Lo si era detto e scritto tante volte in passato: è il momento più difficile dell’era Allegri alla Juve. Eppure puntualmente arrivava una situazione diversa, peggiorativa. E sembra che sia davvero ora il momento più duro per il tecnico livornese. La Juve è in crisi di gioco (non da ora) e di risultati (mai come ora). Devastante questo mese di aprile con tanti ko di fila tra campionato – l’ultimo, che ancora brucia, in casa col Napoli – e Coppa Italia. Non solo, su Allegri (e sul suo vice Landucci) è in atto anche una bufera mediatica per le sue reazioni prima contro il Napoli e poi con l’Inter. Per non parlare delle liti con i suoi giocatori, da Bonucci a Milik. Come si esce dal tunnel?
- Juventus, Allegri smentisce tensioni negli spogliatoi
- Juventus, Allegri punta ancora al secondo posto
- Juventus, Allegri fa chiarezza su Pogba e Chiesa
- Juventus, Allegri non accetta processi
Juventus, Allegri smentisce tensioni negli spogliatoi
Certo, c’è una semifinale di Europa League da giocare, una posizione in campionato ancora recuperabile e un verdetto definitivo sulla penalizzazione che prima o poi arriverà ma Allegri ha sempre la stessa ricetta. Pensare all’avversario di turno, in questo caso il Bologna. Si presenta con un sorriso a 32 denti il tecnico bianconero e dice: “Veniamo da un periodo negativo con 5 sconfitte su 6, il calcio ci dà la possibilittà di invertire la rotta e speriamo di farlo domani contro un ottimo Bologna dove Thiago Motta sta facendo un ottimo lavoro”
Si entra nel vivo, si parte dalle parole di Milik: “Ora bisogna stare zitti, come è capitato quando ci sono stati tolti 15 punti o in altre stagioni, ci sono 35 punti in ballo e parlare non serve a nulla. Dobbiamo reagire, abbiamo lasciato per strada un po’ di punti al campionato”. Allegri prova a chiarire cosa sia vero e cosa sia falso di quanto scritto: “Il confronto con gli spogliatoi non c’è stato, si tirano fuori illazioni quando si perde perché la gente ha tanta fantasia. Ripeto: l’unica cosa da fare è lavorare per tornare a vincere, non parlare”.
Resta l’approccio addormentato contro l’Inter: “Lo sappiamo e abbiamo pagato subendo gol, dovevamo essere più incisivi.
Juventus, Allegri punta ancora al secondo posto
Quando si perde a volte si perdono un po’ le staffe: “Chi è che ha detto che è successo qualcosa dopo l’Inter? Ditemelo voi, ma poi ribadisco che bisogna pensare alla partita di domani. Intanto non ci è rimasto poco, abbiamo l’obiettivo di arrivare secondi e migliorerebbe la classifica dell’anno scorso e abbiamo una semifinale di Europa League. L’obiettivo è sempre arrivare ad aprile a lottare per qualcosa è anche quest’anno ci siamo riusciti. Non è che avendo 5 squadre italiane in Europa abbiamo risolto tutti i problemi in Italia. Viste le situazioni economiche del calcio italiano il primo obiettivo è giocare la Champions l’anno dopo. Noi siamo in lotta per questo e per l’Europa League. Se siamo bravi e fortunati ci riusciamo, altrimenti abbiamo fatto comunque il possibile per riuscirci”.
Juventus, Allegri fa chiarezza su Pogba e Chiesa
Poi aggiunge: “Le critiche? Per me è un divertimento, pensate quando non ci sarò più io. Mi stimolate davvero con le critiche. Sulla formazione vediamo, mi chiedete di Chiesa: viene da 10 mesi di inattività, non è facile ritrovare equilibrio fisico e mentale, così come Pogba che non è ancora nelle condizioni ottimali per giocare dopo un anno di stop. Di solito tanto tempo si sta fermi e lo stesso tempo serve per recuperare. E’ tutto nella norma”.
Allegri fa una riflessione: “Nella sfortuna di non avere tanti giocatori al 100%, come lo stesso Vlahovic che viene da una pubalgia importante e aveva bisogno di tempo, c’è stata una fortuna. Grazie al lavoro fatto in 10 anni dal settore giovanile abbiamo tanti giovani, da Fagioli a Illing, che hanno fatto tante partite. Miretti, che è un 2003, ha fatto 40 partite, Fagioli ne ha fatte 30. Non è facile, anche per quelli bravi. Ora però viene il difficile, bisogna fare blocco granitico e arrivare fino in fondo. E parlo a 360 gradi. Da questi momenti bisogna uscire tutti insieme senza vedere più nero di quel che è, nonostante i disastri fatti siamo ancora terzi in classifica”.
Juventus, Allegri non accetta processi
Per sentirsi soddisfatto del suo ritorno alla Juve e della probabile conferma Allegri dice: “Era difficile tornare qui e rivincere, l’anno scorso a un certo punto si parlava ancora di scudetto fino alla partita con l’Inter, abbiamo perso due finali in coppa Italia e in Supercoppa ma sono cresciuti anche tanti giovani. Non devo star qui a difendermi, non c’è niente di cui debba difendermi. Penso solo a lavorare come ho sempre fatto”.
“Se non riusciremo a ottenere nulla vuol dire che ci sarà stato qualcuno più bravo di noi. Nel rispetto dei tifosi io posso mettere solo grande professionalità, grande onestà e grande impegno. Poi le difficoltà nella vita ci sono. Se a fine stagione la società non riterrà sufficiente il lavoro farà le sue considerazioni, com’è normale che sia”.