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Nazionale: Come cambia l’Italia, cosa resta di Euro2021

Italia-Inghilterra, dove eravamo rimasti? La prima sfida verso Euro 2024 mette di fronte le due protagoniste della finale di Euro 2021: com'è cambiata nel frattempo la nazionale azzurra di Mancini?

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Sono passati meno di due anni, anche se nel frattempo ne sono successe di cose. Italia e Inghilterra si ritrovano da avversarie nella prima partita della corsa a Euro 2024 dopo essere state protagoniste dell’ultimo atto di Euro 2020, in realtà giocato nel 2021: la finalissima di Wembley. Azzurri campioni ai rigori, inglesi immersi nella delusione dopo aver pregustato un trionfo atteso dal 1966, anno dell’unica gloria internazionale dei Leoni: il Mondiale, giocato – pure quello – in casa. Così simile, così diversa l‘Italia rispetto a quella impresa.

Italia, i 14 superstiti del vittorioso Europeo

Tra infortuni, problemi vari e scelte tecniche sono rimasti in 14 del gruppo campione d’Europa. Mancini, che ha dovuto fare i conti con mille difficoltà, soprattutto in attacco, può contare per la supersfida di Napoli su due portieri che c’erano anche all’Europeo (Donnarumma e Meret), su sei difensori (Acerbi, Bonucci, Di Lorenzo, Emerson Palmieri, Spinazzola e Toloi), cinque centrocampisti (Barella, Cristante, Jorginho, Pessina, Verratti) e un solo attaccante: Berardi.

Sette i titolari nella finale con l’Inghilterra

Di questi 14, chi era in campo contro gli inglesi nella finalissima? In porta c’era Donnarumma, protagonista ai rigori con le sue parate su Sancho e Saka. In difesa erano presenti Di Lorenzo, Bonucci ed Emerson Palmieri, sostituto naturale dell’infortunato Spinazzola, più Chiellini che ha ormai lasciato l’azzurro. I tre del centrocampo erano Barella, Jorginho e Verratti, nel corso del match sarebbe entrato pure Cristante. Completamente diverso l’attacco. Mancini a Wembley partì con Chiesa, Immobile e Insigne, con Berardi che sarebbe entrato nel secondo tempo e avrebbe trasformato il primo dei rigori decisivi.

La nuova Italia: è rivoluzione in attacco

Insomma, la “rinnovata” nazionale azzurra ha cambiato poco in difesa e a centrocampo e tra i pali ha mantenuto le sue certezze: Donnarumma, pure oggetto di critiche per le sue prestazioni al Psg, e Meret, portiere del Napoli miglior difesa del campionato. È in attacco che, per contingenze varie e mancanza di alternative, il Ct ha dovuto cambiare. Fuori per problemi vari Chiesa, Immobile, Insigne e Raspadori, non convocato Belotti. Le nuove speranze si chiamano Politano, Gnonto, Pafundi, Grifo, Scamacca e Retegui, ultimo della lunga tradizione di oriundi della nazionale italiana. Basteranno per risolvere il mal di gol?

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