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Roma, Mourinho scatenato contro tutti, one man show dello Special One

Il tecnico portoghese fa quasi un monologo in conferenza alla vigilia della gara col Milan, domani ancora piena emergenza e mancherà pure Dybala

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

L’impressione è che ormai sia diventato come un gladiatore nell’arena, solo contro tutti o quasi. Josè Mourinho del resto si è sempre sentito un eroe del Colosseo ma stavolta sono troppi i pollici all’ingiù, compresi quelli dei Friedkin sempre più sordi alle richieste di un rinnovo di contratto e, anzi, riflessivi sull’ipotesi di esonero nel caso dovesse andar male anche a San Siro col Milan. Lo Special One sta perdendo consensi anche tra i tifosi, dove c’è chi comincia ad essere stufo di tante polemiche e tanti proclami ma pochissime vittorie. Con in più l’umiliazione dell’ennesimo derby perso.

Roma, Mourinho si cita come esempio di professionalità

Il portoghese domani non sarà in panchina al Meazza, perché squalificato, ma sogna l’impresa in quello stadio che fu suo dopo tante amarezze. A ogni domanda un monologo di almeno 15′. Si comincia con uno sfogo: “Sono qui da due anni e cinque mesi in due anni e cinque mesi sono l’unica persona qui che non ha perso un unico minuto di una sessione di allenamento. Per me non ci sono malattie, non ci sono buon umori e mal umori, svegliarmi presto e tardi. Per due anni e mezzo non ho perso niente, neanche quando erano tutti malati. Due mesi fa avevo bisogno di un giorno per una situazione che non devo spiegare, l’ho spiegato alla proprietà. Sono stato fuori 15 ore, è ridicolo che debba giustificare questo, non accetto in nessun modo che la mia professionalità, la mia dignità, e il mio cuore per questo lavoro siano messi in discussione. Se c’è un esempio perfetto di professionalità sono io”.

Già dall’anno scorso Mourinho aveva chiesto una figura dirigenziale che lo affiancasse anche nella comunicazione: “Anche io faccio parte della società, considero che le mie parole sono quelle che i tifosi vogliono sentire”.

Mourinho: giornalisti ignorano nostre difficoltà

Si parla moltissimo di un Milan in difficoltà: “Affrontiamo una squadra che gioca per il titolo, che ha vinto due anni fa. È una squadra che sicuramente vuole vincere dopo la sconfitta in Coppa, che per loro era un target. Metteranno tutto su questa partita, conoscono le nostre difficoltà, sembra che le sappiano tutti. Magari non le sa qualche giornalista o qualche commentatore, tutti sanno le nostre difficoltà. Dal punto di vista del mio rapporto con i giocatori non risparmio nulla, poi migliore è il rapporto, più è facile non risparmiare nulla. Ieri la riunione è stata dura, specialmente per qualche individuo”.

Mourinho chiarisce sul rigore per la Lazio

Sulle polemiche per il rigore decisivo nel derby Mourinho chiarisce: “Non ho mai detto che non era rigore, ho detto che è un rigore dei tempi moderni e che i tempi moderni nell’arbitraggio sono inferiori per protezione del gioco rispetto a 20 anni fa. Poi è difficile lavorare in campo e cercare di migliorare le cose, il messaggio è rimasto lì, c’è gente che obbligatoriamente dal punto di vista individuale deve dare di più”.

Abbiamo perso in 10 per 60′ dando tutto fino all’ultimo secondo, anche col feeling che qualche giocatore doveva dare di più abbiamo finito la partita con due grandissime opportunità per pareggiare. Capisco che la gente non sia contenta per qualche situazione. La responsabilità è mia, è individuale dei giocatori, è la situazione che abbiamo che non ci permette di escludere qualcuno, se escludo qualcuno non so se domani vado con 15 o 16 giocatori”.

Per Mourinho le critiche sono ingiuste

E’ un one-man show la conferenza, Mourinho è un fiume in piena: “in questo momento abbiamo 4 punti di differenza dalla Champions e ne abbiamo persi 8 in cui non c’era la squadra per giocare, poi c’è questo periodo con tanti scontri diretti con un gruppo molto ridotto di giocatori. Se qualcuno non vuole interpretare questo come difficoltà vera non è giusto. La critica va bene, ma dimenticare la difficoltà del nostro momento è pazzesca

“La partita che abbiamo vinto contro la Cremonese, come l’abbiamo vinta? Quali rischi abbiamo preso? Come ha finito la linea difensiva? Il potenziale delle squadre da top 4 non è paragonabile con noi. I tifosi della Roma sono i più incredibili che abbia mai visto, l’allenatore si chiama José Harry Mourinho Potter e alza le aspettative, stiamo lottando qualcosa che è molto difficile e nessuno ci dirà che non possiamo lottare”

Col Milan senza Dybala

Mancherà ancora Dybala, che già l’anno scorso ha saltato mezza stagione e senza di lui i giocatori mentalmente si spengono: “Se Guardiola non ha Haaland ha un altro campione e la stessa cosa vale per Klopp o Pochettino, noi senza Dybala non abbiamo nessuno perchè abbiamo avuto i paletti del FpF, chi non vuole capire non capisce. Siamo senza Smalling e Renato Sanches e non potevamo prendere altri giocatori forti come loro, nè c’è un altro giocatore con le caratteristiche di Dybala, senza di lui non siamo gli stessi”.

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