Si infrange all’ultimo atto il sogno Champions League dell’Inter che cade a Istanbul contro un Manchester City. La gara è decisa dalla zampata chirurgica di Rodri a venti minuti dalla fine. I nerazzurri tengono per larghi tratti testa all’undici di Pep Guardiola, ma non riescono a trovare il pareggio, con Romelu Lukaku ancora una volta, dopo la finale di Europa League contro il Siviglia, a rendersi protagonista di episodi negativi che condannano i nerazzurri.
Nel primo tempo, la gara vive di folate, con gli inglesi a tenere il pallino e rendersi maggiormente pericolosi e l’undici di Simone Inzaghi che prova a rispondere in ripartenza. Bernardo Silva toglie la tensione regalando il primo brivido. Il portoghese arriva sul fondo, rientra sul sinistro e spara a giro con la sfera che sfiora l’incrocio sul palo opposto. Al 27′, De Bruyne inventa, Haaland strappa su Bastoni e calcia, ma trova Onana a sbarrare la strada. Alla mezz’ora, un problema ai flessori costringe proprio De Bruyne a chiedere il cambio, al suo posto Foden.
Nella ripresa, il copione non cambia, ma è l’Inter ad avere la grande occasione per rompere l’equilibrio. Akanji si addormenta sul retropassaggio di Foden e lascia campo a Latauro Martinez. Il Toro arriva in area, ma da posizione defilata calcia su Ederson in uscita invece di servire la palla a Brozovic, solo al limite dell’area e con lo specchio di porta spalancato. Evitato il peggio, il City passa. La rete nasce da una grande imbucata di Akanji per Bernardo Silva, che mette serve arretrato per Rodri, che non perdona e infila la sfera sul primo piano con il piatto trovando l’unico pertugio possibile per superare Onana. I nerazzurri rialzano la testa e ci provano con due colpi di testa ravvicinati di Dimarco. Sul primo ci si mette la traversa, sul secondo la gamba di Lakaku. Nel finale, proprio Big Rom tradisce i suoi sparando incredibilmente su Ederson il colpo di testa ravvicinato sulla bella imbeccata di Gosens.
Rivivi tutte le emozioni di Manchester City-Inter, finale di Champions League
- Il cammino dei Citizens verso la finale
- Il cammino in Champions dei nerazzurri
- Le pagelle del Manchester City
- Le pagelle dell'Inter
- La pagella dell'arbitro
- Il nostro super TOP
- Il nostro super FLOP
Il cammino dei Citizens verso la finale
L’approdo alla sua seconda finale, dopo il ko di due anni nel derby inglese contro il Chelsea, il Manchester City lo ha conquistato a suon di prestazioni e di gol: 31 quelli segnati, appena 5 quelli subiti, con zero sconfitte. Nel girone arrivano quattro successi e due pareggi a reti bianche a domicilio di Copenhagen e Dortmund. Zero punti lasciati per strada, invece, contro il Siviglia, vincitore dell’Europa League regolato con sette reti messe a segno e una incassata (0-4 e 3-1). Durante la fase a eliminazione gli azzurri di Manchester superano il Lipsia agli ottavi, per poi mietere vittime illustrissime eliminando grazie a prestazioni mastodontiche tra le mura amiche Bayern Monaco e i campioni in carica del Real Madrid. Dopo i successi in Premier e in FA Cup, all’Ataturk Olympic Stadium di Istanbul i Citizens puntano al Treble.
Il cammino in Champions dei nerazzurri
Inserita nel girone di ferro con Bayern Monaco, Barcellona e Viktoria Plzen, l’Inter cade in entrambe le occasioni con i bavaresi, ma si prende il passaggio del turno come seconda del gruppo andando a fare proprie le due sfide con i cechi e, soprattutto, andando a strappare quattro punti ai catalani. Dopo l’1-0 di San Siro, con rete di Calhanoglu è il 3-3 al Camp Nou a indirizzare il futuro. Nella fase a eliminazione diretta, i nerazzurri di Simone Inzaghi superano il doppio ostacolo lusitano, eliminando Porto e Benfica. L’accesso alla sesta finale della sua storia arriva dominando il doppio euroderby con il Milan in semifinale: 0-2 all’andata e 1-0 al ritorno, per vendicare il 2003 e regalarsi il sogno dopo il triplete del 2010.
