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Michael Schumacher, a 11 anni da Meribel la vita va avanti: le battaglie di Corinna, il processo, Gina Maria madre

Sono passati 11 anni dal terribile giorno, era il 29 dicembre 2013 dell'incidente sugli sci di Michael Schumacher, mentre sciava sulle nevi di Meribel. Nel frattempo la vita va avanti: Corinna lotta in tribunale, Gina Maria si sposa e sarà mamma, Mick attende nuove sfide dopo la F1

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

La data è una triste ricorrenza tra Natale e Capodanno che ogni anno addolora sportivi e appassionati di F1 di tutto il mondo. Il 29 dicembre 2024, ricorrono 11 anni dal tragico incidente di Michael Schumacher. Da quel giorno sulle nevi di Meribel in Francia, le notizie sulla salute di Schumi si sono diradate in un silenzio assordante rotto solamente da qualche sporadica illazione. Ma intorno al campionissimo della Ferrari la vita è proseguita. Specie in questo 2024 arco temporale in cui sono apparse più notizie sul tedesco.

Fatti, info, accadimenti spesso, quasi sempre non legati necessariamente alla sua persona, di cui non si sa nulla da tempo. Ma che riguardano la vita della cerchia di persone intorno a lui, soprattutto la sua famiglia: dalla moglie Corinna che porta avanti la sua fondazione e che si batte in tribunale contro i ricatti e la fuga di documenti, foto e notizie; la figlia Gina Maria che quest’anno si è sposata e che ha annunciato di essere incinta di quello che sarà il nipote di Schumi; e poi l’addio alla F1, per ora, del figlio Mick Schumacher.

Michael Schumacher: quel maledetto 29 dicembre di undici anni fa

Domenica 29 dicembre 2013. Un giorno come tanti, di passaggio, dal Natale al Capodanno. Ed invece destinato a rimanere nella storia, della F1, dell’automobilismo, del motorsport, dello sport e anche qualcosa di più. La caduta di Michael Schumacher sulle nevi di Meribel cambierà il corso della sua vita e in piccola parte di tutti quelli che lo amano, che lo venerano, che ne riconoscono il mito divenuto leggenda sulle piste di tutto il mondo.

Da quel giorno nulla è stato più come prima per Michael Schumacher. E per la sua famiglia. Un calvario divenuto serena rassegnazione attraverso 10 anni di preghiere, di speranze, di angoscia dentro una tragedia familiare che visto lo spessore del personaggio non poteva non avere eco mondiale al pari di quei 7 titoli che hanno consegnato Schumi all’immortalità degli eroi dello sport.

Quella stessa attenzione a tratti morbosa sulle condizioni fisiche, psichiche ed estetiche di Schumacher che negli anni si è trasformata nella richiesta di un rigore e di un silenzio diventato nel tempo assordante da una parte e quasi mistico dall’altro. Undici anni sono passati, ma il dolore sembra così attuale, proprio come quelle immagini nella testa di tutti noi di Schumi in trionfo.

L’incidente sulle nevi di Meribel

Sono passate da poco le 11 del 29 dicembre 2013. Schumacher col figlio Mick, all’epoca 14enne, sta sciando sulle piste di Meribel. Fuori pista per la precisione, una cosa che amava fare, tra la neve più fresca. Schumi cade, sono le 11.07 e picchia la testa contro una pietra. Si stava limitando a passare da una pista battuta all’altra attraversando un breve, ma fatale, tratto di neve non battuto che nascondeva le rocce contro cui ha urtato prima gli sci e poi la testa e contro cui si è rotto il caschetto. Michael si fa male, molto male. Servono i soccorsi che arrivano abbastanza velocemente. Il Kaiser tedesco viene issato e portato in ospedale della vicina Moutiers.

Fonte:

Subito dopo Schumi venne operato una prima volta alla testa, le sue condizioni restarono critiche, lo resteranno forse per sempre, di certo il coma, quello farmacologico indotto resterà a lungo. Dopo l’incidente, Schumacher è rimasto a lungo a Grenoble, da dove fu dimesso nel giugno del 2014 per cominciare una fase di riabilitazione presso una clinica specializzata di Losanna da cui poi il campione a settembre venne trasferito nella sua villa di Gland attrezzata a dovere dalla moglie Corinna per permettere al marito di ricevere assistenza monitorato 24 ore su 24 da almeno 15 persone tra medici, massaggiatori e infermieri.

Da allora, Schumacher risiede nella sua casa affacciata sul Lago di Ginevra in Svizzera. È assistito dalla moglie Corinna e da un’équipe medica, ma si sa molto poco delle sue condizioni e la famiglia non ha rilasciato quasi nessun dettaglio negli ultimi 10 anni.

Fonte: ANSA

Schumacher: il silenzio di Corinna, il ricatto e il processo

Inutile girarci intorno. Su Schumacher non si sa nulla da diversi anni. Se nei giorni immediatamente successivi all’incidente di Meribel c’erano diverse comunicazioni, ufficiali e non con tante fughe di notizie, col passare del tempo la scelta di mantenere il silenzio da parte della famiglia, Corinna e i figli Gina Maria e Mick, ha di fatto “oscurato” qualsiasi aggiornamento sulle condizioni di Schumi.

