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Polonia-Austria, moviola: rigore negato a Zielinski e inventato su Szczesny, il ruolo di Valeri al Var

La prova dell’arbitro Umut Meler all’ Olympiastadion di Berlino analizzata ai raggi X, il fischietto turco ha ammonito sei giocatori in tutto

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Con la complicità (decisiva) del Var Umut Meler – designato per Polonia-Austria – ha annullato due gol a Lukaku al suo debutto a Euro2024 in Belgio-Slovacchia. Classe 1986 il fischietto turco ha cominciato ad arbitrare la Süper Lig, massimo campionato in Turchia, nel 2015 ed è entrato a far parte degli arbitri Fifa due anni più tardi, nel 2017. Meler è stato anche il direttore di gara della partita tra Ankaragücü e Rizespor, dove il goal del pareggio degli ospiti segnato allo scadere da Gaich, ha creato una scena di incredibile violenza dove a pagarne le conseguenze è stato proprio il direttore di gara, colpito con violenza sul volto dall’ormai ex presidente della squadra di casa. In Champions League le partite dirette dall’arbitro turco sono 3, tra cui la Lazio, nel match giocato allo stadio Olimpico contro gli scozzesi del Celtic Glasgow, vinto 2-0 grazie alla doppietta realizzata in tre minuti da Immobile. Anche in Europa League le partite dirette da Umut Meler sono state 3: ha diretto anche il Milan nel successo sullo Slavia Praga per 4-2 e l’andata dei quarti di finale con il match vinto per 3-0, ad Anfield, dall’Atalanta contro il Liverpool di Klopp. In Conference ha arbitrato il ritorno della semifinale di Conference League contro il Club Brugge, incontro che ha permesso ai viola di accedere alla finale della competizione, dove ha poi perso con i greci dell’Olympiacos. Vediamo come se l’è cavata ieri.

I precedenti di Meler con Polonia e Austria

Un solo precedente con la nazionale polacca (che nella circostanza perse), nessuno con l’Austria.

L’arbitro ha ammonito sei giocatori

Coadiuvato dagli assistenti Eyisoy ed Ersoy con lo sloveno Obrenovic IV uomo e il nostro Paolo Valeri al Var, l’arbitro ha ammonito 6 giocatori: Slisz, Wimmer, Moder, Lewandowski, Szczesny, Arnautovic.

Polonia-Austria, i casi da moviola

Questi gli episodi dubbi. Al 17′ la Polonia chiede un rigore: su tiro di Zieliński presunto tocco di mano di Mwene. L’arbitro lascia proseguire e fa bene. Al 53′ primo cartellino giallo dell’incontro: Halil Umut Meler annota sul suo taccuino il nome di Bartosz Slisz. Al 56′ ripartenza di Zalewski, l’esterno della Roma va in velocità e viene fermato in maniera irregolare da Patrick Wimmer: primo giallo dell’incontro anche per un giocatore austriaco. Al 62′ ammonito Jakub Moder, per un fallo su Christoph Baumgartner. Al 64′ giallo per il neo-entrato Lewandowski per un salto irregolare in cui allarga troppo il gomito colpendo Lienhart. L’arbitro continua a dispensare gialli ed al 70’ è la volta di Arnautovic. Al 77’ Sabitzer sotto porta entra in contatto con Szczesny che esce a mani aperte e cade: giallo per il portiere della Juventus e rigore che realizza il bomber nerazzurro Arnautovic con l’assenso del Var Paolo Valeri. Polonia-Austria finisce così 1-3.

Per Bergonzi non c’era il rigore

A fare chiarezza è Mauro Bergonzi. L’ex arbitro a Rai1 spiega che si tratta di un errore il penalty concesso agli austriaci: “Rivediamo le immagini, vedete che Szczesny non colpisce il piede del giocatore ed anzi prende un calcio sul volto, per me era punizione per la Polonia e assolutamente non c’era il rigore”.

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