Le pagelle del Manchester City
- Ederson 7: “Relax! Relax!” gli grida Guardiola dopo il secondo errore in pochi minuti che rischia di complicare le cose ai suoi. L’Inter non ne approfitta e il brasiliano può tirare un sospiro di sollievo. Nella ripresa salva il City chiudendo su Lautaro in uscita e ritrovandosi la sfera sulle gambe sul colpo di testa a botta sicura di Lukaku
- Akanji 6,5: Prova positiva per lo svizzero in marcatura. La clamorosa dormita che Lautaro non sfrutta a dovere è bilanciata dal perfetto filtrante che premia il taglio di Bernardo Silva e avvia l’azione del gol vittoria
- Stones 6,5: Alza spesso e volentieri il proprio raggio d’azione e crea superiorità in mezzo al campo. Pecca di qualità, ma la sua presenza dà non poco fastidio ai nerazzurri. Dall’81’ Walker sv
- Ruben Dias 7: Il primo errore della sua partita arriva all89′, con Gosens che lo sovrasta e pesca Lukaku a pochi centimetri dalla linea di porta. L’incornata di Big Rom su Ederson lo grazia
- Aké 6,5: Prova precisa e senza fronzoli per il nazionale olandese, che soffre il giusto, ma si ritaglia un ruolo da protagonista portando ordine e tranquillità
- Bernardo Silva 7: Dopo aver piegato il Real Madrid con una doppietta, il portoghese giganteggia in mezzo al campo. Mette i brividi in avvio con una conclusione a giro da posizione defilata che sfila a pochi centimetri dal sette opposto, poi entra in modo decisivo nell’azione che vale il successo
- Rodri 7: Chiamato a giostrare appena davanti alla difesa, regala geometria e ordine ai suoi. Ogni azione passa dai suoi piedi, anche se in un paio di occasioni si prende qualche rischio di troppo, ha il merito di spezzare l’equilibrio aprendo il piatto per una conclusione chirurgica che non lascia scampo a Onana
- Gundogan 6,5: Meno in vista dei compagni di reparto, giostra con intelligenza e attenzione ogni pallone che transita dalle sue parti
- Grealish 5,5: Si accende solo a folate, riuscendo a creare grattacapi all’Inter solo in rarissime occasioni.
- De Bruyne 6,5: Ancora una volta sfortunato in una finale Champions. Nel 2021 al Do Dragão la sua gara durò un’ora, prima di lasciare spazio a Juan Jesus a causa di una violento scontro di gioco con Rudiger. Oggi, il belga è costretto ad alzare bandiera bianca dopo appena 35′. Per lui, problema ai flessosi dopo un avvio illuminante, in cui arriva anche l’assist per la prima vera occasione di Haaland. Dal 35′ Foden 5,5: Chiude gli occhi e, dopo una gran giocata al limite, si divora l’occasione del possibile raddoppio sparando su Onana con la porta spalancata
- Haaland 6: Pericolo numero uno designato, il norvegese si accende al minuto 27′. Scatto bruciante su Bastoni e botta con il mancino, ma Onana fa buona guardia. Perde spesso il duello con Acerbi, ma con la sua fisicità aiuta ad aprire spazi per i compagni.
RODRIIIIIIIIIIIIIIIIII
COME ONNNNNNNNN!!!!!!!!