Ma la smania di poter entrare in possesso di notizie, foto e quant’altro relative alla condizione e alla salute di Schumacher hanno portato una banda di gente che gravitava intorno al campione a ricattare la famiglia. L’ex guardia del corpo Markus Fritsche avrebbe rubato qualcosa come oltre 1.500 file familiari riservati , che erano archiviati su quattro dispositivi USB e due dischi rigidi e che Markus avrebbe portato fuori dalla villa di Schumacher quando si rese conto che sarebbe stato licenziato.

Fritsche, insieme alla guardia di sicurezza Yilmaz Tozturkan e a suo figlio Daniel Lins, hanno chiesto alla famiglia Schumacher 15 milioni di euro in cambio del fatto che non rendessero pubblici tutti quei file sul dark internet. Anche una delle infermiere che accudiscono Michael, sarebbe coinvolta. Sembra che questa donna sia una delle persone sospettate di aver divulgato informazioni a scopo di ricatto e per il momento non si sa dove si trovi.

La famiglia di Schumacher si è costituita parte civile. La moglie dell’ex campione, Corinna Schumacher, ha presentato istanza di co-procedura per proteggere suo marito. Gli avvocati che difendono gli interessi della famiglia Schumacher possono chiedere che il pubblico venga escluso dall’udienza e che il materiale resti secretato durante il processo.

Il matrimonio e la gravidanza di sua figlia Gina Maria

Il 2024 è stato un anno ricco di avvenimenti in casa Schumacher. La figlia di Michael, Gina Maria, si è sposata con Ian Bethke. I due, che si sono conosciuti frequentando lo stesso mondo dell’equitazione, loro grande passione diventata poi col passare del tempo un lavoro, erano fidanzata di 7 anni; 27 anni lei, 28 lui.

La coppia ha detto “sì” sotto un arco di fiori in un matrimonio blindatissimo in una villa di famiglia a Palma di Maiorca, sulle colline di Port d’Andratx. A invitati e tutti i lavoratori e collaboratori che hanno avuto accesso alla villa il giorno delle nozze e quelli precedenti, è stato vietato l’uso di cellulari, smartphone e quant’altro. Non è dato sapere se ci fosse Michael. Anche se la villa è dotata di eliporto. C’era il fratello di Gina, Mick, terzo pilota Mercedes in cerca disperata di un sedile in F1, con la fidanzata Laila Hasanovic; lo zio Ralf Schumacher, fratello di Schumi, con il compagno Etienne Bosquet-Cassagne.

Nei giorni successivi alle nozze di Gina Maria Schumacher con Iain Bethke si sono rincorse, soprattutto sui media tedeschi rumors della possibile, per alcuni probabile, per altri sicura, presenza di Michael Schumacher al matrimonio della figlia. Se fosse stato davvero così però si sarebbe trattato della prima presenza in pubblico da 11 anni a questa parte.

A spegnere qualsiasi entusiasmo sulle reali possibilità che Michael Schumacher fosse presente, in un modo o nell’altro, in quella cerimonia, ci ha pensato Jussi Posti, responsabile di neurochirurgia e lesioni cerebrali traumatiche presso l’ospedale universitario di Turku in Finlandia, in una dichiarazione al quotidiano Iltalehti, il neurochirurgo ha escluso quasi tassativamente che le condizioni di Schumacher dopo l’incidente sciistico del 2013, potessero consentirgli anche solo di affrontare un viaggio così complesso in Spagna dalla Svizzera, dove risiede da quando fu dimesso dalle strutture sanitarie post incidente.

Notizia proprio di questi ultimi giorni: Gina Schumacher e il marito Ian Bethke hanno annunciato di aspettare una femmina, che chissà se erediterà la passione per i motori che è decisamente di casa. Per annunciare il lieto evento, la figlia del Kaiser ha scelto di postare una fotografia con un pony e tanti palloncini rosa, suscitando forte commozione tra tutti gli appassionati che non hanno mai dimenticato il grande amore per il papà e in generale per le vicende di casa Schumacher.

Michael Schumacher, come sta: silenzio assordante

Da considerare poi anche gli screzi dell’altra famiglia Schumacher, quella di Ralf, fratello di Michael e come lui ex pilota di F1. Che proprio in questo 2024 ha fatto outing ma è stato anche bersagliato dalle ripicche della sua ex moglie, l’esuberante Cora. Insomma per un motivo o per l’altro, il 2024 è stato l’anno con più notizie su Michael Schumacher e il suo entourage da quando subì l’incidente nel 2013.

Oltre a ciò, le informazioni sul pilota e sul suo attuale stato di salute continuano ad essere effettuate con la massima discrezione possibile e non si hanno quasi notizie, o almeno questo è noto. Sul suo stato di salute regna come sempre il massimo riserbo: quel che si sa per certo è che Schumi respira autonomamente, che i fisioterapisti lavorano per fargli mantenere un tono muscolare sufficiente, ma anche che è immobile e che non parla. Su quelle che sono o potrebbero essere le sue risposte agli stimoli si sa poco o nulla.

Tra meno di una settimana, il 3 gennaio, Michael compirà 56 anni in un nuovo compleanno in cui la famiglia non ha molto da festeggiare poiché le loro vite sono state sconvolte dall’incidente. Ma il motto di tutti, anche il nostro che come un mantra ci ripetiamo da 11 anni è sempre lo stesso e ce lo ha insegnato proprio Schumi:

“Ho sempre creduto che non ci si debba mai, mai arrendere e continuare a lottare anche quando c’è una piccola, piccolissima chance” #KeepFightingMichael

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