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Italia: da Casadei a Pafundi e Fabbian, chi sono i giovani cui pensa Spalletti

Il ct ha annunciato che la nuova Italia sarà ancora più giovane: ecco chi può far parte del ciclo azzurro che non può fallire il pass per i Mondiali

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Dopo il fallimento a Euro2024, che fa seguito alle due mancate qualificazioni Mondiali, si apre un interrogativo: da chi deve ripartire l’Italia? Il mea culpa di Spalletti era doveroso, però il ct, che non rinuncia affatto alla panchina azzurra, ha tracciato anche la rotta: sarà una Nazionale più giovane. Da Casadei a Fabbian: ecco i possibili volti nuovi.

Italia, si cambia: giovani (pochi) in arrivo per il nuovo corso

La parola d’obbligo è ripartenza. Perché neppure nel peggiore degli incubi si può pensare di fallire per la terza volta di fila l’appuntamento col Mondiale. Nel 2026 l’Italia dovrà rientrare nel novero delle selezioni che voleranno in Canada, Messico e Stati Uniti. Ma cosa ha da offrire il panorama azzurro? Poco. Perché il problema dei vivai resta il tallone d’Achille di un movimento che solo a fatica riesce a lanciare e concedere fiducia ai talenti di casa nostra. Partiamo da quello che potrebbe essere il giovane più pronto, se non altro per presenze nell’ultima stagione: Giovanni Fabbian. Cinque sigilli col Bologna formato Champions di Thiago Motta, dopo gli otto in Serie B con la Reggina di Inzaghi: Spalletti lo aveva preso in considerazione anche per l’Europeo, salvo poi virare su altri nomi. Il centrocampista classe 2003 potrebbe davvero rappresentare il futuro della Nazionale.

Da Casadei a Baldanzi: tutti gli altri nomi a cui pensa Spalletti

Le noti dolenti si palesano quando si va a leggere la casella presenze dei giovani calciatori italiani che militano in patria e all’estero. Di Cesare Casadei, mvp e capocannoniere dell’ultimo Mondiale Under 20, fatica a imporsi. Dopo una buona prima parte di stagione in prestito al Leicester di Maresca, a gennaio è tornato a Chelsea dove è stato costretto ad accontentarsi solo di qualche minuto a partita. Chiuso da Dybala e da un sistema di gioco che forse lo penalizza, Baldanzi ha giocato pochissimo da quando ha lasciato l’Empoli per la Roma. Punta invece al salto tra i big Kayode, che potrebbe rimpiazzare o alternarsi con Di Lorenzo, pupillo di Spalletti reduce da un Europa da incubo. Il terzino della Fiorentina, 19 anni, ha trovato una discreta continuità agli ordini di Italiano. In mezzo al campo potrebbero tornare utili i 190 centimetri di Ndour, perno dell’Under 21 di Nunziata, ma poco impiegato prima nel Paris Saint-Germain che ne detiene il cartellino e poi nel Braga in cui ha chiuso la stagione in prestito.

Resta il problema attaccanti: chi potrebbe convocare Spalletti

Camarda come Lamine Yamal? Ad oggi sembra una soluzione impossibile, a meno che il Milan non decida di affidarsi al suo sedicenne golden boy delle giovanili. Le soluzioni lì davanti sono poche, pochissime. Oltre a Scamacca e Retegui, c’è Lucca, autore di un buon campionato con l’Udinese, ma di certo non un bomber implacabile. Magari Spalletti deciderà di rilanciare tra i big Gnonto, che con il Leeds ha realizzato otto gol in Championship. Infine, Pafundi, che per trovare un po’ di minutaggio è dovuto andare in Svizzera: per il 2006 una rete in 17 presenze.

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