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Inter-Milan 1-0 pagelle: Lautaro indiavolato, Calhanoglu gigante. Il gattopardismo di Pioli: cambia tutto per non cambiare nulla

Vittoria di misura dei nerazzurri che bissano il successo di Supercoppa e costringono i rossoneri a una prestazione incolore. L'affondo di Martinez vale tre punti d'oro che consacrano gli uomini di Inzaghi a seconda forza del campionato

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Le pagelle di Inter-Milan 1-0, decide Lautaro Martinez al 34′ del primo tempo con un colpo di testa dopo aver eluso la marcatura di Kjaer, assist di uno straordinario Calhanoglu, sempre più perno insostituibile della manovra corale nerazzurra. Rossoneri e Stefano Pioli fuori dalla partita per 45′, nella ripresa un lieve miglioramento che però non frutta occasioni nitide. La rivoluzione del tecnico – che cambia modulo e interpreti -porta con sè una reinterpretazione in salsa milanista della morale gattopardiana: tutto cambia perché nulla cambi. Tant’è: Milan inguardabile, Inter a testa alta.

Male Messias e Calabria, sostituiti da pioli a inizio ripresa ma sulla graticola finisce proprio l’allenatore rossonero che ha rivoluzionato la squadra per assistere a una prestazione davvero opaca dei suoi. Leao parte dalla panchina ed entra nel secondo tempo ma la sua prova è incolore. Tutti sopra la sufficienza i calciatori dell’Inter che festeggiano il successo di misura con la curva Nord.

Il secondo capitolo della stracittadina milanese, dopo il netto successo nerazzurro in Supercoppa italiana, ha conservato il sapore di gara speciale anche a causa di un andamento altalenante da parte dei due club. Si dice che la stracittadina possa salvare la stagione: nel caso delle ultime due vincitrici dello scudetto non era sicuramente così, a tal punto avvezze a vittorie significative sia l’Inter che il Milan da non potere più legittimare gli obiettivi stagionali riconducendoli solo a un derby vinto o perso. Poi, va da sè, la possibilità di ricorrere allo sfottò innescato da ogni derby – e che resiste fino a quello successivo – è un trofeo morale che i tifosi chiedono a prescindere.

Le coreografie del derby

I tifosi, si è detto. Parte imprescindibile del gioco: se ci sono o non cui sono fa tutta la differenza del mondo. Non è solo il derby a giustificare l’assioma ma, è evidente, ogni volta in cui Inter e Milan si affrontano sono proprio i tifosi a rendere speciale ciascun confronto. Nessuna contestazione a Milan Skriniar: questo l’annuncio della vigilia da parte della Curva Nord nerazzurra.

Fonte:

Inter-Milan 5 febbraio 2023: coreografia curva Nord

Coreografia lungo tutto il secondo anello blu per il tifo milanista in Curva Sud: scritta a caratteri in stampatello “Forza Diavolo” su strisce rossa e nera, lungo la balaustra lo striscione “Orgoglio e milanismo”. Il tifo interista ha strafatto: coreo su tre anelli, enorme testa di Biscione che ricopre ciascuno dei settori con seggiolino verde.

Fonte:

Inter-Milan 5 febbraio 2023: coreografia curva Sud

Inter-Milan, il bilancio degli scontri diretti

Era la 235esima volta che Inter e Milan si trovavano di fronte tra campionati italiani, coppe italiane ed europee. La gara di stasera non sposta gli equilibri, semmai rimpolpa la striscia di vittorie nerazzurre che portano a 87 le gare in cui hanno avuto la meglio sui rossoneri. 79 le vittorie del Milan, 69 le volte in cui i due club si sono dovuti accontentare del pareggio.

Inzaghi conferma modulo e calciatori

Nessuna sorpresa in casa Inter, dove occorreva capire se Romelu Lukaku fosse o meno nell’undici titolare: Simone Inzaghi gli ha preferito Dzeko e ha di fatto confermato il nucleo sostenuto nelle ultime giornate. Torna al centro della difesa anche capitan Skriniar, che ha annunciato di non voler proseguire in nerazzurro e, al contempo, assicurato la massima professionalità fino all’ultima gara in nerazzurro. Fasce a Darmian e Dimarco, mediana affidata al trittico composto da Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan.

Pioli rivoluziona il Milan e boccia Leao

Rivoluzione in seno al Diavolo: Stefano Pioli, stavolta, ha preferito stravolgere la squadra e puntare su un radicale cambiamento per tentare di metter un punto e a capo alle ultime, pessime, prestazioni, ovvero due pareggi e due sconfitte. 3-5-2 anche per il Milan: Kalulu, Kjaer e Gabbia in difesa; Calabria ed Hernandez sulle fasce con Messias, Tonali e Krunić in mezzo. Coppia inedita in attacco: Giroud e Origi fianco a fianco. La sorpresa vera? La panchina di Leao con immancabile coda di polemica da parte dei tifosi.

