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Euro2024, Darmian: "Sinner? Ho sempre tifato Federer, da grande pensavo di fare il pizzaiolo"

Il difensore nerazzurro punta il torneo in Germania: "Partire bene è fondamentale". Quindi la rivelazione sul Ct: "Spalletti pretende molto, ha stabilito delle regole".

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Ylenia Cucciniello

Ylenia Cucciniello

Football Specialist

Giovanissima e appassionatissima di tutto lo sport: scrive di calcio giocato ma non rinuncia allo sguardo sull'extra campo, dove spesso si trovano risposte che il rettangolo verde non riesce a restituire

Nella lista ufficiale dei 26 convocati da Spalletti per gli Europei, spicca anche il nome di Matteo Darmian. Dopo una straordinaria stagione con l’Inter, culminata con la conquista della seconda stella, il difensore nerazzurro è pronto a dare il massimo anche in Nazionale. Il classe ’89, tornato in azzurro dopo cinque anni grazie alla chiamata di Roberto Mancini il 17 marzo 2023, ora è a disposizione del commissario tecnico Luciano Spalletti.

In un’intervista al Corriere della Sera, Darmian ha parlato a tutto tondo: dalle preferenze musicali ai suoi valori, passando per il percorso con l’Inter fino ad arrivare al primo impegno agli Europei contro l’Albania.

Darmian: “Spalletti maniacale, siamo un gruppo sano”

Matteo Darmian, convocato per la prima volta in Nazionale nel 2014, anno in cui disputò in Mondiale in Brasile, è pronto a dare il suo contributo al percorso degli azzurri in questi Europei: “Sono un vecchietto“, scherza Darmian. “Cosa rende speciali Inzaghi e Spalletti? Il primo, anche nei momenti di maggior pressione, riesce a tranquillizzarti. È un grande allenatore e una grande persona, stempera la tensione con una battuta. Il secondo è maniacale sul campo, pretende molto”.

Ora, per lui e i compagni, c’è da concentrarsi sull’Europeo. Insieme a lui, nella Nazionale ci sono anche alcuni compagni dell’Inter: “Il blocco nerazzurro è importante perché rende più semplici le cose a livello tattico, così come è fondamentale il blocco italiano nell’Inter per trasmettere i valori del club ai nuovi arrivati. Il ct ha stabilito regole ben precise che vanno rispettate. Siamo un gruppo sano, che sta bene insieme, e questa è la base per costruire qualcosa di importante. Per quella che è la nostra storia, le ambizioni sono sempre alte e dobbiamo puntare al massimo, dando tutto ciò che abbiamo, anche se possiamo non avere la qualità di altre Nazionali. La gara con l’Albania? Partire bene è fondamentale. Buffon? È importante avere una persona da emulare, che porta esperienza e voglia. Può essere determinante con una parola o con un gesto”.

Cinque anni prima di ritornare in azzurro: “La delusione di San Siro è stata la più pesante. Non poter giocare con la Nazionale per tanto tempo è stata dura, ma ho fatto di tutto per tornare. È un orgoglio esserci riuscito, darò tutto me stesso per raggiungere grandi obiettivi. Le guerre in corso? Siamo umani prima di essere calciatori e non siamo indifferenti a ciò che succede al di fuori del nostro mondo. Nel nostro piccolo, cerchiamo di essere vicini a certe realtà e, se possibile, di dare una mano”.

Il difensore nerazzurro: “Grato alla mia famiglia, Milan scuola di vita”

Guardando al passato, Matteo Darmian ha mosso i primi passi nel calcio proprio con il Milan: “Da bambino ero un po’ casinista e iperattivo”, ricorda Darmian. “Ripenso a quando andavo a Milanello accompagnato da nonno. Sono molto grato alla mia famiglia. Prima del provino con i rossoneri, ci fecero fare un test dove figurava la domanda ‘se non diventassi calciatore cosa ti piacerebbe fare?’ e io risposi il pizzaiolo. Quando sono entrato nel Milan è stata una scuola di vita”.

Il difensore della Nazionale ha parlato anche di sè stesso: “Non mi sono mai sentito sottovalutato in carriera, ho sempre fatto la mia parte cercando di essere me stesso. Penso questa sia la cosa più bella, che ti venga riconosciuto qualcosa per quello che sei. Etica del lavoro? Ringrazio i miei genitori per avermi trasmesso valori importanti, come il sacrificio. A casa come in campo? Cerco di aiutare”.

Darmian: “Bellingham incredibile. E riguardo Mbappè…”

Il sogno della Nazionale, come quello di migliaia di tifosi, è quello di replicare la magica cavalcata del 2021. Anche Matteo Darmian vorrebbe rivivere quelle emozioni: “L’ho vissuta con grande entusiasmo. Si era creato uno spirito fantastico dentro e fuori dal gruppo. È stata una vittoria meritata per il gioco espresso e per la coesione di gurppo. Ero in vacanza e da tifoso non mi sono perso una gara”.

Ritornando sul personale, Darmian condivide alcune riflessioni sulla sua vita: Mental coach? No, mi bastano e avanzano i miei due figli. Cerco di condurre una vita sana e dormo tanto. Il riposino pomeridiano è quasi sacro. Come perdo la calma? Con mia moglie! Scherzi a parte, provo sempre a essere tranquillo e pacato. Dovrei essere un po’ cattivo a volte ma non fa parte del mio carattere. Riguardo lo stile, sono basico, mi piace vestire con gusto. L’estro lo lascio a Thuram“.

E riguardo chi sfiderebbe: Bellingham è incredibile. Mbappè non l’ho mai incrociato ma credo che sarebbe stimolante trovare la Francia con tutta la qualità che ha”. Passando ai gusti musicali, Darmian rivela: “Gli AC/DC erano a Reggio Emilia il 25 maggio, ma giocavamo il giorno dopo. Il loro è stato il mio primo concerto, mi è rimasto dentro. Mi piace anche Baglioni, il preferito di mia madre”. Concludendo, una breve nota sul tennis: “Il mio idolo era Federer, Sinner ha avuto una crescita incredibile. Si merita di essere il numero 1, come persona e atleta”.

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