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Svizzera-Italia, il derby di Infantino l’italosvizzero presidente Fifa: “Ecco per chi tifo”

Intervento a La Stampa del n.1 della Fifa che in vista della sfida di domani affonda nei ricordi tra l'amore per Altobelli e il rapporto con Collina

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

E’ nato in Svizzera, a Briga, il 23 marzo 1970), da genitori provenienti dall’Italia (padre originario di Reggio Calabria, madre del bresciano), possiede la cittadinanza di entrambi i Paesi. I suoi genitori vissero a Domodossola prima di trasferirsi oltre confine a Briga per lavoro. Gianni Infantino è il tifoso vip più illustre di Italia-Svizzera, la gara degli ottavi di Euro2024- Nel 2000 entrò nell’UEFA, della cui divisione affari legali e licenze per club divenne direttore nel 2004; tre anni dopo divenne vice segretario generale di tale organizzazione e segretario nel 2009.Il 26 febbraio 2016, al secondo scrutinio, Infantino fu eletto presidente della FIFA al posto di Blatter, carica che detiene tuttora.

Le riforme varate da Infantino alla Fifa

Dalla sua prima elezione, Infantino ha portato riforme di ampio respiro nella FIFA, allargando la partecipazione al campionato mondiale a 48 squadre, a partire dall’edizione 2026 e introducendo l’utilizzo del VAR a partire dall’edizione 2018. Inoltre è stato promotore dell’allargamento della discussa Coppa del mondo per club FIFA a 32 squadre a partire dall’edizione 2025. Il suo mandato scade nel 2027.

Infantino si confessa a La Stampa

Alla vigilia della gara degli ottavi Infantino scrive un articolo su La Stampa in cui affonda nei ricordi personali e rivela per chi tiferà domani. Questi i passaggi più significativi: “All’Oympiastadion di Berlino (si’, quello della finale della Coppa del Mondo Fifa del 2006…), stanno per scendere in campo Italia e Svizzera. Guarderò la partita con particolare attenzione. Sono italiano. Sono svizzero. Sono il presidente della Fifa ma soprattutto sono un appassionato di calcio. Se penso a quanto sta per accadere, con la mente torno subito indietro fino agli anni Ottanta del secolo scorso. Per la precisione al novembre 1984, la mia prima Svizzera-Italia da spettatore. Un’amichevole”.

Il ricordo del primo Svizzera-Italia di Infantino

Il presidente della Fifa continua: “Si giocava a Losanna, avevo 14 anni, per il calcio provavo gia’ un amore enorme e sconfinato. Ricordo molte cose di quel giorno di quasi quarant’anni fa. Cito, in ordine sparso: per l’Italia Tancredi in porta, il gol di Cabrini, l’adorato Paolo Rossi titolare, così come il mio idolo assoluto Altobelli; per la Svizzera il gol su punizione di Bregy, nato praticamente dove sono nato io. Io a Briga, lui a Raron, ma devo ammettere che sapesse giocare molto meglio di me. Quella sfida è terminata 1-1 e io me ne sono andato abbastanza soddisfatto dallo stadio. Dovevo correre in stazione per prendere il treno e tornare a casa, ma evidentemente non ero l’unico a dover rientrare, perché proprio fuori dalla stazione di Losanna ho incontrato Wolfisberg, il commissario tecnico della Svizzera. Ero con degli amici, diciamo che nessuno di noi è mai stato timido, quindi lo abbiamo avvicinato, iniziando a parlare della partita. ‘1-1, non male dai’. ‘Ragazzi, vi fermo subito, perche’ una cosa ve la voglio proprio dire’. Lo fissavamo con grande curiosità, ma non abbiamo dovuto aspettare molto per ascoltare il resto del suo discorso. ‘Insomma, ragazzi, se avessi avuto io Paolo Rossi e Altobelli, avrebbe vinto sicuramente la Svizzera’. E mentre lo diceva, ci ha fatto l’occhiolino. Forse perchè indossavamo tutti la maglia azzurra. O forse perchè gli avevamo appena parlato in dialetto svizzero-tedesco”.

Poi Infantino conclude: “Ma, a pensarci ancora oggi, era molto più divertito che confuso. Nella formazione dell’Italia c’erano anche Beppe Bergomi e Antonio Di Gennaro, che stanno per raccontare in telecronaca la partita agli italiani. Da allora, negli anni, ho visto diverse sfide fra Italia e Svizzera, anche a livello Under 21. Per quella che si sta per giocare, sono in ogni caso molto sereno, perche’ so per chi tifare: rendendo particolarmente felice il mio amico Pierluigi Collina, tiferò per l’arbitro. Perché sono il presidente della Fifa. Perché sono italiano. Perchè sono svizzero, ma soprattutto perchè sono un appassionato di calcio”.

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