Gli ultimi giorni che separano l’Italia dall’esordio a Euro 2020 contro la Turchia serviranno a Roberto Mancini per scogliere gli ultimi dubbi legati all’undici da schierare nella sfida dello Stadio Olimpico di venerdì prossimo contro la nazionale guidata da Şenol Güneş.
Da monitorare con particolare attenzione c’è la casella di destra del tridente d’attacco disegnato dall’allenatore jesino. Se Insigne a sinistra e Immobile al centro sembrano già certi di una maglia da titolare, sul versante di destra si respira aria di dualismo.
Le frecce a disposizione del ‘Mancio’ sono due: Domenico Berardi e Federico Chiesa. Due calciatori di stampo differente: più goleador l’attaccante del Sassuolo. Uno che ama accentrarsi partendo dalla destra per andare dritto allo sparo. Sicuramente più di Chiesa che, al contrario, cerca con più insistenza la profondità e la conseguente vocazione da rifinitore.Â
Qualità balistiche e elevata cifra tecnica in dotazione del 25 neroverde. Rapidità e grande capacità di giocare sempre ad alti ritmi da parte del 22 della Juventus. Ad accomunarli, oltre alla fetta di campo di competenza, c’è l’impronta indelebile lasciata sulle stagioni delle rispettive squadre. Di fatto la miglior annata della carriera per entrambi.Â
Berardi ha messo a referto 17 goal in Serie A a cui si sommano 5 sigilli nelle ultime 6 uscite con la maglia azzurra. Non da meno è stata la stagione del figlio d’arte che di reti ne ha realizzate 14 tra campionato, Coppa Italia e Champions League ad impreziosire un pacchetto che conta anche 10 assist.
Numeri che certificano la crescita di due dei migliori prospetti presenti sul panorama tricolore. Per la felicità  del Ct Mancini, chiamato a scegliere su quale cavallo puntare, quantomeno dall’inizio. La sensazione è che Berardi parta in leggero vantaggio per debuttare dal primo minuto contro la Turchia, ma Chiesa incalza e si candida al ruolo di ‘variabile’ che ha in dote la capacità di cambiare volto alla sfida a gara in corso.
Tra sei giorni l’esame di maturità . Il banco di prova ideale per misurare le ambizioni e la capacità di recitare su palcoscenici così importanti per i due ‘rampanti’ esterni italiani.