I cori razzisti contro Mike Maignan nel corso di Udinese-Milan continuano ad essere argomento di polemica ma anche di indagini da parte della Polizia di Udine che continua il suo lavoro per individuare le persone responsabili degli ululati e delle frasi di tipo discriminatorio contro il portiere rossonero.
- Udinese-Milan: altri 4 daspo
- L’attacco di Marino al Giudice Sportivo
- Udinese-Monza a porte chiuse: cresce il fronte del no
Udinese-Milan: altri 4 daspo
Le forze dell’ordine continuano le indagini su quanto avvenuta alla Dacia Arena sabato sera e le autorità secondo le ultime notizie avrebbero identificato altre 4 persone che si sono rese responsabili dei cori razzisti nei confronti di Mike Maignan: si tratta di tre uomini e di una donna, tutti residenti nella città di Udine e provincia e per tutti è scattato un daspo di 5 anni, il massimo per soggetti non recidivi. L’Udinese invece è andata anche oltre ed ha deciso di bandirli a vita dallo stadio.
L’attacco di Marino al Giudice Sportivo
Il Giudice Sportivo ha deciso di usare il pugno di ferro nei confronti dell’Udinese e del suo pubblico decidendo di far disputare il match con il Monza a porte chiuse. Una decisione contro cui si scaglia l’ex dirigente bianconero Pierpaolo Marino.
“Un turno a porte chiuse? Decisione sull’onda emotiva perché si è creato un tritacarne mediatico in cui sono finiti gli abitanti di Udine, città civilissima dove ho scelto di vivere da 25 anni a questa parte – dice a Tutti Convocati – La situazione negli stadi non è uguale a 10 anni fa, è cambiato molto rispetto al calcio degli anni ’80 e ’90 con cori razzisti e discriminazione territoriale, ricordo quando andavamo al nord con l’Avellino. La sensibilità è cambiata per le campagne fatte. L’Udinese si è subito mossa per individuare il colpevole. Se la città di Udine viene punita con la chiusura dello stadio crea un precedente incredibile”.
Udinese-Monza a porte chiuse: cresce il fronte del no
La decisione del Giudice Sportivo di sanzionare l’Udinese con una gara da giocare a porte chiuse (quella con il Monza, ndr) non ha però ricevuto consensi unanimi. In particolare il passaggio della decisione del Giudice sportivo che viene sottolineato è quello relativo alle “chiare mancanze di dissociazioni da tali intollerabili comportamenti da parte dei restanti sostenitori”. Tra le voci contrarie alla decisione del Giudice Sportivo anche quella del direttore di Tuttosport spiegata in un editoriale dal titolo: “L’ingiustizia dopo la vergogna”.