Un venerdì da mattatore per Francesco Bagnaia ad Assen, dove ha conquistato non solo i migliori tempi ma pure il record della pista del GP di Olanda in occasione delle pre-qualifiche. Con un riscontro di 1:31.340 Pecco ha coronato questo avvio di weekend di una gara dove punterà a dare ulteriore forza al suo cammino verso il titolo in questa stagione della MotoGP.
- Assen, Bagnaia: "Non chiederò nulla in più al team per la Sprint di domani"
- "Ad Assen è fondamentale avere stabilità"
- L'accordo tra Pramac e Yamaha segna il fine settimana ad Assen
- Bagnaia: "Tre piloti via da Ducati, è una perdita"
- Marquez: "Io non c'entro nulla. È un bene che la MotoGP non sia un monomarca"
Assen, Bagnaia: “Non chiederò nulla in più al team per la Sprint di domani”
Il pilota Ducati nelle interviste al termine di questa giornata rilasciata a Sky Sport ha dichiarato la propria soddisfazione anche in merito al lavoro che la squadra sta portando avanti sin dall’inizio della stagione e che “sta dando i primi frutti”. D’altronde i successi nella gara di Barcellona e la doppietta tra Sprint e corsa della domenica al Mugello testimoniano una rotta perfettamente tracciata, ma non solo: “Sono già cinque venerdì che riusciamo ad essere competitivi“, ha aggiunto Bagnaia, sottolineando però il fatto che per la prima volta dal 2018 ha ottenuto il miglior tempo già nella FP1.
“Sono molto soddisfatto anche se abbiamo optato per una strategia di non fare mai il time attack. Stiamo lavorando nella direzione giusta, e non chiederò di più al team per domani: siamo già a buon punto“, ha proseguito il campione regnante di MotoGP.
“Ad Assen è fondamentale avere stabilità”
Quindi Pecco ha spiegato: “Assen sotto molti punti di vista è una pista davvero complicata. L’anno scorso ero in difficoltà il venerdì, considerati i problemi di stabilità alla moto. Questa volta abbiamo risolto, e abbiamo trovato stabilità sin da subito. E questo mi ha dato il feeling giusto per spingere”.
In termini di gomme, la scelta di oggi è stata per la media “con la quale mi sono trovato bene”, mentre con la soft “c’è più grip ma non sappiamo come potrebbe comportarsi in gara lunga. Domani mattina proveremo a sfruttarla per qualche giro visto che dovrebbe essere la giornata più calda, perciò la Sprint potrebbe aiutarci a capire quale gomma utilizzare. La soft ha il difetto dei movimenti, e se la moto si muove qui è un problema”.
L’accordo tra Pramac e Yamaha segna il fine settimana ad Assen
Intanto ad Assen è giunta la notizia dell’accordo tra Pramac e Yamaha, che diventerà fornitrice dal 2025. Dopo vent’anni il team attuale campione del mondo in MotoGP lascia le moto di Borgo Panigale per passare alla casa giapponese, che passerà quindi a quattro unità mentre le Desmosedici dalle attuali otto sulla griglia diventeranno sei. Un accordo pluriennale, con Pramac che diventerà quindi un Factory Team a tutti gli effetti.
Potrebbe essere l’onda lunga dell’approdo di Marc Marquez nella squadra ufficiale Ducati dal 2025, al fianco di Bagnaia. E che ha avuto come conseguenze anche la diaspora dei piloti di Borgo Panigale, con Jorge Martin che dal prossimo anno correrà in Aprilia assieme a Marco Bezzecchi, ed Enea Bastianini che andrà in KTM.
Bagnaia: “Tre piloti via da Ducati, è una perdita”
Bagnaia ha così commentato la situazione che si è venuta a creare: “Non so quale sarà il team satellite di riferimento tra VR46 e Gresini, anche se io spero diventi il primo. In ogni caso sarà tutto un po’ diverso viste le due moto in meno, che comporterà quindi lavoro in meno anche per i nostri ingegneri. Ma forse sarà un aspetto positivo. C’entra Marquez con questi cambiamenti? Non so io ad aver preso le decisioni, ma sicuramente queste scelte avranno avuto un motivo dietro. Su quattro piloti tre vanno via, e questa è una perdita. Certamente ci sono tre piloti fortissimi che si accaseranno altrove, ma non so se questo dipenda o meno dalla presenza di Marquez. Forse vale solo per Martin”.
Marquez: “Io non c’entro nulla. È un bene che la MotoGP non sia un monomarca”
E lo spagnolo prossimo compagno di squadra di Pecco, a sua volta, ha commentato a Sky Sport: “Anzitutto, non mi sento colpevole dell’addio di Pramac a Ducati. Io non ho fatto nulla. Certo, come pilota Ducati avrei preferito che Pramac rimanesse, in modo tale da avere due moto in più e quindi più informazioni. Ma come appassionato di MotoGP penso sia una buona notizia. Io, egoisticamente, preferisco due Desmosedici in più in pista, ma da appassionato credo sia stato normale che uno dei team Ducati firmasse con Yamaha. Per il campionato è un bene avere quattro moto giapponesi e due italiane in meno. Più marchi ci sono e più opzioni avremo per altri costruttori, piloti e sponsor”.