Prima Dembelè, poi Marcus Thuram e infine Kylian Mbappè: la Francia pensa gli Europei ma sembra avere nella testa le recenti “europee”. Le recenti elezioni che hanno visto l’importante vittoria della destra di Marine Le Pen e che ha spinto il presidente Macron a sciogliere l’assemblea nazionale e a indire il voto anticipato.
Mbappé si unisce al coro
Kylian Mbappé è senza dubbio il giocatore più rappresentativo e più atteso in questa Francia che domani alle 21 si appresta all’esordio europeo contro l’Austria. Ma in questo momento nella testa dei giocatori non c’è solo la partita di domani ma anche la situazione politica all’interno del paese e anche l’attaccante, ormai ex Psg, vuole lanciare il suo messaggio.
“Voglio rivolgermi a tutti i francesi e in particolare alle giovani generazioni. Vediamo che gli estremisti sono alle porte del potere e abbiamo la possibilità di cambiare tutto – ha detto Mbappè – Siamo in un momento cruciale nella storia del paese. Bisogna sapere come sistemare le cose e conoscere le priorità. Siamo innanzitutto cittadini, non dobbiamo essere scollegati dal mondo. Ci troviamo in una situazione senza precedenti. Spero che la mia voci arriva il più lontano possibile, dobbiamo identificarci con i valori della tolleranza, del rispetto e della diversità”.
Il messaggio di Thuram
Ieri era stato l’attaccante dell’Inter, Marcus Thuram, a prendere la parola su quanto sta succedendo nel paese e a lanciare il suo appello: “La situazione è molto seria – ha dichiarato il giocatore francese – Bisogna battersi e spero che tutti i miei compagni la pensino come me. Non credo sia sufficiente dire che dobbiamo andare a votare. Dobbiamo anche capire come siamo arrivati a questo punto”.
Francia: una presa di posizione collettiva
Prima dell’Europeo era stato Ousmane Dembelè ad alzare la voce sulla vicenda, ora tutti i compagni di squadra cominciano ad allinearsi alla sua posizione. Lo stesso commissario tecnico Didier Deschamps ha invitato tutti ad andare a votare. Una situazione particolarmente delicata e vissuta in prima persona dai giocatori dei Blues: la multietnicità francese è sempre stata considerata un vanto per una nazionale che ha vinto tanto nel corso degli anni ma che ha sempre dovuto fare i conti con una realtà molto complicata. Le “banlieue” nelle quali sono cresciuti anche tanti giocatori della nazionale di Deschamps rimangono una polveriera e la situazione politica rischia di essere una miccia su una situazione di diseguaglianza mai risolta e forse mai veramente affrontata.