Inter-Milan, gli highlights della partita

Al 6′ la prima occasione della partita: Lautaro salta Kjaer con uno stop e si accinge al tiro, calcia forte ma Tatarusanu respinge a mano aperta e si rifugia in calcio d’angolo.

Al 14′ proteste dell’Inter che reclama un calcio di rigore per un contatto in area tra Dzeko e Gabbia su cui l’arbitro non interviene. I replay gli danno ragione.

Fonte:

Inter-Milan 1-0, l’esultanza di Lautaro Martinez dopo il gol: il Toro mostra la maglia

Al 34′ vantaggio dell’Inter: in gol Lautaro che raccoglie l’assist da calcio d’angolo di Calhanoglu, si libera della marcatura di Kjaer e colpisce con un colpo di testa che beffa Tatarusanu.

Al 10′ della ripresa Lautaro sbuca alle spalle di Kalulu e costringe Tatarusanu a compiere un grande intervento.

Al 35′ della ripresa, il Milan riparte con Leao, che serve palla a Giroud: il francese controlla male il pallone e fallisce una grandissima chance a tu per tu con Onana.

Al 44′ della ripresa: Lautaro sfila alle spalle della difesa rossonera e trafigge Tatarusanu con freddezza: la rete del raddoppio dell’argentino non è valida in quanto pescato in offside.

Inter-Milan 1-0 la diretta testuale della partita

Le pagelle di Inter-Milan

Lautaro Martinez e Calhanoglu migliori in campo per distacco. Nessuna insufficienza tra i nerazzurri. Nel Milan bene solo il tanto contestato Tatarusano, male Calabria e Messias ma nessuno arriva alla sufficienza.

Le pagelle dell’Inter:

  • Onana 6: ordinaria amministrazione. Il suo derby è un lento, inesorabile lavoro al minimo sindacale. Guarda i compagni fraseggiare senza mai essere impegnato. Da brividi un rinvio in cui sbaglia la misura e quasi concede a Giroud quella palla gol che i compagni di Giroud non riescono a garantirgli. Compie la prima parata della sera al 30′ della ripresa.
  • Skriniar 6,5: non sbaglia un intervento ed è agevolato, va detto, dall’abulia rossonera che agevola il compito a lui e ai compagni di reparto.
  • Acerbi 6,5: resta il punto fermo della retroguardia nerazzurra. A suon di prestazioni, prima ha conquistato la fiducia dei compagni e di un tifo che l’aveva accolto con freddezza poi si è ritagliato il ruolo di leader silenzioso di tutto il reparto. Giallo meritato per fallo su Tonali.
  • Bastoni 6,5: meno propositivo del solito in fase di impostazione, si concentra su quella difensiva e non commette nessuna sbavatura.
  • Darmian 6,5: una sicurezza, l’omologo di Dimarco gestisce la fascia destra con la medesima efficacia del collega.
  • Barella 6,5: nervoso. Non da stasera, perché è un periodo di qualche settimana che l’Azzurro mostra nervi tesi. Incline con facilità alla discussione e allo scontro, a volte anche con i compagni, perde lucidità e rischia a tratti di creare difficoltà alla squadra, negandogli il valore aggiunto che gli appartiene. Poi, però, si rimette in carreggiata, si concentra sulla gara e lascia perdere le polemiche: allora torna il gran calciatore che è, uno in grado di gestire al meglio la doppia fase e diventare estremamente pericoloso anche alla conclusione.
  • Calhanoglu 7,5: è diventato il cervello che manovra la trama nerazzurra. Crea, imposta, si propone in fase di conclusione, detta i tempi e continua a fornire assist al bacio che i compagni, come stasera Lautaro, sfruttano a dovere. Irrinunciabile.
  • Mkhitaryan 7: prova di sostanza e qualità. Una delle migliori prestazioni dell’armeno degli ultimi mesi. Smista palloni e li va a sradicare, è quello dei tempi migliori con l’eccezione che pare aver perso del tutto la brillantezza che gli si riconosceva sotto porta.
  • Dimarco 6,5: sta accorto, è meno efficace nella spinta propositiva e limita le sfuriate, soprattutto a vantaggio acquisito, per aiutare a coprire dietro.
  • Dzeko 6,5: fa il lavoro sporco perché Lautaro è in palla. Si presta a essere la migliore spalla dell’argentino, creandogli spazi e varchi nei quali infilarsi. Tenta l’affondo in un paio di circostanze ma non è preciso. Prezioso.
  • Lautaro Martínez 7,5: ha voglia di fare e di strafare. Partenza razzo con una occasione clamorosa sventata da Tatarusanu su cui vanno riconosciuti i meriti dell’estremo piuttosto che i demeriti di Martinez. Non molla lo spazio, non tira indietro la gamba, è infaticabile e alla terza volta che gli si presenta l’occasione buona, non la spreca. Nella ripresa si conferma indiavolato, va in gol di nuovo ma Massa lo annulla per fuorigioco.
  • All. S. Inzaghi 7: deve fare molto poco, ovvero conservare capacità gestionali per lasciare che un gruppo coeso, maturo e professionale si possa esprimere al meglio. Inzaghi questo lo ha capito bene: si fida a aragione dei suoi e li mette nelle condizioni di esprimersi al meglio. La macchina è rodata e, in questa routine in cui – ormai – anche i cambi li sui potrebbe proniosticare alla vigilia di ogni sfida, il tecnico si presta a dirigere il traffico. Gli basta questo, questa Inter è solida quanto basta.
Fonte:

