Classe 1980, La Penna, scelto da Rocchi per la partitissima di San Siro, è uno dei direttori di gara maggiormente in ascesa nel calcio italiano. Quest’anno si è messo in mostra con una striscia positiva di direzioni e per un’assoluta affidabilità che hanno spinto il designatore ad affidargli un big-match come Napoli-Inter. Quest’anno ha arbitrato 6 gare di A per un totale di 62 presenze complessive. Sono 11, invece, le partite di Coppa Italia nelle quali è stato designato ma come se l’è cavata ieri a San Siro?
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- I precedenti di La Penna con Inter e Napoli
- La Penna ha ammonito tre giocatori e i due allenatori
- Inter-Napoli, i casi da moviola
- Per Cesari caso Meret diverso da Sommer
- Per Marelli non c'erano i rigori per l'Inter
I precedenti di La Penna con Inter e Napoli
Quest’anno è stata per La Penna la prima direzione dei nerazzurri in campionato, mentre in stagione c’è già un precedente, non troppo piacevole: la sconfitta in Coppa Italia contro il Bologna per 2-1, la seconda e per ora ultima debacle dell’Inter. I precedenti in Serie A, invece, erano eccellenti: 5 partite in e 5 vittorie. L’ultimo precedente di La Penna con gli azzurri non risaliva al campionato, bensì alla Supercoppa. Aveva diretto infatti il match con la Fiorentina, concluso col successo azzurro per 3-0. Curiosamente, in campionato il match precedente era stato proprio con la Fiorentina, ma quello venne vinto dai viola al Maradona. In totale erano 11 i precedenti di La Penna col Napoli.
La Penna ha ammonito tre giocatori e i due allenatori
Coadiuvato dagli assistenti Berti e Perrotti, con Feliciani IV uomo, Di Paolo al Var e Valeri all’Avar, l’arbitro ha ammonito tre giocatori più il tecnico nerazzurro Inzaghi e quello partenopeo Calzona: 36′ Pavard (I), 52′ Lobotka (N), Barella (I), 87’ Calzona (N), 89′ Inzaghi (I) Recupero: 1′ – 3′
Inter-Napoli, i casi da moviola
Questi i principali episodi dubbi. Al 3’ tentativo di Thuram respinto da Juan Jesus: il brasiliano impatta con la schiena, La Penna fa giustamente correre dopo il silent check col VAR. Al 24’ La Penna si fida della segnalazione dell’assistente Perotti e concede rimessa dal fondo all’Inter dopo un contatto tra Bastoni e Anguissa. Decisione sbagliata: l’ultimo tocco è del difensore. Al 27’ netto fallo in area di Rrahmani ma La Penna segnala il fuorigioco che annulla tutto. Il VAR conferma. Al 56’ Lobotka intercetta lancio di Acerbi: l’Inter chiede un calcio di punizione per un tocco di braccio, ma La Penna fa correre e non fischia. Lo slovacco era già ammonito.
Al 57’ Kvaratskhelia chiede un calcio di rigore per un presunto tocco di braccio in area di Darmian, ma La Penna fa bene a far correre: nell’intervento in scivolata il difensore dell’Inter tocca la palla con la coscia destra. Al 73’ Frattesi riparte in contropiede e protegge palla poggiando la mano sul petto di Lobotka che cade toccandosi il volto: La Penna fischia una punizione per gli azzurri che non c’era. All’82’ dopo il gol di Juan Jesus l’Inter protesta sulla concessione del calcio d’angolo assegnato dopo il duello tra Darmian e Di Lorenzo, che sembra l’ultimo a toccare il pallone con la punta del piede destro.
All’88’ Thuram resta a terra in area dopo un contatto con Rrahmani, che tocca il pallone con la punta del piede destro e impatta contestualmente il piede sinistro dell’attaccante: per La Penna non ci sono gli estremi per il rigore e il VAR conferma il tocco sul pallone e poi sul piede. All’89’ Thuram va a saltare di testa toccando in anticipo il pallone e andando poi allo scontro con i guantoni di Meret che è in uscita. La Penna fischia fallo in attacco dell’interista e il VAR non interviene.
Per Cesari caso Meret diverso da Sommer
A fare chiarezza è Graziano Cesari. Il moviolista di Mediaset parla a Italia1, durante Pressing, e dopo aver fatto vedere le immagini spiega: “Minuto 57, Darmian cade in area a contatto con Kvaratskhelia ma il difensore è bravissimo a toccare il pallone col ginocchio destro togliendo poi la mano destra che potrebbe andare ad impattare il pallone. Quella non era una mano d’appoggio, quello era un braccio largo. Sarebbe stato rigore. Per quanto riguarda il calcio d’angolo che ha portato al gol di Juan Jesus, vi dico che non è un caso da VAR. Il VAR non sarebbe mai potuto intervenire. Il più vicino di tutti tra gli arbitri è l’assistente numero 1 Berti. Probabilmente vedendo dai replay sembra che a toccare la palla sia stata la punta del piede di Di Lorenzo”.
Poi continua con gli ultimi episodi: “All’88’ contrasto tra Thuram e Rrahmani, situazione difficile, c’è un check. Si vede che il pallone però è stato toccato dal giocatore anche se è difficile dire se ha toccato prima il pallone e poi Thuram. Al 90′ Meret esce su Thuram che cerca il pallone e i due si scontrano, per La Penna è fallo sul portiere. Non c’è nulla, è una dinamica di gioco normale, non è fallo. ma l’Inter ha chiesto il rigore come capitò in Fiorentina-Inter nello scontro tra Sommer e Nzola. In quel caso il portiere colpì con un pugno il giocatore viola ed è ben diverso.
Per Marelli non c’erano i rigori per l’Inter
Anche Luca Marelli su Dazn spiega: “Sul calcio d’angolo da cui si origina il gol di Juan Jesus. C’è stata una protesta sul contrasto di Darmian, non si capisce se è lui a toccare la palla o Di Lorenzo, da tutte le prospettive possibili è veramente complicata, non mi sento di colpevolizzare l’assistente che ha assegnato il calcio d’angolo. Non certezze e pare che la tocchi con la punta del piede il giocatore del Napoli ma è una sensazione ed è difficile stabilire chi la tocca per ultimo”.
Poi aggiunge: “C’è stato nell’aria di rigore del Napoli il contrasto tra Rrahmani e Thuram che chiedeva il calcio di rigore, a fine partita. In realtà è stato bravo il giocatore azzurro, rischiando molto ha toccato il pallone deviandolo nettamente. C’è contatto tra i due piedi ma il giocatore del Napoli tocca con la punta del piede ed è corretta la decisione dell’arbitro avallata dal VAR”.
Infine sull’ultimo caso di Inter-Napoli conclude: “Nel contatto tra Meret e Thuram sembra che arrivi nettamente il portiere prima, ma c’è uno scontro di gioco e non c’è veramente nulla, bisognava lasciar correre, anche perché il pallone era nel possesso del Napoli con Mario Rui”.