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Il modello Juve Stabia di mister Pagliuca che punta sui giovani

Il percorso della Juve Stabia in questa Serie B è già storia, mai le Vespe avevano cominciato così in alto in cadetteria. Dal mister ai giovani i segreti del successo.

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Grazie alle reti di Marco Varnier e di Gabriele Artistico, una per tempo, la Juve Stabia ha battuto 2-0 il Pisa capolista della Serie B alla settima giornata, ottenendo, in un colpo solo, due obiettivi difficilmente pronosticabili a inizio stagione.

Il primo è quello di posizionarsi in piena zona playoff, il secondo invece, quello di infliggere la prima sconfitta stagionale alla squadra che finora ha dominato il torneo. Non male per una neopromossa che vanta un’età media della rosa praticamente di 24 anni.

Un doppio risultato frutto di una prestazione dei singoli, Artistico tra gli altri che si conferma un vero squalo di area di rigore, ma soprattutto grazie ad una prestazione corale, tipica di chi ha dei principi di gioco già collaudati da tempo. Il 2-0 finale nel match del Romeo Menti di Castellammare di Stabia, infatti, non arriva a caso, così come lo strapotere che le Vespe di Guido Pagliuca hanno saputo esercitare nei confronti dei neroazzurri di Pippo Inzaghi

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Alcuni dati dell’ultima sfida aiutano a spiegare meglio come la Juve Stabia sia arrivata a collezionare 11 punti su 21 disponibili, dopo meno di 2 mesi di campionato, ai quali si aggiungono altri 3 punti conquistati nell’anticipo dell’ottava giornata contro la Sampdoria, con una rimonta pazzesca concretizzata in 3 minuti. Quasi il 60% di possesso palla contro il Pisa, 13 tiri in porta di cui 6 nello specchio. Dati a cui, volendo, si possono aggiungere il computo dei corner, 7-1 per i padroni di casa. Dati che raccontano una partita dominata in lungo e in largo.

Tutto in linea con quanto si è visto in campo nelle diverse sfide della Juve Stabia in questa stagione.

I pilastri e i “segreti” della Juve Stabia

L’inizio di stagione è effettivamente un’intera sorpresa anche per l’ambiente campano. In termini di punti, mai nelle precedenti quattro esperienze in cadetteria la squadra campana ne aveva raccolti cosi tanti ad inizio campionato. Per intenderci, il picco erano stati i 7 punti del 2011-2012. Successivamente 6 nel 2012-2013, 4 nel 2013-2014 e nel 2019-2020. Praticamente, nella migliore delle ipotesi, poco più della metà di quelli raccolti in questa stagione.

Un segreto è sicuramente la consistenza del proprio reparto difensivo. Ad oggi l’estremo difensore della Juve Stabia, Demba Thiam, è il portiere ad aver inanellato più clean sheet di tutto il torneo, 4 su 7 gare giocate. La giostra poi funziona al meglio se, come successo proprio contro il Pisa, i difensori si mettono a “fare gli attaccanti” come successo all’ex giocatore dell’Atalanta U23 Marco Varnier.

Ma anche a Marco Bellich (già 8 goal in Serie C l’anno scorso) e il classe 2002 Francesco Folino, entrambi in goal in quella che resta probabilmente la prestazione più prepotente della Juve Stabia, ovvero la vittoria per 3 a 1 alla prima giornata al San Nicola contro il Bari.

Un altro fattore che sta permettendo alle “Vespe” di Castellamare anche di overperformare è la varietà nel reparto offensivo. La complessità del parco attaccanti a disposizione di mister Pagliuca è stata ben codificata dall’allenatore toscano che ne ha fatto un elemento a proprio vantaggio per poter variare la proposta da partita a partita, e quindi da avversario ad avversario.

Il trequartista Nicola Mosti, ad esempio, si sta rivelando un perfetto assist man con 3 rifornimenti utili, il 43% del totale di squadra, a cui si aggiungono Christian Pierobon, Davide Buglio e Kevin Piscopo che di assist ne hanno fornito uno a testa.

C’è un’ottima distribuzione del peso delle finalizzazioni per la Juve Stabia anche tra gli attaccanti puri. L’altro classe 2002 della squadra Artistico è a quota 2 reti, mentre ha già timbrato una volta il cartellino Piscopo e ben 3 volte Andrea Adorante che si è messo in mostra da assoluto protagonista con una doppietta nella rimonta contro la Sampdoria. Interessante il dato di Gabriele Artistico che contro il Pisa ha segnato il suo secondo gol in 66 minuti complessivi giocati, una media gol da attenzionare nella categoria.

Il fattore Guido Pagliuca

Ma il vero fattore che ha messo insieme tutto questo risponde al nome di Guido Pagliuca. Il percorso dell’allenatore originario di Cecina, e che ha quasi sempre allenato in Toscana in categorie inferiori, merita un’ulteriore sottolineatura.