🔵 1-0 ⚫️ #ManCity | #UCLfinal pic.twitter.com/kYfIBzP9TB
— Manchester City (@ManCity) June 10, 2023
Le pagelle dell’Inter
- Onana 6,5: Haaland scalda i guantoni dopo meno di mezz’ora, ma lui si fa trovare pronto e chiude lo specchio. Sulla rete di Rodri non può nulla, si supera su Foden lanciato a rete e tiene a galla i suoi
- Darmian 6: Disinnesca Grealish, ma non riesce praticamente mai a farsi vedere in avanti. Dal l’84’ D’Ambrosio sv
- Acerbi 6,5: Prova in larga misura perfetta per lui, che tiene puntualmente a bada Haaland facendogli vedere pochissimi palloni
- Bastoni 5,5: Chiamato con costanza a impostare, non è sempre preciso. Sale troppo su Akanji e si perde Bernardo Silva in occasione del gol del City. Dal 75′ Gosens 6: Pesca Lukaku a centro area sovrastando Ruben Dias, ma Big Rom spreca tutto
- Dumfries 6: Spinge pochissimo, preferendo spesso accentrarsi per dare manforte sulla manovra ipnotica del City. Avvia un paio di buone ripartenze. Dal 75′ Bellanova sv
- Barella 5,5: Centrocampista più avanzato nello scacchiere nerazzurro, è il primo ad andare in pressing quando il City prova a impostare. Tanta corsa, forse troppa e la lucidità ne risente
- Brozovic 6: Fascia al braccio, lotta e ringhia su ogni pallone giostrando da veterano. E’ l’ultimo ad arrendersi, ma non basta. In occasione della rete del City si fa trovare troppo schiacciato in area, lasciando spazio a Rodri
- Calhanoglu 5,5: Costretto ad arretrare il baricentro, per fare il lavoro sporco, il turco non riesce praticamente mai a dare il cambio di ritmo alla sua gara. Come Brozovic, in occasione della rete di Rodri è troppo schiacciato in area. Dall’84’ Mkhitaryan sv
- Dimarco 6: Scivola sull’occasione che porta al vantaggio del City, ma è l’unico neo di una gara che lo vede sfiorare il pareggio pochi giri di lancette dopo la rete di Rodi. La parte alta della traversa, prima, e la gamba di Lukaku, poi, gli negano il gol sul doppio colpo di testa ravvicinato
- Dzeko 6,5: Prova di sacrificio per il bosniaco, che rientra spesso e volentieri a dare una mano in difesa. In avanti si vede pochissimo. Un problema fisico anticipa la staffetta annunciata con Lukaku. Dal 55′ Lukaku 4,5: Sfortunato a sostituirsi a Ederson sul colpo di testa a botta sicura di Dimarco che avrebbe potuto portare al pareggio lampo. A un minuto dal novantesimo, tutto solo a centro area, spara su Ederson sul cross di Gosens e grazia il City
- Lautaro Martinez 5: Primo tempo di sofferenza per il Toro, che riceve pochi palloni e spesso sporchi. Il City duplica la marcatura e lui non riesce a rendersi pericoloso. In avvio di ripresa, Akanji gli regala un occasione, ma lui spreca tutto sparando su Ederson da posizione impossibile invece di servire Brozovic solo a rimorchio.
La pagella dell’arbitro
Szymon Marciniak 5,5: Le polemiche emerse negli ultimi giorni avrebbero potuto anche portare a un cambio di designazione, ma dopo aver diretto la finale del Mondiale in Qatar ed essere stato premiato come miglior arbitro mondiale dall’IFFHS, il fischietto polacco chiude la sua stagione da sogno con una prova positiva in cui, però, non manca qualche sbavatura, ma sono dettagli.
Il nostro super TOP
Dopo aver deciso la semifinale contro il Real Madrid con una doppietta da capogiro, Bernardo Silva dimostra ancora una volta la sua capacità di cambiare il volto alle partite. Il portoghese è ovunque e autore di una prestazione di livello assoluto, fatta di strappi, giocate e tocchi illuminanti. Straordinario l’inserimento che avvia l’azione del gol vittoria tagliando fuori mezza difesa nerazzurra e confezionando l’assist al bacio per il tocco vincente di un altrettanto sontuoso Rodri.
Il nostro super FLOP
Come a Colonia, nella finale di Europa League 2020 contro il Siviglia, anche nella serata di Istanbul veste i panni dell’eroe negativo, che affossa i suoi con errori pesanti. Parliamo, ovviamente, di Romelu Lukaku, che scherma il colpo di testa a botta sicura di Dimarco e, nel finale, si divora il pareggio incornando su Ederson una palla deliziosa di Gosens.