Appena un punto in classifica figlio di due sconfitte e un pari, a cui si aggiungono già sei reti subite. Questo il bilancio impietoso che Tiago Pinto, si è trovato oggi a commentare dopo le tre giornate inaugurali del campionato della Roma. In conferenza stampa, il general manager giallorosso ha toccato questo e altri temi, non disdegnando una frecciatina all’uso del VAR, rivelando le motivazioni dietro le scelte di mercato e soffermandosi anche sul futuro di José Mourinho e Paulo Dybala e sui passaggi che hanno portato ad attendere prima di piazzare il colpo Lukaku.
- Tiago Pinto punta il dito contro il VAR
- Rinnovo Mourinho
- Obiettivi stagionali
- Come sta Dybala e la voglia di continuare insieme
- Tiago Pinto e la passione per Renato Sanches
- I tre paletti del mercato giallorosso
- L'importanza del settore giovanile
- Pinto difende Rui Patricio
- Perché non è arrivato Marcos Leonardo
- Lukaku, la rivincita di Pinto sulle big
Tiago Pinto punta il dito contro il VAR
È un Tiago Pinto che non usa mezze misure quello che commenta in conferenza stampa le prime tre giornate di serie A della Roma. In particolare, nel mirino del gm giallorosso ci finisce il VAR e la classe arbitrale:
Siamo appena alla terza di campionato e non è mia intenzione fare guerre e o polemiche sugli arbitri, però, devo dire che non capisco più nulla. Dobbiamo sentire quello che dicono, ma anche loro devono iniziare ad ascoltarci. Ancora non riesco a capire che differenza c’è tra l’episodio di Zaniolo a Napoli l’anno scorso e quello di Rui Patricio contro il Milan. Non vuole essere una critica, ma in questo momento mi pare che c’è un calcio giocato e uno del VAR…
Pinto, poi, prosegue:
Mi sento in difficoltà a dare una mia opinione su alcune questioni. È difficile quando non capisci l’uniformità. E non parlo solo in Italia. Ovvio che dopo le gare, a caldo, possiamo avere atteggiamenti che possono non piacere, ma davvero fatico a capire la strada che il calcio sta seguendo. Mi pare che oggi il potere decisionale sia minore. Credo che più che le polemiche e le interviste, le persone responsabili dovrebbero iniziare ad ascoltare giocatori e allenatori.
Rinnovo Mourinho
La questione del rinnovo è importante. Sono temi che trattiamo internamente e non pubblicamente. Siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo, ma siamo carichi e motivati per riprendere dopo la sosta a fare risultati. Siamo concentrati sulla Roma e su che cosa poter fare meglio. Con Mourinho ci diciamo le cose in faccia. Siamo motivati e carichi per la Roma. Non vogliamo il minimo scontro con nessuno.
Obiettivi stagionali
Champions? È la grande ambizione della proprietà e anche la mia. L’obiettivo è quello, ma se ci arriviamo o no è un’altra cosa. Siamo obbligati a qualificarci? No, non uso queste parole. Ovvio, che quando prendo gente come Wijnaldum, Dybala, Lukaku e Abraham qualcosa devi dirgli, ma non è che questi giocatori non vengono se non lottiamo per la Champions League. La penso così e non credo che io e Mourinho siamo in disaccordo su questo punto.
Come sta Dybala e la voglia di continuare insieme
Con lo staff tecnico di Mourinho e quello medico della Roma, siamo riusciti a portare a condizioni interessanti i giocatori con problemi. E non penso solo a Paulo. L’anno scorso su Dybala si è parlato solo della clausola. C’è un grande rapporto con lui e il suo entourage e devo dire che oltre a essere un giocare è anche uomo fantastico… godiamocelo ora. Negli ultimi due anni e mezzo non ho ma venduto false aspettative, ma sono contento di lui e lui è contento qui. Faremo di tutto per continuare insieme.