Inter-Milan 1-0 esultanza nerazzurrax

Le pagelle del Milan

  • Tatarușanu 6,5: ormai trattato da cigno nero dal tifo amico e da quello avversario, Tatarusanu non sarà Maignan ma neppure merita di vestire i panni di capro espiatorio che giustifichi la defezione di un reparto intero. Lui non si scompone. Pronti via e si presenta a San Siro con un miracolo su Lautaro. Non ha colpe sul gol, riesce a essere decisivo in un paio di sortite avversarie e ne vanifica la pericolosità.
  • Kalulu 5: incerto e confusionario, continua la fase involutiva che non si capisce da dove abbia origine. E quando non si trovano le cause è anche complicato porre rimedio.
  • Kjaer 4,5: brutta, bruttissima copia del gran difensore che era. Mai in partita, fuori giri, quando l’Inter lo punta la sensazione è che possa sfondare con facilità. Avrebbe dovuto beneficiare di un rientro più graduale e soft invece Pioli ha puntato su di lui per sistemare una difesa versione scolapasta. Il problema è che, rientrato Kjaer, quello scolapasta ha allargato le maglie ulteriormente.
  • Gabbia 5,5: prima frazione incerta, qualche responsabilità diretta un paio di conclusioni nerazzurre che Lautaro non sfrutta a dovere. Nella ripresa gioca condizionato da un giallo arrivato presto. Da rivedere.
  • Calabria 5: insufficienza piena. replica la prestazione pessima contro il Sassuolo sebbene faccia meno danni di quelli collezionati una settimana fa.
  • Messias 4,5: altra stroncatura per il brasiliano su cui Pioli punta dal 1′, lo piazza mezzala per poi toglierlo a fine primo tempo. Si vede pochissimo, subisce il forcing dei nerazzurri e fatica a gestire palla. Anche per questa incapacità di fare da filtro tra mediana e attacco, lo score rossonero a fine primo tempo recita zero tiri fatti.
  • Tonali 5,5: alterna fasi di grande intensità a momenti di evidente affanno. Poca assistenza dai compagni, perde in malo modo qualche pallone che rischia di diventare fatale.
  • Krunić 5,5: una buona ripresa dopo un primo tempo in ombra. Prova a trascinare i compagni ma nemmeno lui riesce a garantire supporto e sostegno agli attaccanti.
  • Theo Hernández 5: tre errori grossolani nei primi dieci minuti, parte malissimo e, nel proseguo del match, non fa nulla per invertire il trend. Non è più un fattore, semmai un impedimento. Pessima striscia di partite, nel novero delle debacle ne va conteggiata una in più nonostante una minima crescita nella ripresa.
  • Giroud 5,5: non riceve un pallone, si danna e corre senza sosta ma in molte occasioni lo fa a vuoto. Il migliore del Milan nella prima parte di gara, ci ha messo fisico e impegno ma ha predicato nel deserto. Cala nel finale, stop inguardabile al 30′ della ripresa, quando finalmente aveva avuto sui piedi un pallone che andava solo calciato in porta.
  • Origi 5: buttato in mischia dal 1′ da Pioli, fa quel che può ma, eccezion fatta per la dose di impegno che gli va riconosciuta, non è mai incisivo. Paga, come Giroud, l’inesistente supporto dei compagni che non forniscono alla coppia d’attacco nemmeno un pallone giocabile.
  • All. Pioli 5: ricorda la morale gattopardiana, quella in cui cambi tutto per non cambiare niente. Il tecnico rivoluziona e ribalta il Milan: cambia modulo e interpreti ma il risultato non va a intaccare le ultime, pessime prove della squadra. Che quel mini ciclo aperto dai rossoneri un anno fa sia destinato a non durare, è nella logica delle cose: il campionato dello scorso anno è stato un miracolo avveratosi perché ogni cosa si è incastrata in maniera incredibile. Puntare oggi il dito sul tecnico è però assurdo: basta analizzare in maniera oggettiva la rosa della squada per capire che i problemi veri stanno lì, negli interpreti a disposizione. Semmai, pare evidente che l’allenatore abbia perso la capacità di incidere psicologicamente nella testa dei suoi. Questa, solo questa, l’unica defezione del mister della quale è complicato cogliere le cause perché, va ricordato, tutto il negativo nasce un mese fa, quando il Milan stava dominando contro la Roma prima di farsi rimontare due reti in 5′.
Fonte:

