Dopo la causa, le accuse. Leonardo Bonucci spara a zero contro la Juve in un’intervista concessa in esclusiva a SportMediaset, di cui è stata fornita una succosa anteprima. L’ex difensore bianconero, approdato all’Union Berlino dopo un’estate tormentata fatta di esclusioni dal gruppo dei titolari, frecciate e veleni, vuota il sacco su quello che è stato il suo rapporto con Allegri e con la stessa società che a luglio, di fatto, lo ha invitato senza mezzi termini a togliere il disturbo.
- Bonucci, la verità su Allegri e la Juventus
- A ottobre 2022 il rinnovo con la Juve
- L'umiliazione: Manna e Giuntoli a casa
Bonucci, la verità su Allegri e la Juventus
L’intervista si apre con una premessa da parte dello stesso Bonucci, in cui l‘ex difensore della Juventus e della Nazionale chiarisce di aver dovuto ingoiare parecchi bocconi amari, leggendo e ascoltando le parole di Allegri sul suo conto:
“Ho letto e sentito tante cose non vere. Vorrei partire da lontano, da quella data menzionata più volte dalla Juventus e dall’allenatore, che diceva mi hanno messo a conoscenza della situazione a ottobre dello scorso anno. In realtà, non c’è cosa meno vera di quella“.
A ottobre 2022 il rinnovo con la Juve
Proprio a ottobre dell’anno scorso, infatti, Bonucci assicura di aver raggiunto un accordo con la vecchia dirigenza per il prolungamento del contratto in scadenza a giugno 2024, un accordo poi rimasto lettera morta.
“In quei giorni mi è stata data la possibilità di continuare con la Juventus per la stagione 2023-24 con un rinnovo. E non solo. Ho poi sentito un’intervista di Allegri in cui sarei stato messo a conoscenza di nuovo, a febbraio 2023, da società e allenatore che non avrei più fatto parte della Juventus. Ma anche questo non è vero, non ho avuto alcun colloquiocon la società a febbraio”.
L’umiliazione: Manna e Giuntoli a casa
Infine, l’affronto di essere scaricato dalla società in cui ha militato per tanti anni attraverso una visita a casa dei nuovi dirigenti. Bonucci sottolinea di essersi sentito umiliato per le modalità della comunicazione e per le parole utilizzate:
“Ho cominciato ad annusare qualcosa leggendo interviste in cui si accennava alla possibilità che sarei potuto andar via dalla Juventus. Poi è successo che Manna e Giuntoli il 13 luglio sono venuti a casa mia e mi hanno detto che non avrei fatto più parte della squadra, che anzi potevo rimanere a casa qualche altro giorno. Un’umiliazione. Mi hanno detto anche che la mia presenza negli spogliatoi avrebbe potuto ostacolare la crescita della Juventus“.