Novità scottanti sull’Inter. Una “cosa molto delicata”. Massimo Giletti promette importanti aggiornamenti sulle inchieste che riguardano la società nerazzurra. Il giornalista e conduttore tv, che non ha mai nascosto le sue simpatie per la Juventus, è intervenuto a Radio CRC, emittente ufficiale del Napoli, e ha parlato diffusamente delle squadre milanesi, Inter e Milan. Dei nerazzurri, soprattutto. Non risparmiando qualche puntura di spillo e – soprattutto – preannunciando rivelazioni clamorose.
- Giletti, la "farsa" sulla bestemmia di Lautaro
- Il caso ultras e le differenze tra Inter e Milan
- Calciopoli, la Juventus e la prescrizione dell'Inter
- Il sospetto: "Stranamente l'Inter ne esce sempre pulita"
- Pressioni su Giletti: "Sapete chi ha chiuso il mio programma?"
Giletti, la “farsa” sulla bestemmia di Lautaro
Tanto per cominciare è in ballo una possibile squalifica per Lautaro Martinez: “Non credo ci siano coincidenze sui fatti giudiziari che coinvolgono l’Inter”, le parole di Giletti. “Questa farsa sulla bestemmia di Lautaro e sull’audio che prima scompare e poi viene ritrovato lasciano interpretazioni e dietrologie di cui il calcio non ha bisogno in questo momento. Io ho in mano una cosa molto delicata che riguarda l’Inter e che devo riuscire a finalizzare, ma ci sono vicino. Quando la manderò in onda farà molto discutere poiché si tratta di frequentazioni all’interno dell’ambiente Inter di un sistema che non appartiene al calcio, molto opaco nell’ambito dell’inchiesta sulle curve. Aggiungerà un tassello delicato che getta luci sulla vicenda degli ultras“.
Il caso ultras e le differenze tra Inter e Milan
Ci sono delle differenze tra Inter e Milan in base agli elementi raccolti: “Sull’inchiesta sulla curva del Milan non si dà ancora l’aggravante per associazione mafiosa, anche se noi abbiamo preso delle intercettazioni del 2018 di personaggi importanti come il cosiddetto Calabrò, uomo di peso del sistema calabrese, che nel medesimo anno si faceva garante di un sistema di controllo della Curva Sud sulle tensioni che c’erano nel settore”, continua Giletti. “Ci sono delle intercettazioni pesanti, ma a Milano nessuno dice nulla. Milano è solo la città delle luci, della moda, del sindaco Sala, dei grattacieli e della bellezza. Tutte le ombre non si raccontano mai e chi le racconta come me viene minacciato“.
Calciopoli, la Juventus e la prescrizione dell’Inter
Un passaggio, quello sulle minacce ricevute, piuttosto inquietante: “Io vado avanti, non ho paura delle minacce, le curve sono luoghi dove in tutta Italia ci sono personaggi oscuri, violenti e pericolosi”, continua Giletti. “Il procuratore Palazzi disse che le intercettazioni dell’Inter nel famoso caso di Calciopoli erano peggiori di quelle che riguardavano la Juventus, ma chi fece le indagini non guardò quelle intercettazioni e andarono in prescrizione. Io feci un discorso molto duro dicendo che la morale non va mai in prescrizione, cioè che non possono dettare regole di morale i dirigenti nerazzurri“.
Il sospetto: “Stranamente l’Inter ne esce sempre pulita”
Quindi una considerazione velenosa, un sasso lanciato nello stagno: “C’è qualcosa che non torna, nei palazzi di potere c’è qualcuno che manovra tutto il filone delle indagini e dei procedimenti in atto e che sfugge. Stranamente, l’Inter ne esce sempre pulita, ma non so se questa volta ce la farà. L’Inter si è costituita parte civile ma nel momento in cui si vede che i calciatori regalano orologi e biglietti ai tifosi grazie al capo degli ultras Beretta che sta collaborando per salvarsi la vita, bisogna vedere come si svolgerà la situazione. Noi siamo garantisti ma dobbiamo aspettare il processo e sono molto curioso“.
Pressioni su Giletti: “Sapete chi ha chiuso il mio programma?”
Infine sulle pressioni ricevute durante la sua attività: “Il mio programma fu chiuso per aver raccontato la verità sulla mafia dallo stesso editore che gestisce la Gazzetta dello Sport. Marotta? Lo stimo come persona che sa fare il suo lavoro, ma c’è un sistema di controllo intorno che dovrebbe agire indipendentemente dalla bravura della gente. Il potere è fatto di tante cose. Lo dico da juventino, so bene quanto certi poteri juventini abbiano influito in passato, non vivo su Marte. Ma qui stiamo parlando di regole e siccome c’è chi si comporta bene e chi si comporta male, la giustizia sportiva serve proprio per colpire in modo rapido chi viola i regolamenti. Qui vedo che si tarda e mi chiedo: come mai?”.