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Italia, scoppia la polemica per le celebrazioni: accuse a due Azzurri

La delusione del prefetto di Roma Mario Plantedosi intervistato dal 'Corriere della Sera': "La parata a bordo del pullman scoperto non era autorizzata, ma mi risulta che Bonucci e Chiellini abbiano fatto pressioni sul servizio d'ordine".

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I riflettori sulla festa dell’Italia campione d’Europa 2021 si sono inevitabilmente spenti, dopo quasi 48 ore di celebrazioni che hanno avuto l’apice nella parata dei giocatori a bordo del pullman scoperto per le vie di Roma nel tardo pomeriggio di lunedì 12 giugno, a meno di 24 ore dal trionfo ai rigori nella notte di Wembley contro l’Inghilterra e pochi minuti dopo la conclusione delle visite istituzionali al Quirinale e a Palazzo Chigi, dove Roberto Mancini, il proprio staff e i giocatori hanno ricevuto i calorosi complimenti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Mario Draghi.

Ora per gli eroi azzurri è scattato il momento delle meritate vacanze, dopo le quali i giocatori torneranno a pensare ai rispettivi club per una stagione il cui inizio è già quasi alle porte.

Tuttavia, proprio il bagno di folla ricevuto da capitan Giorgio Chiellini e compagni per le strade di Roma sta scatenando polemiche forse non del tutto inattese.
Il prefetto della Capitale, Matteo Piantedosi, intervistato dal ‘Corriere della Sera’, ha infatti specificato come l’evento si sia svolto senza le necessarie autorizzazioni delle autorità, che si erano anzi espresse in maniera negativa circa la possibilità di far dare vita a quella che è sì stata una festa popolare, ma che ha visto migliaia di persone accalcarsi per le principali vie di Roma proprio in giorni nei quali stanno tornando a risalire i dati dei contagi da Coronavirus a causa della variante Delta.

Nel corso dell’intervista Piantedosi ha ricostruito quanto successo nelle convulse ore precedenti, quando la Figc si era vista negare dalle istituzioni della Capitale l’autorizzazione ad effettuare la “parata”:

“Avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull’autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati. Venerdì scorso abbiamo convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza. Io avevo concordato la linea con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e con il capo della polizia Lamberto Giannini. La riunione era proprio per decidere che cosa fare e per questo abbiamo coinvolto direttamente anche la FIGC, che chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile. Abbiamo detto che non potevamo autorizzarli”.

Del resto, già prima dell’arrivo della squadra al Quirinale si erano registrati momenti di empasse riguardanti proprio l’attesa per la decisione circa l’autorizzazione a utilizzare il bus scoperto. Proprio quando il no sembrava certo, il pullman ha fatto capolino, vuoto in attesa di essere riempito, come successo poco dopo, dall’Italia al completo con l’aggiunta di Matteo Berrettini.

Dopo il no ala richiesta di utilizzo del pullman scoperto, il Prefetto aveva concesso di montare una pedana a Piazza del Popolo da dove gli Azzurri avrebbero potuto salutare i tifosi, ma davanti al Quirinale le pressioni dei giocatori e la quantità di persone per strada hanno di fatto imposto alle autorità di concedere la sfilata.

Piantedosi spiega le pressioni ricevute: “Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d’ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile. La complessità e la delicatezza è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina. Tutto quello che è successo ci ha profondamente amareggiati; da un anno a questa parte, anche nei periodi più difficili, a Roma abbiamo sempre cercato di applicare le misure anti-covid stimolando la collaborazione dei cittadini e delle categorie produttive piuttosto che imporre misure draconiane”.

“Hanno sostenuto che c’era comunque già molta folla per le strade – ha concluso il Prefetto – ed era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l’effettuazione di un giro su un autobus scoperto. A quel punto, con migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico”.

Dopo le parole del Prefetto, non si è fatta attendere la risposta della FIGC. Sul sito istituzionale della Federazione sono state infatti pubblicate le parole del Presidente Gabriele Gravina:

“Non è nostra intenzione alimentare ulteriori polemiche, perché non vogliamo trasformare un momento di gioia nazionale in un argomento di divisione. La Figc è sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani. All’arrivo davanti Palazzo Chigi la Figc ha reiterato la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto”.

Dopo di che, la FIGC opera la sua ricostruzione dell’intera vicenda:

“Dopo la cerimonia al Quirinale su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza per poter utilizzare il bus scoperto, preparato preventivamente per ogni evenienza, al fine di condividere l’immensa felicità per un successo sportivo di questa portata con le migliaia di persone già ammassate per le strade.

Nel tragitto per arrivare a Piazza Colonna, il bus coperto che trasportava la squadra è stato ripetutamente rallentato, poi bloccato e letteralmente travolto dall’affetto della gente ormai numerosissima, che comunque già non indossava strumenti di protezione individuale. All’arrivo davanti Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione italiana, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro della Capitale nelle ore precedenti a questo incontro. 

Per come sono stati gestiti quei momenti concitati di grande partecipazione popolare, la Figc ringrazia i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, che hanno accompagnato la Nazionale con grande spirito di servizio ed encomiabile professionalità”.

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