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Enock: "Tifo per l'Italia di Mancini, ma vorrei vedere Balotelli"

Il fratello dell'attaccante Mario Balotelli, Enock, reduce dall'ultima edizione del GF Vip ci ha confidato le sue personali aspettative sugli azzurri a Euro 2020

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Essere Enock Barwuah non sempre si è rivelato facile, considerate le implicazioni derivanti dall’avere goduto di una celebrità di riflesso, incontrollata e straripante che ha vissuto e che ha condiviso con sua sorella Abigail. Entrambi sono fratelli di Mario Balotelli, uno dei maggiori talenti espressi dal calcio italiano degli ultimi decenni con le discontinuità altrettanto note. Ed entrambi sono stati e sono protagonisti di un reality, L’Isola dei Famosi e il Grande Fratello. Con l’esordio dell’Italia di Roberto Mancini, suo mentore e sostenitore, Enock reduce dal GF Vip narra la sue emozioni come fu, quando Balotelli trascinò l’Italia in un Europeo che segnò una svolta, anche a livello culturale e civile per l’Italia di quei giorni.

Enock, sei noto al grande pubblico televisivo per via della tua partecipazione al GF Vip, ma il tuo legame con il calcio è più profondo e affonda le radici in quell’immagine che avete condiviso sui social – tu e Mario – di voi bambini che giocate. 
Il calcio è la mia più grande passione, ho iniziato a giocare molto giovane. Sono cresciuto con il pallone tra i piedi e credo che sarò legato a questo sport per tutta la vita. Mario ed io condividiamo questa passione e quando riusciamo a giocare insieme, siamo in sintonia più che mai!

Quando ti sei trasferito in Inghilterra, per la prova allo Stoke City e poi per gli altri club, che aspettative avevi e che cosa pensavi si sarebbe realizzato? Quali erano le tue percezioni allora, quando poco più che adolescente, hai avuto questa opportunità?
Ovviamente quando sei adolescente punti al raggiungimento di obiettivi molto importanti. Io sono una persona molto ambiziosa quindi avevo puntato al gradino più alto. In Inghilterra mi sono trovato bene, certo, se dovessi fare un’esperienza del genere adesso la farei con tutt’altra testa.

Hai cercato di riuscire a raggiungere la Serie A in ogni modo: che cosa hai tralasciato che avrebbe potuto smuovere la tua carriera? Una certa immagine di te pensi ti abbia danneggiato, nel tuo percorso calcistico?
Calcisticamente ho sempre cercato di dare il meglio di me, sono contento del percorso che ho fatto. Ovviamente se fossi riuscito ad arrivare alla serie A sarebbe stato un bel traguardo!

La maglia azzurra è quella a cui ti senti, oggi, più legato?
Io sono nato e cresciuto in Italia, quindi sì, è la maglia alla quale mi sento certamente più legato.

Con la Nazionale hai un rapporto speciale, quasi empatico, come tuo fratello Mario che è stato simbolo di una rappresentativa vincente e determinata e che sfiorò il successo agli Europei del 2012. Abbiamo tutti negli occhi l’immagine di Mario – tuo fratello – che mostra i muscoli, realizza i gol più decisivi contro la Germania e che abbraccia mamma Balotelli.
Quella partita me la porterò sempre nel cuore, è stata davvero tanto emozionante sia a livello calcistico sia livello morale!

Oggi la Nazionale è guidata da un ct che per te e per Mario è stato importante, una guida addirittura nei momenti più complessi che ha creduto sempre nel talento di un ragazzino che giocava nel Lumezzane e che ha voluto anche al Manchester City. Che ti aspetti dal Mancio?
Io credo che con una buona preparazione fisica e mentale Mario possa tornare in Nazionale e far sognare di nuovo tutti gli italiani.

C’è un giocatore che avresti voluto in azzurro e che è stato escluso da Mancini?
È troppo scontato rispondere MB45?

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Enock: "Tifo per l'Italia di Mancini, ma vorrei vedere Balotelli" Fonte: ANSA

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