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Roma, Mourinho: Che sfuriata sul caso-Zaniolo, poi il messaggio al Napoli

Lo Special One trova allucinante la maxisqualifica in Europa League poi avvisa Spalletti: il favorito non sempre vince

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

In testa ha solo come battere il Napoli. Josè Mourinho ha studiato pregi e pregi (di difetti ne ha trovati pochi) della Spalletti-band, ha osservato le finte di Kvara, le geometrie di Lobotka, i movimenti di Zielinski e tutti i sincronismi in apparenza perfetti della squadra azzurra e ha caricato a molle la sua Roma per la partita che può valere l’avvicinamento in classifica. Pur senza quasi tutti i nuovi acquisti, da Dybala a Celik e Winaldum, magari zoppicando ogni tanto, la Roma in classifica è là, a soli quattro punti dai primi della classe. E Mou, si sa, vuole essere lui il primo.

Roma, Mourinho ritiene favorito il Napoli

Ha già parlato Spalletti quando Mourinho si presenta in sala stampa. Alla gara con gli azzurri ha iniziato a pensarci da subito dopo Genova e dopo un pensiero sul figlio del giornalista Luca Valdiserri, morto a 18 anni dopo essere stato investito da un’auto (” Volevo mandare un abbraccio da tutti noi alla famiglia di Francesco e a tutti quelli che oggi hanno pianto lì al funerale. Un abbraccio da tutta la squadra”) lo Special One fa la conta dei presenti: “Dybala, Wijnaldum, Darboe e Celik non saranno con noi. Celik potrebbe rientrare nella prossima giornata di campionato. La condizione degli altri è buona, dopo tante gare di fila abbiamo avuto una settimana di lavoro, abbiamo recuperato e allenato. Giochiamo contro i primi. Abbiamo il diritto di giocare, il diritto di pensare che vogliamo tanto giocare e dopo penso che l’opinione generale sia a favore del Napoli. Però qualche volta il favorito perde”.

Roma, Mourinho esalta Zaniolo e bacchetta l’Uefa

Capitolo Zaniolo, senza Dybala tutta Roma si aspetta di più da lui. Ed anche Mourinho: “Penso che sia in un momento della sua carriera dove deve pensare a crescere e migliorare, essendo lui più offensivo è più istintivo. Quando giochi a centrocampo, invece, devi essere più riflessivo. Quello che veramente mi piace tanto di Nicolò è che mi dimostra una crescita da un punto di vista emozionale, di solito lo Zaniolo che non inizia la gara è triste. Contro la Sampdoria invece comincia dalla panchina con una sola cosa in testa: pensando alla squadra e come aiutarla a vincere. Ho visto uno Zaniolo con grande maturità”.

A Mou però non va giù la stangata dell’Uefa: “Tre partite di squalifica in Europa poi, mi sembrano allucinanti. Anche il rosso preso poteva essere un giallo. Una giornata di squalifica era già una punizione importante, tre partite sono troppe. Per qualcuno che fa un’aggressione allora mi aspetto sei giornate. Intorno a questo ragazzo è sempre tutto troppo amplificato. Non sono contento perché non lo avrò per due gare decisive, ma sono più triste con il giocatore perché perde tre partite. Ma questa è Uefa e domani è un’altra storia, domani vogliamo vincere”.

Roma, Mourinho pensa a un cambio di modulo

Un indizio di formazione Mourinho lo dà: “Senza Dybala dobbiamo pensare un altro modulo: sembra quasi lo stesso giocare con 3 o 2+1 ma è abbastanza differente. I giocatori devono crescere e imparare: ad esempio Camara inizialmente era frenato dalla sua condizione fisica, dopo però ci sono comportamenti tattici di un ragazzo che deve imparare a giocare con noi. Chi c’è da più tempo ha più facilità.”

La scarsa confidenza col gol lo preoccupa solo fino a un certo punto: “Abbiamo giocatori che segnano come Tammy, Belotti e Pellegrini e altri no. Siamo tranquilli e i gol arriveranno. Un giorno una squadra pagherà, capiterà che in una partita faremo cinque gol e tutti diranno che la Roma sarà stata stratosferica”.

Ultima considerazione su Spalletti, che per lo Special One ha avuto solo parole di elogio: “Non ho sentito la conferenza di Luciano. Ma non penso che sia un bluff. E’ mio amico? E’ vero. E’ vero che ci rispettiamo. Lui è un bravissimo allenatore e io non sono scarso”.

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