Tiago Pinto e la passione per Renato Sanches
Se Renato Sanches dovesse andar male l’unico responsabile sono io. Sono ossessionato da lui, come giocatore mi fa impazzire. Lo volevo già ai tempi del Benfica e, ora, siamo riusciti a prenderlo. Se dovesse avere problemi in futuro, la colpa sarà mia, ma sono convinto che questo allenatore, lo staff medico e quello tecnico, oltre a tutto quello che c’è intorno alla Roma, possiamo farlo rendere al meglio. Da questa convinzione nasce il contratto con riscatto dopo un tot di gare giocare.
I tre paletti del mercato giallorosso
Allargando il discorso all’ultimo mercato, Tiago Pinto prosegue:
Quando si apre una nuova sessione di mercato lavoriamo per mettere insieme tre piani differenti. Il primo è tecnico, per fare la squadra migliore possibile e, da quando sono qui, mi pare di poter dire che siamo migliorati. C’è, poi, un piano economico, che impone di restare entro un settlement agreement… io, invece di andare in vacanza a giugno, mi sono mosso per soddisfarlo. Infine, c’è un piano strategico per prendere giocatori giovani e di prospettiva che aiutino la Roma a uscire da questa situazione, soddisfacendo anche risultati economici. Dobbiamo fare fatti. Ho fatto tanto, ma alla fine non siamo mai contenti del mercato… penso sempre di poter fare meglio, anche se oggettivamente si è fatto un buon lavoro.
L’importanza del settore giovanile
Pinto, poi, spiega:
Stiamo cercando di soddisfare questi tre piani e ci sono dei paletti che stiamo cercando di portare in equilibrio, anche se non è semplice. Con l’arrivo di Mourinho, il settore giovanile è stato parte integrante della strategia e che ha portato in prima squadra giocatori come Zalewski e Bove. Abbiamo aumentato il monte ingaggi, è vero, ma oggi i tre piani collaborano e coesistono per il bene della Roma. La qualità non manca, ma assisto troppo spesso a giudizi troppo veloci. Secondo me, abbiamo margini di crescita e sono sicuro che faremo meglio.
Pinto difende Rui Patricio
Sul flop di Rui Patricio in questo avvio di stagione il general manager portoghese non ha dubbi:
Parliamo di un portiere che è stato il migliore nel suo ruolo la passata Conference, top come clean sheet, e ora ci facciamo domande… ma sia chiaro: quando perdiamo, perdiamo tutti, quando vinciamo, vinciamo tutti. Ho il 100% di fiducia nei ragazzi e andiamo avanti nonostante tutto. Nuovo portiere? Non ho mai contattato alcun agente di un portiere.
Perché non è arrivato Marcos Leonardo
Sulla trattativa per Marcos Leonardo, Pinto ammette:
Con il massimo rispetto per la Roma e per i suoi tifosi, occorre avere ben chiaro che non siamo il Manchester City. Marcos Leaonardo è un nostro obiettivo. Lo seguiamo da oltre un anno ed eravamo sulla buona strada per trovare l’accordo. Poi, però, abbiamo avuto la sfortuna che un club storico come il Santos stia lottando per in retrocedere. Hanno cambiato allenatore e venduto due ragazzi per 30 milioni… diventava difficile vendere il giocare più importante della squadra. Sarebbe diventata una questione politica.
Lukaku, la rivincita di Pinto sulle big
Infine, sull’arrivo in giallorosso di Lukaku solo a fine agosto, il gm conclude:
Non si sarebbe potuto prendere prima. Il mio lavoro consiste anche in questo: nel monitorare ogni cosa e sfruttare le opportunità al momento giusto. L’intervento del mister e il rapporto che c’è con il giocatore è stato decisivo. Anche il coinvolgimento diretto della proprietà ha giocato un ruolo importante. Ci sono grandi club che non sono riusciti a prendere attaccanti… penso che oggi siamo tutti contenti di aver preso Lukaku il 28 agosto piuttosto che accontentarci e prendere un altro il primo di agosto…