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Christian Eriksen operato, cosa succede ora. Lo sfogo dopo il malore

Il futuro all'Inter è fortemente in dubbio: in Italia non può giocare con un defibrillatore cardiaco.

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Il futuro da calciatore di Christian Eriksen è in bilico. Il centrocampista della Danimarca, dopo il malore che lo ha colpito sabato durante la gara contro la Finlandia, ha deciso di sottoporsi ad un’operazione per l’inserimento sottocutaneo di un defibrillatore cardiaco, necessario per limitare le aritmie.

Un intervento necessario per evitare altri eventi come quello di sabato scorso, ma che mette a rischio il futuro da giocatore del centrocampista dell’Inter. Eriksen, 29 anni, non sarebbe il primo calciatore a continuare la carriera dopo l’impianto di un defibrillatore. Daley Blind, giocatore dell’Ajax e nazionale olandese, gioca con un defibrillatore sottocutaneo anche a Euro 2020.

Eriksen in Italia però non otterrebbe la idoneità sportiva: le regole del nostro Paese sulla questione sono molto più stringenti. Tutto dipenderà dai controlli che il calciatore effettuerà nelle prossime settimane, quando sarà più chiaro se l’impianto sarà temporaneo, oppure permanente. L’Inter al momento prende tempo e pensa solo alla salute dell’atleta.

 “Dannazione, ho solo 29 anni”: queste sono state le prime parole di Eriksen dopo il malore. A rivelarle Kleinefeld, il medico che lo ha rianimato: “È stato un momento molto commovente perché le possibilità di avere successo in un salvataggio di questo tipo, in situazioni di quotidianità, non sono così alte. Questo tipo di trattamento funziona di più negli atleti professionisti sani rispetto ai pazienti che spesso hanno condizioni preesistenti”, sono le parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.

Intanto la Danimarca prova ad andare avanti senza la sua stella più brillante. Il capitano Kjaer ha scritto così sui social: “Sono stati giorni speciali per tutti noi, in cui il calcio non è stata la cosa più importante. Uno choc che sarà una parte di me, di tutti noi, per sempre! L’unica cosa davvero importante e che conta veramente è che Christian stia bene! Sono orgoglioso di come ci siamo comportati come squadra e come siamo stati uniti in questi difficili momenti. Sono colpito e molto grato per il supporto ricevuto”. 

“Oggi entreremo in campo contro il Belgio con Christian nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Questo ci darà pace alla nostra mente e ci consentirà di concentrarci sulla partita. Giocheremo per Christian e come sempre per tutta la Danimarca: questa è la più grande motivazione per tutti noi. Come sempre, daremo il meglio di noi stessi per la Danimarca”.

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