Squadra sempre propositiva, gioco più veloce e aggressivo anche a costo di subire gol, la riproposizione del modello-Napoli e bocciature più o meno illustri da Immobile a Gnonto: ecco come Spalletti ha cambiato l’Italia in così poco tempo. Domani sera (ore 20:45 su RAI 1) ci sarà l’ultima sfida di qualificazioni ad Euro 2024 contro l’Ucraina fuori casa – in campo neutro a Leverkusen – per stabilire il passaggio eventuale dell’Italia da seconda. In caso di sconfitta gli azzurri dovranno fare i play off ma ecco come il ct è riuscito a trasformare una nazionale depressa.
- Funziona il 4-3-3 di Spalletti anche in Nazionale
- Spalletti, le differenze con l'Italia di Mancini
- Le convinzioni di Mancini, i bocciati da Spalletti in Nazionale
Funziona il 4-3-3 di Spalletti anche in Nazionale
Sono passati tre mesi dall’insediamento di Spalletti ma sembra una vita. E’ cambiata parecchio l’Italia rispetto all’ultima versione made in Mancini. Chiesa in versione Kvara, Raspadori ritrovato da attaccante centrale e Berardi o Politano sulla destra. Se la scorsa stagione fu il Napoli ad incantare tutta Italia per il bel gioco proposto dal suo allenatore, Spalletti adesso sta riuscendo in poco tempo ad ottenere buoni risultati. La cura maniacale dei dettagli, il duro lavoro sul campo e l’ insegnamento ai suoi uomini della Nazionale dei meccanismi di gioco: funziona il 4-3-3 spallettiano e l’Italia macina punti.
Gli interpreti non sono gli stessi chiaramente ma le idee sì: esterni di difesa abili a spingere in fase offensiva e a creare continue sovrapposizioni con i laterali d’attacco. I tre centrocampisti forti nel recupero palla e nell’impostazione di gioco. Si rivede anche l’imprevedibilità tattica in stile Napoli scudettato: quando il gioco è schermato e i portatori palla sembra vogliano trovare soluzioni facili e brevi, ecco i lanci lunghi per cogliere impreparate le difese avversarie e cogliere in profondità gli attaccanti assecondando i loro movimenti offensivi.
Spalletti, le differenze con l’Italia di Mancini
Il blocco difensivo resta quasi lo stesso ma il sistema e il metodo di gioco cambia: niente più 3-5-2 di Mancini o 4-3-3 con giocatori fuori ruolo. Con Mancini il reparto offensivo era il più penalizzato nella Nazionale: Raspadori sulla sinistra e non da attaccante centrale e Gnonto sulla destra, convocato inizialmente anche da Spalletti ma poi bocciato. Out anche Immobile, in fase calante per infortuni continui. Ed ecco che l’allenatore toscano sta sfruttando la velocità e le doti tecniche degli esterni per arrivare al gol.
Cancellati i continui cambi di sistema di gioco: Mancini con l’Inghilterra (23 Marzo 2023) schierò il 4-3-2-1 che produsse effetti drammatici sul piano tattico e del gioco. Niente più 3-4-3 o 5-3-2. Spalletti punta a consolidare i meccanismi vincenti del suo 4-3-3.
Le convinzioni di Mancini, i bocciati da Spalletti in Nazionale
Contro l’Austria sulla corsia sinistra si vide per la prima volta Grifo in Nazionale con Mancini (attaccante sinistro 30 enne del Friburgo) che esordì con pessimi risultati. Fuori anche Gnonto, perno fisso d’attacco (schierato anche da centrale in coppia con Raspadori) con il precedente ct.
Belotti e Immobile out, Retegui in stand by: si punta tutto su Jack Raspadori in avanti e Scamacca come sua alternativa. La novità più bella delle ultime gare: El Shaarawy che entra e fa gol e mantiene una forma smagliante assicurando prestazioni di livello. E anche i giocatori sono entusiasti. Per capire bene cosa ha portato Spalletti in nazionale basta riascoltare le parole di Chiesa: “Black out in difesa? No. Non è stato un blackout, con questo allenatore siamo più propositivi e attacchiamo, il che significa anche prendere qualche rischio in più in difesa. Abbiamo però dimostrato di voler dominare la partita e di meritare la vittoria”.