Tutto troppo semplice: l’Inter passeggia contro l’Udinese e cala il poker. I nerazzurri si riportano al comando della classifica di Serie A davanti la Juventus, al termine di un match dominato. I ragazzi di Inzaghi chiudono la gara nel primo tempo con Calhanoglu, Dimarco e Thuram e nella ripresa si limitano a gestire il risultato. Quasi un “allenamento” in vista della Champions League. Nel finale arriva anche il timbro di Lautaro Martinez.
- Inter-Udinese, la chiave della partita
- Inter, cosa ha funzionato
- Inter, cosa non ha funzionato
- Le pagelle dell'Inter
- Top e flop dell'Udinese
- Inter-Udinese 4-0, il tabellino
Inter-Udinese, la chiave della partita
L’atteggiamento dell’Inter è chiaro fin dal primo pallone: possesso, verticalità e pressing. Inzaghi schiera il miglior undici. Il motivo? Dominare come chi ha più soldi a Monopoly e non pescare nessun cartello degli imprevisti. I nerazzurri vincono tutti i duelli individuali nello scacchiere a specchio delle due squadre. La differenza emerge soprattutto sulle fasce, con Dimarco sempre pericoloso sulla sinistra e puntuale anche in occasione del secondo gol, dopo il vantaggio realizzato da Calhanoglu su rigore.
Lautaro Martinez semina il panico in tutto il campo e suoi movimenti in area sono un’arma impossibile da disinnescare: prima prende il palo con un colpo di testa e poi si procura un penalty. Nel primo tempo Thuram chiude il match da due passi. Nella ripresa i padroni di casa prendono fiato. Tutti, tranne Lautaro Martinez, che insegue il gol e lo realizza con un destro da fuori all’85’.
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Inter, cosa ha funzionato
Nell’orchestra nerazzurra ogni musicista suona alla perfezione il proprio strumento. Nessuna nota stonata. L’aggressività di Bisseck permette all’Inter di creare sempre superiorità numerica sulla destra, con anche gli inserimenti di Barella, concludendo poi dal versante opposto. La qualità in mezzo al campo e la grande intensità rendono fluido e veloce il gioco nerazzurro. La fiducia nei propri mezzi amplifica la differenza tecnica tra le due formazioni.
Inter, cosa non ha funzionato
Cosa non ha funzionato? Nulla, Inzaghi può tornare a casa senza nessun appunto. La sua squadra è una macchina da guerra e forse in alcuni casi potrebbe far riposare qualcuno un po’ di più. Quindi l’unico appunto è la poca fiducia dell’allenatore per le sue riserve. Basterebbero eccome.
Le pagelle dell’Inter
- Sommer 6: Guarda la partita, si prende un caffè e tra un rinvio e un altro si ricorda di trovarsi a San Siro. Mai coinvolto.
- Bisseck 6.5: Aggressivo, preciso e attento, un altro giocatore rispetto alla brutta copia vista con il Benfica. Inzaghi ha trovato un’altra risorsa.
- Acerbi 6.5: Chi ha oscurato Haaland in finale di Champions di certo non ha paura di Lucca. Un gigante di 2 metri, che nel duello sembra piccolo piccolo.
- Bastoni 6.5: Ritorna a giocare titolare e non soffre mai dalle sue parti. Incide con la sua tecnica e nel secondo tempo va in panchina a riposarsi per la Champions League.
- Darmian 6: La sua vera natura ormai non è quella dell’esterno. Spinge poco, ma dà il suo contributo.
- Barella 6.5: È la trottola impazzita del centrocampo nerazzurro. Un po’ di caos in tanto ordine.
- Calhanoglu 7: Ormai sembra un loop infinito e il finale è sempre lo stesso, con il turco che gonfia la rete. Fa girare la testa agli avversari e ha in mano il controller della partita.
- Mkhitaryan 7: Perché non gioca mai Frattesi? Ecco la risposta. Al posto giusto nel momento giusto, con una perla pesca Thuram, che non deve fare altro che spingere in rete.
- Dimarco 7: Sarebbe la soluzione ideale per far arrivare i treni in orario. Sulla fascia è sempre puntuale, domina il binario e da capostazione non fa mai fermate superflue, tranne una, quando stoppa la sua corsa per fare gol.
- Thuram 7: Da incognita senza un valore preciso, ormai è diventato una bella costante. Fa segnare e ogni tanto si toglie qualche gioia. Stasera era impossibile sbagliare.
- Lautaro 7: Cerca il gol per tutta la partita e alla fine arriva con una perla a cinque minuti dallo scadere. Totale.
- Carlos Augusto 6: Da braccetto di difesa non può spigionare tutta la sua corsa, ci saranno altre occasioni.
- Arnautovic 6: Aiuta la squadra a gestire il finale.
- Asslani 6: Con la partita chiusa gioca senza pressioni e fa il suo. Nessun colpo da ricordare e nessun errore.
- Cuadrado 6: La sua voglia di incidere è evidente e a volte è anche oltre le righe. Comprensibile per chi vuole convincere il proprio allenatore.
- Sensi SV
Top e flop dell’Udinese
- Perez 4: Quando il tuo avversario è Lautaro Martinez, l’errore è dietro l’angolo. Certo se poi ti impegni a creare problemi da solo, la sfida diventa ancora più difficile.
- Ebosele 4.5: Per 70 minuti fa sempre lo stesso esercizio: inseguire Dimarco, ma non lo prende mai.
- Samardzic 5: Non incide ed esce tra i fischi di San Siro. Se solo avesse accettato l’offerta dell’Inter, ora esulterebbe, invece di abbassare la testa.
- Lucca 5: Potrebbe fare la parte di Armin in Attacco dei Giganti, prendendo il controllo del Colossale. Ma in campo sembra piccolo come una formica. Non prende neanche un pallone, un intruso.
Inter-Udinese 4-0, il tabellino
MARCATORI: Calhanoglu (rig) 37′, Dimarco 42′, Thuram 44′, Lautaro Martinez 85′
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 31 Bisseck, 15 Acerbi, 95 Bastoni (30 Carlos Augusto 57′); 36 Darmian, 23 Barella, 20 Calhanoglu (21 Asllani, 71′), 22 Mkhitaryan (5 Sensi 79′), 32 Dimarco (7 Cuadrado 71′); 9 Thuram (8 Arnautovic 57′), 10 Lautaro. A disposizione: 12 Di Gennaro, 77 Audero, 14 Klaassen, 16 Frattesi, 42 Agoumé, 44 Stabile, 70 Sanchez. Allenatore: Simone Inzaghi
UDINESE (3-5-2): 1 Silvestri; 18 Perez, 27 Kabasele, 13 Joao Ferreira; 2 Ebosele (31 Kristensen 62′), 24 Samardzic (4 Lovric 62′), 11 Walace, 32 Payero (6 Zarraga 86′), 33 Zemura (19 Ehizibue 86′); 37 Pereyra, 17 Lucca (26 Thauvin 75′). A disposizione: 40 Okoye, 93 Padelli, 3 Masina, 5 Guessand, 8 Quina, 12 Kamara, 15 Ake, 16 Tikvic, 21 Camara, 80 Pafundi. Allenatore: Gabriele Cioffi
ARBITRO: Di Bello
AMMONIZIONI: Ferreyra, Inzaghi, Cioffi