Il soldatino corre ancora. Ieri in campo, oggi sugli schermi tv. Angelo Di Livio è ospite fisso a Dribbling Europei, l’approfondimento quotidiano di RAI 2 sulla kermesse in Germania per Euro 2024, e da tempo apprezzato opinionista del canale tematico sportivo della tv di stato. Il programma curato da Fabrizio Failla e Paolo Ciotti è partito bene (domenica ben oltre mezzo milione di telespettatori: 748.000 per uno share del 5.9%) con la conduzione di Paolo Paganini, in studio Katia Serra con Giulia Stronati e tanti ospiti in collegamento: da Paolo Belli a Francesco Pannofino, servizi di colore, storie e interviste dagli inviati. In esclusiva per Virgilio Sport, Di Livio commenta il vittorioso debutto degli azzurri a Euro2024, lui che faceva parte del gruppo dell’Italia di Zoff che arrivò secondo agli Europei del 2000 in Belgio-Olanda.
Di Livio, come valuta la prestazione dei due centrali di centrocampo Barella e Jorginho. Le convincono movimenti, progressioni e filtri in fase difensiva?
“Mi sono piaciuti entrambi, Barella lo reputo ad oggi tra i migliori centrocampisti in Europa e contro l’Albania è stato il migliore in campo. Da Jorginho mi aspetto però sempre qualcosina in più, nel finale di gara è calato fisicamente e mentalmente.”
Che impressione le ha fatto la Spagna, la spaventa di più i singoli o il gioco di squadra?
“Apprezzo e quasi invidio il loro modo di divertirsi e di giocare a calcio, con il loro tiki taka e possesso palla costante. Fabian Ruiz credo che nella gara contro la Croazia abbia mostrato di essere superiore a tutti. Nella visione di gioco e nel possesso palla mi ha colpito moltissimo”.
Lei che era uomo di fascia, come vede Chiesa sulla destra? Vede qualche analogia o differenza con il suo modo di giocare?
“Chiesa è molto più offensivo di me, l’ho voluto premiare nelle pagelle e nei commenti televisivi. Abbiamo bisogno dei suoi strappi in velocità e dei suoi gol per far bene in questo Europeo. Contro l’Albania si è mostrato un calciatore ‘velenoso’ e pericoloso per gli avversari”.
Il motore dell’Italia è a centrocampo, chi è il migliore della rosa?
“Non parlo del singolo perché credo che sia il collettivo che vada premiato. Questa Italia non ha grandissime stelle ma nel gruppo le cose funzionano comunque. Spalletti è il comandante e la squadra non dovrà fare altro che seguirlo in tutto e per tutto”.
L’Italia avrebbe potuto segnare più gol, cosa manca ancora alla squadra?
“Contro l’Albania non ho apprezzato quel retropassaggio di Dimarco che ci è costato il gol. L’intervento di Calafiori nel finale è da rivedere e poteva costar caro agli Azzurri qualora Donnarumma non fosse riuscito a compiere quella parata straordinaria. La gara andava chiusa prima, le occasioni sotto porta non vanno più sbagliate.”
Crede che Frattesi e Pellegrini rendano meglio da trequartisti offensivi nel 3-4-2-1 (dietro la punta) o che giochino meglio nel 4-2-3-1?
“Hanno fatto una buona partita entrambi. Frattesi è venuto a mancare negli inserimenti e negli stop per poi venire a calciare in porta. Meglio Pellegrini tra i due, la squadra deve crescere di più sui singoli. Ci vogliono più inserimenti di Frattesi e maggiori giocate personali di Pellegrini per arrivare al gol con più facilità.”
Su Dribbling ci racconta qualche aneddoto su come vivete la diretta, se vi confrontate prima del programma?
“Dribbling è una trasmissione tecnica ma altrettanto frizzante, rapida e ricca di spunti interessanti. Prima del programma ci confrontiamo sui vari temi da analizzare, da lì partiamo e poi in diretta ognuno ci mette del suo. Il feeling con Katia Serra è ottimo, collega straordinaria e molto competente. Paolo Paganini, il conduttore, oltre ad essere un gran professionista è sempre un caro amico. Il motore della trasmissione sono i curatori Fabrizio Failla e Paolo Ciotti con cui ci confrontiamo costantemente. Euro 2024 è una competizione talmente affascinante che ti coinvolge al massimo, analizzare le gare ti porta a seguire tutto con un’attenzione tale che il tempo vola e neanche te ne accorgi…”