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Rugby, Sei Nazioni 2024: Francia e Irlanda favorite, l'Italia ci crede (ma Capuozzo salta l'Inghilterra)

Con la sfida tra Francia-Irlanda, le due grandi favorite per la vittoria, parte il Sei Nazioni 2024 all'insegna delle novità. L'Italia di Quesada non vuol fare la comparsa.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Da più di due secoli il mondo di Ovalia si ritrova a inverno inoltrato per stabilire chi ha l’egemonia sul suolo continentale. Perché sarà pur vero che non ci sono le formazioni dell’emisfero Sud, ma trovare un torneo che abbia lo stesso fascino del Sei Nazioni (una volta Cinque Nazioni, prima ancora Home Nations Championship) è qualcosa che non può essere ragionevolmente possibile.

Da 24 anni poi, da quando c’è in ballo anche l’Italia, l’interesse attorno alla manifestazione è andato ulteriormente aumentando, se è vero che le partite italiane si disputano nella casa dello sport nazionale (l’Olimpico di Roma). E quel posto l’Italia se lo vuol tenere stretto, perché i ricavi generati dalla rassegna garantiscono entrate solide e durature. Ma oltre ai soldi, nel Sei Nazioni in palio c’è molto di più.

L’Italia di Gonzalo Quesada è tutta da scoprire

L’edizione 2024, come ognuna di quelle successive tre mesi alla Coppa del Mondo, presenta tante novità. Con molte nazionali che ne hanno approfittato per rimescolare le carte, pronte ad aprire un nuovo ciclo che dovrà portarle verso la prossima edizione del mondiale, in programma in Australia nel 2027.

Quella che ha cambiato meno è probabilmente l’Italia, che pure una novità rilevante la presenta in panchina, con Gonzalo Quesada che ha raccolto il testimone da Kieran Crowley. E che ha deciso di andare avanti nel segno della continuità, almeno in questa prima parte della sua avventura azzurra. Confermato il blocco visto all’opera in Francia a settembre, sperando che l’ottima stagione del Benetton in URC possa aver spinto il livello generale della squadra verso l’alto.

Peccato che contro l’Inghilterra mancherà Ange Capuozzo (gastroenterite), ma gli occhi saranno tutti puntati su Tommaso Menoncello, il talento dell’oggi ma anche e soprattutto del domani, che ha saltato la CdM per infortunio e vuol recuperare in fretta il tempo perso. L’Italia giocherà solo due gare a Roma su 5, ma vuol evitare un altro “cucchiaio di legno” (riservato a chi perde tutte le partite), sebbene nelle ultime 8 edizioni abbia vinto solo una volta, in Galles, nel 2022 (nelle restanti gare, 39 ko.).

La lotta per la vittoria ristretta a Irlanda e Francia

La favorita d’obbligo per la vittoria finale è l’Irlanda, la grande delusa dell’ultima rassegna mondiale. Che per la prima volta giocherà senza Sexton, che a 34 anni ha lasciato la nazionale. O’Mahoney è il nuovo capitano, nonché la nuova guida: il debutto in casa della Francia (venerdì 2 febbraio) promette subito scintille.

Anche perché la Francia il torneo lo vuole vincere: anch’essa è rimasta male di come s’è chiuso il mondiale casalingo (ko. nei quarti contro il Sudafrica, poi vincitore), e al netto di assenze importanti (Dupont che si concentrerà fino a Parigi 2024 sul rugby a sette, Ntamack infortunato e Jelonch out fino all’estate) il tecnico Galthié proverà a far leva su una nuova ondata di talento, a cominciare da quel Jalibert considerato (a ragione) il miglior giocatore europeo in circolazione, oltre ai vari Atonio, Marchand e al cecchino Ramos che al piede riesce sempre a fare meraviglie.

Se non succedono cataclismi, la lotta per il primo posto sarà tutta una questione tra Irlanda e Francia. E la gara d’apertura del torneo sarà già una cartina tornasole rilevante.

Scozia pronta a stupire. Inghilterra e Galles, quante incognite!

La Scozia è attesa a una conferma importante dopo il terzo posto del 2023. Vero che al mondiale non è andata bene, ma la base rimane giovane e importante: Finn Russell è ormai il leader conclamato di un XV che ha tante risorse, con Rory Darge e Alec Hepburn pronti a stupire.

Agli scozzesi basterebbe già mettere dietro l’Inghilterra, che tutti al mondiale davano per spacciata prima ancora di cominciare, arrivata però a 2’ dalla finale. Inghilterra che si presenta col confermatissimo Steve Borthwick ma con le solite incognite: saluto Owen Farrell, adesso tocca per davvero ai giovani tirare la carretta. Jamie Goerge e George Ford sono i nuovi leader, ma dovranno dimostrarlo in campo, tanto che già l’esordio contro l’Italia potrebbe rivelarsi infingardo (sulla carta pronostico favorevole degli inglesi, ma se dovessero steccare sarebbero guai seri).

Chi va a caccia di risposte è anche il Galles: dopo i guai seri del torneo 2023, tra problemi economici e incomprensioni, al mondiale tutto sommato i Dragoni hanno salvato la faccia, usciti nei quarti contro l’Argentina. Warren Gatland alla fine è rimasto sul ponte di comando, con il giovane Dafydd Jenkins (21 anni) capitano e i vari George North, Gareth Davies e Josh Adams a provare a far qualcosa di rilevante in campo.

Il montepremi: vincere il Sei Nazioni vale 7 milioni di euro

Oltre all’indotto generato nei giorni delle partite, il Sei Nazioni è uno dei tornei più remunerativi del panorama del rugby. La nazionale vincitrice si porta a casa 7,02 milioni di euro, che diventano 4,1 milioni per chi arriva seconda, 2,93 per la terza, 2,34 per la quarta, 1,76 per la quinta e 1,11 per chi chiude all’ultimo posto.

L’attuale trofeo è stato realizzato nel 2015

Il trofeo assegnato alla nazionale vincitrice è stato introdotto nel 2015, consegnato per la prima volta all’Irlanda. È stato realizzato dall’oreficeria Thomas Lyte di Londra in argento sterling 925, con un’altezza di 75 centimetri e un peso di 7 chilogrammi. Ha un profilo esagonale sia per ciò che riguarda la coppa, sia per il basamento, sotto al quale ci sono incisi tutti i nomi delle squadre che hanno vinto dal 1883 ad oggi.

Dove vedere il Sei Nazioni: i diritti sono di Sky Sport

In Italia i diritti di ritrasmissione del Sei Nazioni sono detenuti da Sky Sport, che ha acquistato le edizioni 2024 e 2025. Tutte le 15 gare del torneo saranno trasmesse dalla pay tv, ma le 5 gare in cui sarà protagonista l’Italia verranno trasmesse in chiaro su 8, il canale di proprietà di Sky utilizzato per far vedere eventi senza la necessità di dover ricorrere a un abbonamento. Sky detiene anche i diritti del Sei Nazioni Under 20, che si disputa con il medesimo calendario il giorno precedente alla partita delle nazionali A. Ovviamente, sarà possibile seguire Italia-Inghilterra live su Virgilio Sport.

Non sei un super esperto di rugby? Qui il glossario con tutti i termini della palla ovale che devi assolutamente conoscere.

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