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Signori si sfoga dopo la sentenza:"Nessuno mi restituirà 10 anni"

Beppe Signori, ex attaccante di Foggia, Lazio e Nazionale è stato riabilitato pubblicamente: nel suo futuro spera di poter allenare

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Beppe Signori ha giocato come nessuno prima di lui, in quelle squadre che dal Foggia alla Lazio lo hanno accolto, apprezzato e amato. E anche con la maglia della Nazionale ha fatto la sua parte, disegnando la traiettoria di una carriera calcistica esemplare, meravigliosa se paragonata con le aspirazioni infantili e che conduce a realizzare l’ambizione di indossare quella maglia, la maglia azzurra. Oggi Signori è un uomo diverso, segnato dalla vicenda processuale che lo ha accompagnato negli ultimi dieci anni della sua esistenza. “Allenare è uno dei miei sogni e obiettivi, ho conseguito il patentino. Mi manca l’odore dell’erba, la sentivo come casa mia”.

Le sensazioni e le aspirazioni di Beppe Signori, oggi

“L’allenatore è il mio prossimo obiettivo. So però che è difficile perché le panchine sono poche e gli allenatori sono tanti”, ha detto ai microfoni di Radio Anch’io sport a pochi giorni dalla ‘grazia’ ricevuta dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina.

L’ex attaccante, come ricorderete, era al centro di una inchiesta sul calcioscommesse ed era stato radiato per questa vicenda: il provvedimento di ‘riabilitazione’ è arrivato dopo che Signori è stato assolto dalla giustizia ordinaria.

“Ora è inutile piangersi addosso – ha aggiunto Signori – ora dobbiamo andare avanti. Non volevo rimanere nel grigio di una prescrizione, doveva essere nero o bianco ed è stato bianco. Sono stati dieci anni difficilissimi e nessuno me li restituirà”.

“Il calcio è cambiato molto, è fatto per i più comodi. E’ un calcio più da poltrona che da stadio, è un calcio spezzettato senza orari certi. E’ più difficile guardare la partita con la stessa attenzione”, il commento legato al calcio spezzatino ennesimo risvolto di quanto il mondo del pallone si sia modificato in base alle esigenze scaturite dall’assegnazione e dall’ottimizzazione dei diritti tv. Nulla che, però, comprometta davvero il futuro di Beppe animato da nuovi obiettivi e, forse, un po’ più sollevato, leggero.

La sua visione di Euro 2020 e dell’Italia di Mancini

L’Italia è prossima all’esordio contro la Turchia, in una delle partite più attese non solo per via dell’inizio della competizione continentale ma per il valore simbolico che porta in sé, tra alchimie e un progressivo ritorno agli ingressi seppure monitorati all’interno delle strutture ospitanti dei tifosi.

“Le condizioni e le qualità per vincere l’Europeo ci sono, si sta aprendo un ciclo e l’Italia di Mancini può andare lontano”. “Vincere è sempre complicato ma possiamo essere protagonisti dell’Europeo”, ha esplicitato Signori.

Il suo ricordo dei Mondiali del 1994

Inevitabile, arriva il ricordo di quando non giocò la finale di Mondiali negli Stati Uniti nel ’94, perché l’allora ct Arrigo Sacchi lo vedeva più laterale di centrocampo che al centro dell’attacco:

“dovesse capitare adesso – ricorda Signori – giocherei anche in porta al posto di Pagliuca, giocare una finale capita una volta nella vita”.

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Signori si sfoga dopo la sentenza:"Nessuno mi restituirà 10 anni" Fonte: ANSA

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