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Dybala, Zaniolo, Belotti e il record: Mourinho infiamma Roma-Betis

Conferenza stampa scoppiettante per lo Special One alla vigilia dell'impegno della Roma contro il Betis: Mourinho vuol fare strada in Europa League.

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Vincere per rimettersi in carreggiata e aumentare le chance di far strada in Europa League. Una sfida importante attende la Roma all’Olimpico e José Mourinho chiama a raccolta i tifosi. Arriva il Betis e il tecnico giallorosso vuole mettere in cassaforte tre punti. I record non gli interessano – con una vittoria ne stabilirebbe un altro – dal momento che quello che conta è la Roma. Nessun annuncio di formazione, solo un’eccezione riguardante Dybala.

Roma-Betis, Mourinho fa un annuncio su Dybala

Mourinho comincia parlando della Joya: “Sta bene e giocherà. Contro il Betis la difficoltà maggiore è legata al fatto di affrontare una squadra di qualità, con un’idendità chiara, un grande tecnico e una propria filosofia. Hanno vinto la Coppa del Re, non è facile se non sei una delle tre grandi di Spagna. Hanno giocatori d’esperienza, dei nazionali, sarà difficile sia per noi che per loro. Siamo undici contro undici, più 60mila. Speriamo che facciano il loro, perché la prossima settimana i loro tifosi faranno molto”.

Niente record, a Mou interessa solo la vittoria

Mou, in caso di vittoria, potrebbe diventare il tecnico più vincente in Europa: “Non è uno stimolo o un motivo d’orgoglio, quando arriverà questo traguardo rimarrò sempre orgoglioso per la mia carriera. Ma ora mi interessa vincere la prossima partita, abbiamo bisogno di punti, ne abbiamo solo tre e non bastano per passare. Abraham e Belotti insieme? Perché no, i bravi giocatori possono giocare sempre insieme, non è un problema. Per molti sembrava impossibile che Dybala, Zaniolo, Pellegrini e Abraham potessero giocare insieme. Purtroppo li ho avuti poco a disposizione. Ma non voglio dare dettagli di formazione. Il mio collega Pellegrini non dirà nulla e neppure io”.

Dallo Special One un chiarimento su Zaniolo

Capitolo a parte su Zaniolo: “Gli avversari si preoccupano sempre di lui. Non è egoista, il suo modo di giocare gli fa prendere delle decisioni individuali, come prendere palla e attaccare i difensori. Ma lui è uno che dà tutto per la squadra, è importante anche in fase difensiva per noi, lavora tantissimo ed è normale che non segni venti gol a stagione. È un giocatore importante per noi, se segna di meno o di più non è una situazione drammatica. Ha segnato più in Europa che in serie A magari perché in Italia molte squadre hanno un livello superiore rispetto a quelle di Conference o Europa League. Il Betis o il Leicester sono di un livello altissimo, però abbiamo giocato con squadre più deboli”.

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