L’eliminazione è di quelle che lasciano il segno, anche più di altre volte: perché la Juventus aveva battuto già due volte il Psv Eindhoven in questa Champions, e perché all’intervallo della sfida di mercoledì sera nessuno avrebbe immaginato quanto poi accaduto.
- Tensione Motta-Cambiaso
- Cambiaso a muso duro
- Juve, versioni discordanti
- Locatelli e Weah, parole contro
- Motta delegittima i propri giocatori
- Juve, società assente
Tensione Motta-Cambiaso
Ma al di là del dato tecnico e tattico, quello che ha destato più di un dubbio è il modo in cui tutto l’ambiente bianconero ha vissuto e poi gestito partita ed eliminazione. Il battibecco tra Thiago Motta e Cambiaso, avvenuto a pochi minuti dall’inizio della partita dopo l’infortunio di Renato Veiga, è il primo indizio di qualcosa che non va. Le telecamere di Prime Video hanno infatti inquadrato un siparietto dai toni polemici tra l’allenatore ex Bologna e il terzino che a giugno potrebbe trasferirsi al Manchester City.
Cambiaso a muso duro
Al decimo minuto di gioco il centrale portoghese è stato costretto a uscire, e il tecnico bianconero ha richiamato proprio il terzino, ancora in non perfette condizione fisica dopo la lunga assenza. Stando al labiale, che naturalmente può essere mal interpretato, il giocatore si sarebbe lasciato sfuggire un “ma perché devo entrare proprio io?”. Non si può essere sicuri al cento per cento di queste parole, ma le immagini testimoniano che un momento di tensione tra allenatore e Cambiaso c’è stato.
Juve, versioni discordanti
Il giocatore avrebbe preferito continuare a scaldarsi per qualche altro minuto, ma l’allenatore non gli ha concesso questo “beneficio”, nonostante il rischio che si corre entrando a freddo, oltre al rischio di ricaduta. Fortunatamente Cambiaso non ha avuto problemi, e il “caso” è subito rientrato: ma le versioni discordanti fornite da Manuel Locatelli e dallo stesso Thiago Motta a fine partita, fanno pensare che il concetto di “armonia” non sia propriamente di casa nello spogliatoio della Juventus.
Locatelli e Weah, parole contro
“Abbiamo buttato via la qualificazione, siamo tutti responsabili – ha detto a caldo Locatelli – perché in partite del genere non possono esserci cali. La verità è che l’hanno voluta più di noi, l’hanno meritata più di noi. Ora dobbiamo guardarci in faccia e prenderci le nostre responsabilità: usciamo dalla Champions in modo brutto”. Anche Tim Weah, autore dell’illusorio gol del momentaneo 1-1, l’ha vista allo stesso modo: “Sono venute a mancare voglia e cattiveria, che invece hanno avuto loro”. E di conseguenza il tifo bianconero si è spaccato in due.
Motta delegittima i propri giocatori
Thiago Motta, invece, ha visto le cose in tutt’altro modo: e contravvenendo alla legge non scritta in base alla quale i panni sporchi si lavano nello spogliatoio, non ne ha fatto mistero davanti alle telecamere. “Non sono d’accordo con Locatelli: abbiamo provato fino all’ultimo secondo a superare i nostri avversari” ha detto. Niente autocritica, insomma. “Non penso di aver ritardato i cambi, di cui tre sono stati forzati mentre gli altri sono stati fatti per aiutare la squadra. Rifarei tutto”. Opinione legittima, ma al tempo stesso ci si chiede se sia stato il caso di “delegittimare” in diretta tv la parole del proprio capitano, senza oltretutto addossarsi alcuna responsabilità per la cocente sconfitta. I dubbi restano, e non solo tra i tifosi: perché la società non può restare indifferente a tutto ciò.
Juve, società assente
Terzo punto dolente della serata di Eindhoven, proprio la società: tutto lo staff bianconero era presente in Olanda, e al termine della partita nessun dirigente ha rilasciato dichiarazioni. Il popolo bianconero, e magari anche lo stesso Thiago Motta, si sarebbero aspettati una presa di posizione, qualunque essa fosse, dopo una sconfitta così cocente. Un po’ come fece Andrea Agnelli dopo il pesantissimo ko di Haifa in Champions: andò davanti alle telecamere e confermò la fiducia a Max Allegri. Ma forse erano altri tempi, nonostante siano passati solo pochi anni.
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