“Dopo la disfatta con la Svizzera ho pensato di essere in una puntata di ‘Scherzi a parte'”. Dopo l’eliminazione dell’Italia all’Europeo, ad analizzare il momento negativo degli azzurri è stato proprio il presidente del Coni Giovanni Malagò in un’intervista al Corriere della Sera. Dall’eliminazione del torneo continentale alle dimissioni del ct Luciano Spalletti, passando per ciò che ha detto al presidente della FIGC Gravina. A fare il punto della situazione anche il ministro dello Sport Abodi ai microfoni di Rtl 102.5.
- Malagò: "Non hanno messo anima e cuore"
- Il presidente del Coni: "Spalletti ha responsabilità, ma..."
- Malagò: "Gravina? Elezioni convocate a novembre"
- Il consiglio al futuro presidente federale
- Abodi: "Facile guardare alle responsabilità degli altri"
Malagò: “Non hanno messo anima e cuore”
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha analizzato l’eliminazione dall’Europeo: “Ovviamente ho assistito a sconfitte. In sport individuali può accadere che il tennista o il nuotatore di turno nel giorno della propria gara, a causa di un problema fisico o mentale, abbia una pessima prestazione. Ma in uno sport di squadra, con la possibilità di effettuare cinque cambi su undici, mi è sembrato inverosmile. I giocatori hanno trasmesso frustrazione e umiliazione e sembrava che neanche se ne accorgessero. Se sei in difficoltà ti fai prendere dalla foga agonistica, invece erano amorfi. Non hanno mai dato l’impressione di mettere anima e cuore”. Malagò mostra il suo rammarico: “Dopo il gol di Zaccagni alla Croazia al 98′ e l’essere finiti nella parte buona del tabellone, sembrava fossimo nella miglior situazione possibile. Che peccato“.
Il presidente del Coni: “Spalletti ha responsabilità, ma…”
Malagò ha parlato di Luciano Spalletti: “Deve saper gestire un gruppo in base alle proprie idee tattiche. Il suo curriculum parla da solo. La responsabilità è anche quella di trasmettere la giusta mentalita. È stato onesto nell’ammettere di aver sbagliato e che il mestiere del selezionatore è diverso da quello dell’allenatore. Dimissioni? Chi ora le invoca dimentica che lo scorso anno riteneva Spalletti il miglior tecnico a disposizione. Consideriamo che dopo il Napoli avrebbe avuto proposte economiche più allettanti. Ma se dovesse dire di esser pronto per rimettersi in gioco per dimostrare di conquistare risultati migliori, chi prenderebbe la decisione di sostituirlo? I vertici federali che sono i primi a essere messi in discussione?”.
Malagò: “Gravina? Elezioni convocate a novembre”
Malagò ha parlato della conversazione con il presidente della FIGC Gravina: “Mi sono permesso di dirgli che non avrebbe potuto dilatare nel tempo questa situazione. L’aria è irrespirabile. Prima di questo avvenimento, le elezioni federali si sarebbero dovute tenere tra febbraio e marzo del prossimo anno, invece le ha convocate a novembre, prima data utile. Dimissioni? Chi le chiede deve sapere che quando un presidente lascia decade il consiglio che, in attesa di nuove elezioni entro 90 giorni, esercita funzioni di ordinaria amministrazione. Chi arriverà si assumerà le responsabilità e deciderà se accordare fiducia a Spalletti“.
Il presidente del Coni ha proseguito: “L’aria non era già bella prima di questo tracollo. Ho avvertito delusione da parte di Gravina, si è sentito tradito da chi è andato il campo. Il problema nel calcio è un altro. In questo sport esiste una legge non scritta. In caso di disfatta la responsabilità è anche dei dirigenti”. E infine: “Gravina stanco? Con troppi fronti aperti c’è il rischio di lasciare risorse mentali per strada. Se arrivi in una posizione di potere tante ti appoggiano, ma altre si augurano di essere al tuo posto. Le parole di Antonio Tajani? Le ho apprezzate e ha replicato che non toccava a lui affrontare alcune questioni”.
Il consiglio al futuro presidente federale
Malagò, inoltre, ha espresso il suo consiglio al futuro presidente federale: “Chiunque ricoprirà quella carica deve capire che senza il necessario compromesso si troverà a discutere con qualche componente. Voglio ricordare che a fronte dei successi dell’Italia Under 17 e Under 19 agli Europei e della finale ai Mondiali Under 20, la Under 21 non si è qualificata alle Olimpiadi e quella maggiore ha fallito il Germania. Questo qualcosa vorrà pur dire. Oggi una delle componenti è in totale contrasto con il resto dello sport italiano”.
Abodi: “Facile guardare alle responsabilità degli altri”
Dopo giorni di silenzio ha parlato anche il ministro dello Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ai microfoni di Rtl 102.5: “Ero a Berlino e ho vissuto l’amarezza non di una sconfitta, ma di una disfatta. Una resa morale. Non c’è stata reazione, non c’è stato il lampo di quelli che si vedono nei momenti difficili. Non sono stati in grado di tirar fuori la forza morale che la maglia azzurra deve saper ispirare”. Abodi ha aggiunto: “Mi ha sorpreso la ricerca di responsabilità altrui. Di fronte a una sconfitta, il primo fattore deve essere l’autoanalisi. Troppo facile guardare agli eventuali errori degli altri. Lo sport insegna ad assumersi le responsabilità direttamente”.