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Juventus, Allegri: perché Giuntoli non c’era durante divorzio, la reazione di Lapo

Il ds non ha partecipato all'incontro definitivo con il tecnico livornese, durato circa un'ora. Le contrastanti posizioni della famiglia Agnelli

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Non poteva scegliere colonna sonora più indovinata Dolcetti, uno degli assistenti dello staff di Allegri, per sintetizzare la convulsa giornata di ieri in casa Juventus. L’ex portiere ha postato su Instagram un celebre successo dei Doors “The end” per chiosare il divorzio che si stava per consumare alla Continassa dopo la bufera dei giorni scorsi.

Giuntoli assente all’incontro con Allegri

L’ormai ex allenatore della Juventus era arrivato alla Continassa a bordo della sua 500, ad attenderlo però non c’era Giuntoli ma l’ad Scanavino, l’uomo dei conti scelto da Elkann per avviare la rifondazione di una società che negli ultimi due anni ha stretto la cinghia, chiuso i rubinetti e lasciato ad Allegri il compito di fare il meglio che potesse con la rosa a disposizione. Scanavino, e non Giuntoli, è stato l’ultimo rappresentante del club con il quale Allegri ha potuto parlare. Un colloquio durato circa un’ora e che si è concluso con l’addio.

Perché Giuntoli non era presente all’incontro? La Juve ha motivato l’assenza del dirigente al vertice dicendo che non fosse necessaria trattandosi di provvedimento disciplinare e non di una decisione tecnica, ma il fatto ha comunque destato parecchie perplessità confermando una volta di più – scrive il Corriere dello sport – quanto il rapporto tra i due si sia definitivamente lacerato dopo i fatti di mercoledì sul campo dell’Olimpico. Sono stati proprio i concitati momenti successivi alla vittoria in Coppa Italia a determinare la rottura definitiva.

L’addio di Agnelli primo step verso il divorzio

Si chiude così, nel peggiore dei modi, una storia cominciata il 16 luglio 2014 dopo l’inatteso addio di Antonio Conte caratterizzato dagli scudetti in fila uno dietro l’altro, la finale di Champions contro il Barcellona dopo avere eliminato il Real Madrid, le 5 Coppe Italia e le 2 Supercoppe italiane, un’altra finale Champions. Poi, il primo addio per lasciare spazio a Sarri e poi Pirlo: quindi il ritorno, ancora chiamato da Agnelli ma la musica ha iniziato a cambiare proprio dopo le dimissioni dell’ex presidente.

Il silenzio di Lapo Elkann

Ieri Andrea Agnelli è stato tra i tanti a manifestare solidarietà ad Allegri mentre spicca il silenzio di Lapo Elkann. Il rampollo dell’avvocato non scrive più da un anno sui social. L’ultima volta aveva fatto scalpore il suo intervento. A commento di un tweet del giornalista Maurizio Pistocchi dopo la sconfitta della Juve a Reggio Emilia contro il Sassuolo (“La Juve perde di corto muso -gol di Defrel-una partita che i bianconeri di Allegri hanno giocato con poche idee e poca qualità, e che il Sassuolo-sprecate almeno tre occasioni in superiorità numerica-ha vinto con pieno merito. Con questa idea di calcio la Juve non ha futuro”) Lapo Elkann aveva lapidariamente commentato: “Condivido”. Sfiduciando di fatto Allegri. In queste ore, però, nessun commento da parte sua.

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