Inter-Milan 1-0 Pioli si sbraccia per dare indicazioni ai suoi

La pagella dell’arbitro

Davide Massa 6,5: fischietto ligure per il derby, coadiuvato dagli assistenti Daniele Bindoni e Davide Imperiale. Simone Sozza quarto uomo, al Var la coppia Paolo Mazzoleni e Michael Fabbri. La squadra arbitrale gestisce con grande attenzione, le due reti annullate all’Inter nella ripresa vengono tolte a ragione. Sette cartellini gialli, nella maggior parte dei casi per falli di gioco, per una gara che Massa controllato con autorevolezza. Buono il dialogo con i colleghi, piglio deciso.

La classifica della Serie A dopo 21 giornate

Passi alterni. Velocità incostante. Inter e Milan restano aggrappate alla corsa per il secondo posto sebbene, per entrambe, paia ormai fuori luogo parlare di scudetto. Complice un Napoli impeccabile sotto il profilo del gioco e dei risultati, le due milanesi hanno dovuto ridimensionare obiettivi e aspettative in virtù di una discontinuità che ne ha accomunato il percorso.

Meglio i nerazzurri che, rispetto ai cugini, restano in corsa in coppa Italia. Il campionato pare una chimera, con la squadra di Spalletti a quota 56 punti dopo 21 partite. Secondo posto per l’Inter, 43 punti all’attivo e 16 lunghezze di distanza. Roma a 40 punti, davanti al trittico composto da Lazio (una gara in meno), Milan e Atalanta.

Il calendario di Milan e Inter

Febbraio e marzo, mesi intensi e fondamentali per entrambe le milanesi: non solo il campionato ma anche l’Europa che conta, con la doppia sfida di Champions League valevole per il passaggio degli ottavi di finale.

Serie A 2022/203 il calendario del Milan

I rossoneri, archiviato il derby, hanno ancora una gara di serie A – quella casalinga contro il Torino del 10 febbraio con la quale gli uomini di Pioli proveranno a vendicare l’eliminazione dalla coppa Italia, avvenuta proprio per mano dei granata – prima di tuffarsi in Champions League. Il 14 febbraio, con San Valentino, i rossoneri e i suoi tifosi potrebbero regalarsi una gioia in occasione della sfida di andata di Champions League valevole per gli ottavi di finale: a San Siro arriva il Tottenham di Antonio Conte. Si torna con la testa al campionato il 18 – Milan atteso a Monza dall’ex coppia societaria composta da Berlusconi e Galliani – mentre il 26 tocca all’Atalanta fare visita ai rossoneri al Meazza. Marzo offre subito la sfida contro la Fiorentina, il 4 a Firenze, e la sfida di ritorno di Champions, in casa del Tottenham, l’8 marzo.

Le prossime partite e il calendario completo del Milan

Serie A 2022/203 il calendario dell’Inter

Tra il 22 febbraio e il 14 marzo l’Inter conoscerà il proprio destino europeo: la doppia sfida valevole per gli ottavi di Champions League contro il Porto si consumerà, infatti, in quelle due date: gara di andata a San Siro, ritorno in Portogallo. La cornice ai due grandi eventi resta quella del campionato: archiviato il derby, il cammino dei nerazzurri prosegue con la trasferta di Genova contro la Sampdoria del 13 e la sfida casalinga contro l’Udinese del 18. Altra gara fuori casa il 26 febbraio, a Bologna, prima della partita interna del 5 marzo contro il Lecce e quella esterna di La Spezia il 10 marzo.

Le prossime partite e il calendario completo dell’Inter

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