a Jannik Sinner (col quale spesso si allena insieme quando è in tour o nelle pause di fine stagione), “minacciato” dal possibile avvicinamento dello spagnolo alla numero uno mondiale.
Nardi intanto rientra nella top 80 nei giorni in cui ammette di essere alla ricerca di un allenatore: risultati alla mano, trovarlo potrebbe rivelarsi un po’ meno complicato del previsto.
Sorpresa: Bolelli e Vavassori fuori al primo turno!
Da Doha però non arrivano solo belle notizie: a sorpresa, Simone Bolelli e Andrea Vavassori sono stati eliminati nel primo turno del torneo mediorientale, sconfitti in due set dalla coppia composta dall’indiano Rohan Bopanna e dal portoghese Nuno Borges (non proprio gli ultimi della lista, insomma). Sconfitta peraltro maturata con un doppio 7-6 che stride certamente con quanto visto nel corso del primo mese e mezzo di stagione, dove proprio i tiebreak si erano rivelati alla stregua di un punto di forza della coppia azzurra (ne avevano perso solo uno nella sciagurata finale di Melbourne contro Heliovaara e Patten).
La seconda sconfitta dell’anno arriva così inattesa, con nessuna palla break avuta a disposizione e ben 5 annullate in coda a una partita strana, dove però Bopanna e Borges non hanno concesso nulla. Bolelli e Vavassori loro malgrado raggiungeranno Dubai in anticipo, la sede del prossimo torneo dove scenderanno in campo.
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