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Svizzera-Italia, le formazioni ufficiali: Spalletti spiega il perchè delle sue scelte

A Berlino, dove vincemmo il Mondiale del 2006 con Lippi in panchina, il match che vale i quarti di Euro2024: il ct ha sciolto gli ultimi dubbi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Rewind e poi moviola: per rivedere al rallentatore quelle immagini di 18 anni fa. Stesso stadio, stesso cielo: quello di Berlino azzurro nel 2006 come oggi a vederlo da giù. Diciotto anni fa in questo Olympiastadion gli azzurri di Lippi salirono sul tetto del mondo, oggi quelli di Spalletti vogliono arrivare almeno al quarto piano contro la Svizzera. Due degli eroi di Germania 2006 sono anche sugli spalti, ovvero Zambrotta e quel Materazzi che fece tutto quella sera. Provocò il rigore iniziale su Malouda poi trasformato da Zidane, segnò il gol del pareggio, fece espellere Zidane provocandolo con la conseguente celebre capocciata e nella roulette dagli 11 metri realizzò il secondo rigore azzurro. Pensando anche a quei gol e a quei ricordi l’Italia è pronta alla sfida con la Svizzera e Spalletti ha deciso la formazione.

Spalletti cambia ancora, sei novità

Come fosse ancora un allenatore di club e più estremista ancora il ct presenta ancora una nuova versione dell’Italia. Quarta partita e quarta formazione diversa con sei cambi rispetto all’ultima gara contro la Croazia. Che sia frutto del “patto con i senatori” o – com’è assai più probabile – frutto delle sue riflessioni dopo aver visto le condizioni dei suoi e gli ultimi allenamenti, cambia poco.

Si torna alla difesa a quattro

La prima novità in difesa. Senza lo squalificato Calafiori e con Dimarco ko per infortunio va in soffitta la difesa a tre. Si torna alla linea a 4, più familiare al ct. Spalletti lancia Mancini, cresciuto nel mito proprio di Materazzi, accanto a Bastoni che stringe i denti nonostante qualche linea di febbre, con il criticato Di Lorenzo e Darmian (che non ha brillato al debutto con la Croazia) terzini.

Bocciato Jorginho tocca a Fagioli

Non per costrizione ma per scelta tecnica la rivoluzione a centrocampo: fuori Jorginho, oggetto spesso degli strali dalla panchina dell’ex tecnico del Napoli, e sala di regia affidata a Fagioli, rimasto fermo 7 mesi e convocato tra le polemiche. Con lui Cristante e Barella per mixare ordine, tecnica, aggressione.

Novità El Shaarawy in attacco

Si cambia anche in attacco: a destra torna dal 1′ Chiesa mentre a sinistra tocca ad El Shaarawy che ha vinto il ballottaggio con Zaccagni. Centravanti, dopo l’esperimento poco riuscito con la coppia Retegui-Raspadori contro la Croazia, ancora Scamacca.

Partenza anticipata per Berlino

La partenza del pullman dell’Italia dall’hotel è stata anticipata alle 15.45 a causa del traffico di Berlino che impiegato più tempo del dovuto per arrivare all’Olympiastadion, solo dopo quasi un’ora gli azzurri sono giunti all’impianto dove si giocherà la gara e dove le temperature sono assai elevate.

La formazione ufficiale

Questa la formazione: Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Bastoni, Darmian; Cristante, Fagioli, Barella; Chiesa, Scamacca, El Shaarawy. Ct. Spalletti.

Pellegrini: “Anche chi non gioca dall’inizio può essere decisivo”

Prima della gara, mentre effettuava esercizi di riscaldamento, è intervenuto su Sky Lorenzo Pellegrini. Il centrocampista della Roma ha detto: “Abbiamo partecipato tutti a quella vittoria nel 2006, è una responsabilità importante, noi faremo di tutto per passare il turno. Non gioco dall’inizio, le scelte le fa il mister ma tutti possono essere utili come ha dimostrato il gol di Mattia Zaccagni al 98′, siamo un gruppo unito”.

Spalletti: “Barella può diventare un grande play”

A Sky Spalletti ha detto: “Me la son cercata da bambino, quando aspettavo i pullman delle squadre di C o di B, ora è un sogno da bambino giocare una sfida come questa. Il discorso è sempre lo stesso, la pressione la viviamo e la sentiamo, quando è uscito quel girone c’era il rischio di poter uscire con Spagna e Croazia che erano due clienti scomodi, ora non ci sono calcoli da fare, è tutto visibile quello che puoi creare con la tua qualità, la tua esperienza e la tua gioventù. Se ancora una volta siamo a Berlino il merito è di questi ragazzi. Cosa chiedo al centrocampo? Barella starà in mezzo, farà il regista, ha tutte le qualità per diventare in quel ruolo lì, è delegato ad andare addosso al loro play, poi i due esterni che possono andare a puntare come El Shaarawy che ha la maturazione corretta per essere dentro la squadra”.

Poi alla Rai ha motivato le sue scelte: “Ho sciolto il dubbio in attacco in direzione Scamacca perché è più fresco, Retegui ha finito con grande fatica addosso e sarebbe stato nelle condizioni di giocare anche lui ma inizia Scamacca ma vedremo se finirà Retegui con Scamacca o Retegui da solo”. Poi sulla decisione di inserire Fagioli ha spiegato: “Raccomandazioni poche ma solo di giocare tranquillo, ha la qualità e può prendere in mano una squadra come la Nazionale Italiana. Si è allenato bene, con questa temperatura era la cosa corretta da fare. Lo valuteremo durante la partita”.

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