Eโ ormai questione di poco, quella manciata di ore che accompagnano lโattesa dellโesordio azzurro della Nazionale che gli italiani hanno imparato, di nuovo, a seguire e ad amare, anche grazie al gruppo, alla compattezza e alle idee del ct Roberto Mancini.
Allโinterno del documentario โSogno Azzurroโ, Gianluca Vialli, dirigente accompagnatore della selezione, ha esternato le emozioni che lo attraversano in questa esperienza al fianco dello storico compagno di gol della Sampdoria e dei suoi ex compagni.
Vialli, Mancini e la Nazionale
Vialli ha analizzato con estrema luciditร il ruolo del ct che ha rilanciato la Nazionale, dopo una fase di profondo sconforto e di innegabile decadenza:
โMancini รจ un leader serio, tranquillo che non deve dimostrare piรน niente a nessuno. Cโรจ grande equilibrio, grande disciplina e libertร . Ci sono delle regole ma si fida dei giocatori. Con Mancini ci siamo conosciuti in Nazionale quando eravamo ragazzini. Era un giocatore forte, tecnico, velocissimo. Ricordo che la prima volta insieme mangiammo e parlammo della Samp. A Genova avevamo la stessa idea di vita, condividevamo tutto. Roberto era un giocatore di classe, che faceva divertire, era bello da vedere. Eravamo intercambiabile. Nei miei gol cโera il suo piede e nei suoi il mioโ, i ricordi di quelle stagioni incantante, magiche che hanno regalato al calcio e alla provincia momenti esemplari di calcio e di gioia sportiva.
Gianluca Vialli e il tumore: โUn compagno di viaggioโ
Lโarrivo di Vialli nel team azzurro รจ stato promosso proprio da Mancini, dopo una fase che ha toccato profondamente lโuomo e lโopinione pubblica quando la lotta contro il tumore al pancreas che lo ha colpito รจ divenuta notizia di dominio pubblico. Una quotidiana compagna di vita che descrive anche nel suo libro:
โLa battaglia contro il cancro? Ci son tante persone che mi guardano per ciรฒ che mi รจ successo e pensano di poter star bene anche loro. Sono stato un giocatore e un uomo forte e vulnerabile. Qualcuno si puรฒ essere riconosciuto con la voglia di fare qualcosa dโimportante. Il cancro รจ piรน forte di me e se lo combatti perdi. Lui รจ un compagno di viaggio, a testa bassa, senza mollare, sperando che un giorno si stanchi e mi lasci vivere serenamente gli anni che ho davantiโ.
Parole spietate, quelle dellโex attaccante di Samp e Juve, che non celano lโamarezza e anche la paura di convivere con una simile presenza eppure riescono, con lโautenticitร di una voglia di vivere intatta, a infondere il desiderio di godere appieno di ogni istante.
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