Arbitro per vocazione (ha iniziato addirittura a 16 anni, debuttando tra i professionisti nel 2005, 22enne), Danny Makkelie – la scelta dell’Uefa per Germania-Ungheria– è nato il 28 gennaio 1983 a Willemstad, la capitale dell’isola caraibica di Curacao, nazione costitutiva dei Paesi Bassi. Di professione è poliziotto e la severità è uno dei suoi marchi di fabbrica: non tollera le proteste troppo accese ed è di manica larga coi cartellini: nel 2014 ne ha dispensati ben 13 in Ado Den Haag-Feyenoord, tutt’ora record assoluto per l’Eredivisie olandese. In Champions League ha debuttato il 21 ottobre 2014 (in Chelsea-Maribor). Ha diretto la finale di Europa League 2020 tra Siviglia e Inter (3-2 per gli andalusi) e vanta diversi precedenti anche controversi con i club italiani ma come se l’è cavata ieri sera il fischietto olandese?
- I precedenti di Makkelie con Germania e Ungheria
- L’arbitro ha ammonito quattro giocatori
- Germania-Ungheria, i casi da moviola
- Per Bergonzi irregolare il primo gol tedesco
I precedenti di Makkelie con Germania e Ungheria
Tre i precedenti con i magiari (una vittoria e due sconfitte il bilancio), nessuno con la nazionale tedesca.
L’arbitro ha ammonito quattro giocatori
Coadiuvato dagli assistenti Steegstra e de Vries con Gozubuyuk IV uomo e Dieperink al Var, l’arbitro ha ammonito 4 giocatori: Varga, Rudiger, Mittelstadt e Szoboszlai. Giallo anche per l’allenatore ungherese Rossi.
Germania-Ungheria, i casi da moviola
Questi gli episodi dubbi. Al 22′ Musiala dentro per Gundogan, Orban si addormenta e si ferma, Gundogan recupera e serve Musiala, che calcia in rete sotto la traversa. L’Ungheria reclama, il Var non interviene. Primo giallo al 23′, tocca a Varga per proteste dopo il gol di Musiala. Al 27′ ammonito Rudiger che rientra in campo senza autorizzazione. Nel recupero del I tempo calcio piazzato velenoso di Szoboszlai dalla trequarti di sinsitra, colpo di testa di Varga respinto da Neuer, Sallai ritrova il pallone e lo schiaccia in porta ma l’arbitro annulla per l’iniziale fuorigioco di Varga. ll VAR conferma la decisione dell’arbitro.
All’89’ giallo per Maximilian Mittelstadt, in netto ritardo su Csoboth.Al 91′ l’Ungheria reclama un calcio di rigore per un tocco di Emre Can con il braccio, ma dopo un silent check il gioco può proseguire. Fiscalissimo infine l’arbitro per l’ammonizione, a tempo praticamente scaduto, per Szoboszlai che butta via il pallone lontano. Protesta anche il tecnico Rossi e prende il giallo anche lui. Germania-Ungheria finisce così 2-0.
Per Bergonzi irregolare il primo gol tedesco
A fare chiarezza è Mauro Bergonzi. Parlando a Rai2 l’ex arbitro fa rivedere alla moviola i casi più importanti e sottolinea come fossero giuste le proteste magiare sul gol tedesco: “Vedete che Gundogan prima spinge e poi colpisce col ginocchio, facendogli perdere l’equilibrio, il giocatore ungherese. L’arbitro poteva fischiare fallo, il Var invece non poteva intervenire perché non è un chiaro ed evidente errore. Sul penalty chiesto dall’Ungheria invece, per un dubbio mani in area, dico che non è mai rigore, il braccio destro è attaccato al corpo, giusta la decisione dell’arbitro”.