Guido Pagliuca, classe 1976, ha un passato da calciatore per lo più tra i dilettanti. Difensore roccioso, terzino destro, ma di piede buono tanto da essere spesso utilizzato come costruttore della manovra. Appesi gli scarpini al classico chiodo, presto in verità, trova un lavoro come banconista nella grande distribuzione organizzata della provincia livornese. Ma in parallelo coltiva una passione che assorbe quasi tutto il suo tempo libero, quella dell’allenatore. Una parabola che riporta quasi a quella di Maurizio Sarri.

L’attuale allenatore della Juve Stabia inizia ad allenare nel 2004, a soli 28 anni, nelle giovanili del Rosignano. Nel 2005 approda al suo Cecina dove prima segue l’Under 18 e poi la prima squadra. Nel 2010 si accasa al Borgo a Buggiano dove vince il Girone D della Serie D conquistando una clamorosa e storica promozione tra i professionisti.

Due promozioni in Serie C

A quel punto allenare è diventato molto di più che una passione irrefrenabile, diventa un lavoro vero e proprio, quasi una chiamata obbligata. E pertanto nei successivi anni Pagliuca si destreggia, con alterne fortune, tra le panchine di Gavorrano, Imolese, Real Forte Querceta, Pianese e Siena con due picchi assoluti come con la Lucchese che nel 2013-2014 conduce in Serie C e con la Cremonese nella stagione 2019-2020 quando fa da vice all’attuale tecnico della Lazio Marco Baroni in Serie B.

Purtroppo, l’avventura in cadetteria dura solo 11 turni, dall’8° alla 19° giornata quando Baroni, che aveva sostituito Rastelli, viene esonerato e rimpiazzato da Bisoli. Ma è solo un incidente di percorso perché la Serie B è nel destino di Pagliuca tanto è vero che vi approda, in maniera trionfale, nella primavera del 2024.

Un approdo arrivato al culmine di un torneo condotto in testa dall’inizio alla fine e vinto con +10 sulle seconde, con il secondo migliore attacco e la miglior difesa. Non male per un tecnico quasi esordiente in categoria e chiamato a guidare la Juve Stabia, quasi a sorpresa, dal Presidente Langella dopo una stagione travagliata, il 2022-2023. Anno in cui le Vespe alternano sulla panchina ben quattro allenatori ovvero Colucci, Lucenti, Pochesci e Novellino.

Il cambio di modulo

E veniamo alla squadra che sta facendo divertire i tifosi e gli appassionati della Serie B 2024/25. Una squadra che rispetto a quella che ha vinto la Serie C ha cambiato pelle sia a livello tattico che di interpreti.

A livello tattico la nuova Juve Stabia è passata da una consolidata difesa a quattro con mediana composta da regista e due incursori, ad una più coperta ma non per questo meno dinamica difesa a tre.

Una difesa dove il lavoro degli esterni a tutta fascia, i giovanissimi Romano Floriani Mussolini e Yuri Rocchetti, entrambi classe 2003, arrivati in prestito da Lazio e Cremonese, conferiscono al modulo una costante superiorità numerica. Sia in difesa, che passa a cinque interpreti in fase di non possesso, che a centrocampo che arriva a ricomprendere addirittura sei elementi in fase offensiva.

Ma le novità non sono finite qui. Ai confermatissimi pilastri della vittoriosa cavalcata in Serie C ovvero Thiam, Belich, Buglio, Leone, Mosti, Candellone e Adorante, alcuni dei quali riscattati o chiesti di nuovo in prestito, Pagliuca ha chiesto di aggiungere altre pedine di rilievo.

I giovani della Juve Stabia

Tra i nuovi innesti del calciomercato in Serie B di questa estate, uno su tutti una mezzala abile negli inserimenti senza palla ed esperta come l’ex SPAL Fabio Maistro, un pacchetto di giovani difensori di gamba e di grande applicazione in marcatura, ovvero il già citato ex Atalanta Under 23 Varnier e il classe 2000 Marco Ruggero dalla Virtus Verona, il centrale Pierobon, classe 2002 dalla Triestina, il mediano di rottura Zuccon, classe 2003 anche lui approdato a Castellammare di Stabia dalla Dea e due attaccanti su cui punta molto. Il già citato Artistico dalla Lazio e Morachioli, protagonista la scorsa stagione a Bari con 34 presenze, e ad oggi rallentato da un fastidioso infortunio muscolare.

Una rosa che peraltro è già un grande salto in avanti in termini economici. Basti pensare che il suo valore complessivo, aggiornato al 1° ottobre 2024 è di 8,32 milioni di euro.

La squadra che ha vinto il campionato valeva esattamente la metà 4,2 milioni. Di fatto un modello sostenibile, guidato da un tecnico esperto ma alla prima esperienza in categoria, giovani di belle speranze, e la volontà nemmeno troppo nascosta di stupire tifosi e addetti ai lavori con la classica grande stagione da neopromossa che sta diventando un cult della narrazione delle ultime stagioni di Serie B.

Gli ingredienti per far sognare una piccola provincia in un torneo con colossi come Sampdoria, Palermo, Brescia e Cremonese ci sono tutti.

Credit photo: S.S. Juve Stabia

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