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Mattia Zaccagni, eroe d'Italia con un gol alla Alex Del Piero: chi è, Bellaria, il no di Mancini, Chiara Nasti e Zaniolo

Con un gol pesantissimo e liberatorio, Zac diventa il protagonista assoluto della narrazione di questa Croazia-Italia che ha rischiato di chiudere qui l'avventura azzurra a Euro2024

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Bomber non certo per caso, anche se nella rosa degli Azzurri convocati dal ct Luciano Spalletti è stato incluso quasi senza convinzione. E non solo da parte di una certa parte degli addetti si lavori che diffidavano della sua efficacia e delle sue qualità adattive nel sistema di gioco studiato dal tecnico. Contro la Croazia il suo tiro a giro, che ha sbloccato il ricordo dell’immenso gol dell’altrettanto inarrivabile Alex Del Piero, ha pronunciato una sentenza che stenta egli stesso a riconoscere, a soppesare con la dovuta esaltazione.

Mattia Zaccagni da Cesena, casacca della Lazio e un passato che presenta una trafila di non poco conto si presenta così. Con un curriculum da analizzare, una consorte influencer, una carriera in crescendo e un gol pesantissimo in nazionale e a questi Europei.

Croazia-Italia, Zaccagni alla Del Piero

“Grazie per il paragone, quel gol di Del Piero alla Germania del 2006 l’avrò visto e rivisto migliaia di volte”, la dichiarazione dell’azzurro del giorno che ha risposto all’invito che trionfa sulla divisa azzurra, l’Italia chiamò (passaggio del nostro inno riportato sul collo, ndr).

Benvenuti dunque sulla costa romagnola che ha visto nascere e crescere questo attaccante o centrocampista offensivo, dipende dai punti vista e della necessità che Zaccagni ha saputo tradurre in virtù al momento opportuno.

“Ho tirato senza pensare, sensazione immensa”, ha detto dopo aver maturato la consapevolezza di aver condotto l’Italia agli ottavi cogliendo una meravigliosa idea partorita da Riccardo Calafiori, stilosissimo ieri sera contro la Croazia a dimostrazione che quel cedimento contro la Spagna era stato generato da un peccato di ingenuità.

Chi è Mattia Zaccagni: gli esordi

La sua storia con il pallone incomincia, andando a ritroso, sulle spiagge riminesi precisamente in quel di Bellaria dove vive con la sua famiglia dopo essere nato nella vicina Cesena. Da bambino ama il calcio sopra ogni cosa, non è l’unico e nei genitori forse non c’è la presunzione che dalla scuola calcio si potesse poi passare al professionismo.

Leggenda vuole che i suoi lo abbiamo spedito appena possibile a giocare in una delle società locali, per preservare il mobilio e gli oggetti casalinghi dall’incontenibile feeling con il pallone. E con il senno di poi, non fu una scelta inopportuna.

La sua cittadina ha una squadra che milita, all’epoca della sua gioventù (classe 1995 di anni ne ha 29, quindi non è esattamente un giovanissimo anche per gli standard contemporanei), in campionati competitivi e con il Bellaria trascorre stagioni molto formative.

Il passaggio al Verona

Fino al 2013 quando si trasferisce all’Hellas Verona che lo riscatta ma decide poi di mandarlo al Venezia e poi Cittadella, squadra i cui incomincia a giocare per davvero con continuità e a contribuire attivamente al ritorno in B.

Rientrato a Verona, Zac si prende tutto il palcoscenico a partire dalla prima rete segnata il 15 ottobre 2016 con la maglia dell’Hellas retrocesso in Serie B. Non va male affatto, però, al giocatore che da trequartista viene impiegato già come attaccante e si guadagna la massima serie con un contributo attivo. Peccato che proprio alla fine di quella stagione in cui si doveva giocare per rimanere in A rimedia un brutto infortunio che lo costringe fermo ai box. La stagione successiva si ritrova a centrocampo, mettendo a segno 3 reti.

Di nuovo nel campionato che conta, avanza e si mette in evidenza grazie alla sua visione di gioco e al senso del gol che paradossalmente lo aveva messo in difficoltà.

Fonte: ANSA

Con la maglia dell’Hellas Verona

L’intuizione di Juric e la Lazio

La svolta, di ruolo e anche alla sua carriera, la riesce a imprimere il suo mentore Ivan Juric nel 3-4-2-1 consentendo al ragazzo di Bellaria di fare il grande salto di qualità come trequartista accentrato. La Lazio lo nota e chiude un affare, portandolo nella Capitale nel 2021.

Il 31 agosto 2021 viene ceduto alla Lazio con la formula del prestito con obbligo di riscatto per 7 milioni di euro più 2 di bonus e finisce sotto Maurizio Sarri che non rimarrà a lungo a Roma, contrariamente a quanto avvenuto per Simone Inzaghi che ha lasciato la Lazio solo per l’Inter.

Il mancato feeling con Mancini

La storia con la Nazionale è, però, a principio una relazione complicata che si definiva una volta sui social uno status ancora indefinito. Zaccagni è apprezzato dall’ex ct Roberto Mancini, ma non preferito. Con il Mancio non scatta per nulla la scintilla, anche perché il suo nome e quello di Zaniolo sono trascinati in una polemica davvero di enorme risonanza in quel momento.

L’attaccante laziale lascia il ritiro per problemi fisici che non sembrano così gravi, il ct lo lascia fuori e poi c’è la rivalità e la presunta incompatibilità con Nicolò Zaniolo.

La storia con Chiara Nasti

La sua storia con l’imprenditrice digitale e influencer Chiara Nasti è già di dominio pubblico, le diatribe social abbondano e non vige un clima di reciproca indifferenza. Anzi, le querelle paiono sussistere nonostante il tempo e la nascita del primo figlio della coppia, Thiago.

Fonte: IPA

Zaccagni e Chiara Nasti

Il matrimonio all’Ara Coeli a Roma sancisce la solidità del rapporto e così anche la prossima nascita della secondogenita, a scanso delle polemiche, del bodyshaming, della antinomia tra i due giocatori.

L’eroe del giorno

L’eroe del giorno rimane Zac, che si avvicina agli Autogol per festeggiare insieme il risultato contro la Croazia e la qualificazione e guardare oltre quel blu sopra di lui. Andava fatto subito. D’altronde adesso è già tempo di pensare alla Svizzera.

Mattia Zaccagni, eroe d'Italia con un gol alla Alex Del Piero: chi è, Bellaria, il no di Mancini, Chiara Nasti e Zaniolo Fonte: ANSA

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