A 44 anni Gianluigi Buffon non ha alcuna intenzione di smettere, anzi ha ancora voglia di andare avanti come dimostra il suo contratto con il Parma valido fino al 30 giugno 2024. Ospite al Festival dello sport di Trento, Buffon ha avuto modo di parlare di tutto e di più.
- Buffon, la scelta del ritorno a Parma
- Il rapporto di Gigi con la Juventus
- Buffon e il momento dell'addio
Buffon, la scelta del ritorno a Parma
Dopo il secondo addio alla Juventus nell’estate 2021, Buffon ha deciso di fare un passo indietro e tornare a giocare per la maglia del Parma, in Serie B: “Una scelta giusta perché sono un uomo felice – queste le sue parole -, il tifoso si aggrappa a me ed è orgoglioso. Gioco ancora, ma ho rinunciato a tanto”.
Buffon ha fatto capire il perché della scelta Parma: “La felicità di un atleta non si misura nel numero di vittorie. Non ho bisogno di vincere la Champions League per sapere quanto valgo – ha tenuto a precisare -. Lo so già, ma oggi mi sono riappropriato di una certa libertà“.
Il rapporto di Gigi con la Juventus
Buffon ha vissuto tante stagioni, ben 19, con la maglia della Juventus vincendo 10 scudetti e tante altre coppe. Ora la Juventus non sta vivendo un bel momento, però Gigi è convinto di una cosa: “Il Dna della Juve è il Dna e il carattere di ogni singolo giocatore, se una società ti dà quell’imprinting devi indossarlo”.
Per diverse stagioni Buffon è stato il capitano dei bianconeri. Poi dopo di lui la fascia è passata a Giorgio Chiellini: “Lui è il più grande miracolo sportivo che abbia visto, è un giocatore normale diventato speciale. Il talento non basta, lui è diventato tra i più grandi, lo metto con Maldini, Nesta e Cannavaro“.
Buffon e il momento dell’addio
Il ritiro è un pensiero fisso nella testa di Buffon, che però vuole cercare di tenerlo sempre più lontano: “Mi piace stupire e stupirmi. Negli ultimi anni ho spostato i limiti, forse sono posseduto dal demonio perché prima di Ascoli-Parma sabato scorso avevo una tensione addosso, un nervoso”.
Lui non ha ancora detto basta, ma intanto è arrivato il momento di Roger Federer: “È una di quelle icone che quando smette ti fermi anche tu, ricordi dove sei quando succede e bisogna accettarlo. Io continuo a giocare perché non volevo andare al centro commerciale con Ilaria D’Amico, mi sento ancora forte”.